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Dopo aver avvertito i miei genitori che sarei uscito con Louis per mostrargli la città, varcai la porta di ingresso e lui fece incastrare le sue dita con le mie e iniziammo a camminare diretti verso il centro.
Per strada un gruppo di ragazze intorno ai quattordici anni, osservavano Louis in lontananza mentre ci avvicinavamo per passare accanto, ma una di loro dai capelli con lo shatush viola, ci fermò.
Il suo gruppo stava mangiando con gli occhi il ragazzo al mio fianco ed una strana sensazione, simile alla gelosia, si stava impossessando di me.
Le guardai in cagnesco per far capire loro che avevamo fretta, ma non mi degnavano nemmeno di un piccolissimo sguardo.

"Tu sei Louis? Quel Louis Tomlinson?" chiese quella lì.

"Si, sono proprio io" e lui abbozzò un sorriso.

Ma cosa stava sorridendo a quelle ragazzine?

"Oh cavolo! Che bello! Ci possiamo fare una foto? " continuò la ragazzina dai capelli blu.

"Certo" rispose Lou.

La ragazzina chiamò la sua amica, mi spinse lontano dal ragazzo e si mise al suo fianco.
Una foto? Cioè una foto a quante equivale per loro? Perché a me sembrava che si stessero facendo un book fotografico. Era da più di venti minuti che ognuna di loro stesse scattando un miliardo di foto a testa.
Certo, fate con comodo. Ve lo lascio pure così ci fare qualche bel pensierino e poi lui le assecondava e rideva alle loro squallide battute.
O ero io quello strano o lo erano loro.
Continuai a fissare la scena mentre puffetta, già le si addice proprio come nomignolo (sia per l'altezza e sia per il colore dei capelli), si avvicina nuovamente a Lou e le chiede una foto con un bacio a stampo. Ma riprenditi.
Stanco di aspettare che continuassero con i comodi loro, sorpassai il gruppo e poco mi sarebbe importato se Lou avesse accettato o meno quella foto, ma non volevo assistere a determinate scene.
Camminai a passo spedito per andare verso il McDonald e sentì una stretta attorno al mio polso, mi scostai per andare a prendere da mangiare. Avevo fame.

"Haz aspetta " e non avrei dato spettacolo alla gente qui in piazza Santo Oronzo.

Ordinai il mio Happy Meal, seguito dalla sua ordinazione e pagò per entrambi. Senza prestargli attenzione, scesi con il vassoio in mano al piano inferiore, trovai un tavolo appartato e lì sotto era anche vuoto, mi misi seduto e lui mi raggiunse con il suo vassoio sedendosi difronte a me.

"Che cosa ti prende? Dammi una spiegazione " disse.

"Una spiegazione a cosa" domandai indiretto, anche se sapevo a cosa si riferisse.

"Alla scenata che hai appena fatto, quella di allontanarti da me mentre ero con quelle ragazzine per poi non fermarti a parlare, ma ignorandomi completamente "

"Quelle ragazzine ti hanno chiesto una foto e poi ne hanno scattate un trilione. E hai presente puffetta, quella ti ha chiesto pure una foto con un bacio a stampo ma tanto a me non importa se l'hai fatta o meno"

"Di questo ne sono consapevole, hanno detto una e ne hanno scattatomille ma non potevo rifiutarmi e mandare a puttane la mia immagine. In tutto ciò mi piace il soprannome puffetta per quella ragazza, è lo stesso che avevo pensato io, comunque non le ho dato la soddisfazione di provare queste fantastiche labbra perché appartengono solo ad una persona"

"Non mi interessa " bofonchiai per poi addentare un pezzo del mio panino.

"Allora non sei geloso, peccato! Quindi potrei baciare tutte le ragazze che mi capitano a segno" strabuzzai gli occhi trucidandolo.

"Non sono affatto geloso" affermai, ma sapevo invece che lo ero eccome, solo che non volevo dargli la soddisfazione.

"Quindi nemmeno un pochino? Okay, allora quella ragazza castana in fondo a quel tavolo insieme alla sua amica, la vedi? Bene, non ti darà fastidio se la bacio" disse.

"No, io e te teoricamente non stiamo insieme, puoi fare quello che vuoi e puoi baciare chi vuoi" e diedi un altro morso al panino, mentre il suo era ancora intatto.

Mi strozzai quasi con la carne quando lo vidi alzarsi diretto da quella ragazza.
Non dovevo nemmeno sfiorarla con un dito.
Sapevo che io e lui stessimo insieme, ma non in quel modo, nel senso una relazione a conoscenza di tutti, era tipo clandestina, segreta.

"Non ci provare, altrimenti non ti rivolgo più la parola " lo minacciai alzando di poco la voce mentre continuava a camminare verso quella.

"Louis William sei un idiota. Va bene lo ammetto, sono geloso" si voltò con un sorriso fiero e ritornò al posto.

"Visto? Non è difficile ammettere di essere gelosi" disse soddisfatto.

"Perché tu sei geloso di chi mi sta attorno? " gli feci la stessa domanda.

E adesso casca l'asino.

"Io? Ma per niente proprio, ptf ti pare"

"Vedo che qui non sono l'unico a non ammettere di essere geloso" esclamai.

"Ma difatti non sono geloso, solo che ho una cavolo di paura di perderti, che preferiresti meglio un'altra persona a me" ammise.

Lasciai il panino nel vassoio, mi alzai e mi misi seduto sulle sue gambe. Gli sollevai il viso e lo baciai.
Quanto stavo diventando dipendente dalle sue labbra.
Restai lì, sulle sue gambe a mangiare il mio hamburger e idem lui.
Si stava così comodi a stare con il suo petto che aderiva alla mia schiena.
Lui era il mio posto preferito.
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Ehilà salve volevo scusarmi per l'enorme attesa ma sono stata tanto impegnata a causa della scuola.
Volevo ricordarvi che sfortunatamente la storia è quasi alla fine quindi mancano pochi capitoli per la conclusione, in tutto ciò spero che il capitolo vi piaccia alla prossima
All the love -T xx

Scusa se 𝒊 𝒍𝒐𝒗𝒆 𝒚𝒐𝒖//Larry//                                    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora