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Mi vestì indossando una felpa regalata da Lee, anzi non una qualsiasi, l'aveva ordinato dal sito ufficiale di merchandising di Louis e me l'aveva regalata due giorni prima come anticipo del compleanno. Era una felpa bianca, ovviamente una taglia più grande per quanto mi conoscesse il mio migliore amico, con la scritta "walls" color rosso. Era davvero bella abbinata ad un paio di skinny, era la seconda volta che mettevo dei pantaloni aderenti con delle converse nere.  Presi uno zainetto che usavo spesso alle gite, infilai una bottiglietta d'acqua, un panino che avevo preso questa mattina da un alimentari, un pacco di fazzoletti mentre in mano tenevo il cellulare.  Ero pronto con l'ansia che giaceva in me. Un taxi ci portò al Forum e davanti ad esso una fila enorme di ragazze e ragazzi che cantavano, parlavano, giocavano attendendo l'ora in cui i cancelli sarebbero stati aperti mentre il sole non era così caldo per via del poco vento che c'era. Notai che le file erano due: quella con i biglietti VIP e quella dei biglietti normali.  Papà fece ciò che le era stato detto per e-mail e al suo ritorno si presentò con il biglietto e il pass.  Nella fila che stavo facendo eravamo una ventina di persone tra cui io e altri due ragazzi eravamo gli unici, il resto erano tutte ragazze.  Di preciso non sapevo quanto tempo stessi facendo la fila perché pensai solo a parlare con mio padre che appena aprirono i cancelli per noi con il biglietto VIP, mi annunciò che andava a casa di un suo caro vecchio amico di infanzia che da qualche anno abitava a Milano. Entrai e mi guardai attorno: il palco era così enorme e alto che in qualunque angolazione si poteva ben vedere, c'erano molte tribune e al centro era vuoto, ovviamente per chi non aveva scelto le tribune mentre per noi con il VIP ancora non sapevamo dove metterci di preciso ma un bodyguard ci avvisò che per il soundcheck potevamo rimanere dietro alle transenne e solo dopo che avessimo incontrato Lou, ci avrebbero detto dove metterci. Dall'orario prestabilito per le prove, Louis ritardò di qualche minuto e appena salì sul palco non stavo credendo ai miei occhi. Lui era lì a pochi metri da me e dopo avrei avuto la mia occasione di abbracciarlo. Mi sembrava un sogno e poi dal vivo era ancora più bello. Lui era stupendo. E dopo iniziò a parlare e credetti di sentirmi male, con quel suo accento inglese era troppo sexy.  Ma che poi quali strani pensieri mi stavo facendo? 
Harry tanto lo sappiamo tutti che hai una cotta per il tuo adorato idolo, anche un cieco se ne sarebbe accorto.  Taci stupida coscienza.
Bello, era da tempo che non parlavo con la mia coscienza.
Precisamente da settembre.
Ti ricordi proprio tutto eh?
Sono la tua coscienza, è ovvio.

"Ciao Louies , è bello vedervi e soprattutto è bello ritornare sempre qui in Italia" disse Louis, la sua voce era così dolce.

E un urlo partì dai presenti tranne che da me. Certo ero un fanboy ma certe cose le trovavo inutili soprattutto quando c'erano ragazze che urlavano, anzi starnazzavano come delle oche in calore. Cantò tipo cinque canzoni che sapevo bene e di tanto in tanto il suo sguardo si posava su di me. A momenti mi sarei sciolto.  Non sei un ghiacciolo! 
Oh, zitta coscienza e farmi godere il soundcheck.
Certo, vorresti proprio godere. 
Okay la smetto di parlare da solo e mi concentro solo sulla persona sopra al palco. Terminate le prove scende verso il backstage e la stessa guardia di prima ci fa oltrepassare le transenne per dirigerci nel luogo in cui lo avremo abbracciato. Alcune piangono, altre gridano, gli altri due ragazzi urlano e poi in tutto questo ci sono io che focalizzo bene il pavimento immaginandomi come camminare senza inciampare e fare figure di merda. Entriamo in una stanza dove lo troviamo lì con il manager a parlare. 
Lo fisso. 
Guardo attentamente ogni suo gesto, ogni suo movimento di labbra che sono così dolci chissà se sono morbide vorrei baciarle per vedere se in effetti...
Harry risvegliati dal tuo trance, nessuna figura di merda, capito? Altrimenti ne vado di mezzo anche io.
Stupida coscienza!
Ogni fan presente lo abbraccia per poi farsi la foto, sono così tutti finti e sanno già cosa fare mentre io non so se devo abbracciarlo, dargli un bacio sulla guancia, parlargli. Cosa diamine devo fare?  Una guardia si volta verso di me e indica che è il mio turno. Bene, adesso comincerà il divertimento per gli altri e mi farò riconoscere ovunque.  Avanzo cauto verso Louis che si è girato a parlare con il manager mentre gli altri fan parlano e sclerano guardando le foto appena fatte. Mi avvicino e del tipo sono leggermente più basso di lui e quando scatta la testa nella mia direzione è lì che non penso a nulla. È come se in questo momento nella stanza ci fossimo solo io e lui. Mi punta quei suoi occhi azzurri nei miei verdi e non posso far altro che perdermi, mi riserva un suo sorriso che potrei svenire e senza che io dica o faccia qualcosa, mi attira in un abbraccio. Lo stringo a me e inalo il suo profumo, ci sto così maledettamente bene fra le sue braccia che potrei considerarle come una casa.
"Heartbeats harder, time escapes me
Trembling hands touch skin It makes this harder and the tears stream down my face if we could only have this life for one more day"
mi viene in mente il pezzetto di una delle sue canzoni. Poi si stacca e continuo a guardarlo, non riesco a muovermi sembro paralizzato, ma tutto ciò termina quando mi inizia a parlare.

"Come ti chiami?" mi chiede.

Oddio, oddio, seriamente sta parlando con il sottoscritto? 
No, con il fantasma accanto a te.  Spiritosa.

 
"H-Harry" balbettò.

Sei un idiota, perché devi balbettare, l'altro giorno hai risposto al bullo della scuola ed oggi che sei davanti al tuo idolo balbetti?
Anche io penso la stessa cosa Harry, sei un idiota. 
Bè lo sei anche tu essendo la mia coscienza.

"Da quanto tempo è che mi segui?" continua Louis.

"Tre anni" rispondo questa volta più convinto, non devo più balbettare.

"Le conosci tutte le mie canzoni?" mi chiede lui.

"Si

"Oh bene

"Sai oggi è il mio compleanno e i miei parenti mi hanno regalato questo concerto e finalmente son riuscito ad incontrarti per la prima volta"
Cosa? 
Cosa? Te ne esci con una cosa del genere? Ma chiedigli meglio di farvi una foto.
Non credo di esser stato io a parlare, cioè non può essere, dove l'ho trovato questo coraggio? 
Lo avrai trovato dall'Ikea e lo avrai montato in te.
Prendimi in giro quanto vuoi.

Scusa se 𝒊 𝒍𝒐𝒗𝒆 𝒚𝒐𝒖//Larry//                                    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora