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Louis.!

Trascorrevo quasi ogni giorno in compagnia di Harry, tramite la distanza che ci separava, ci sentivamo spesso, andavo a trovarlo quando mi capitava l'occasione e gli rimasi accanto soprattutto in un periodo buio per lui.
In quel periodo Harry non era lui, era sempre triste, depresso e facevo fatica a farlo sorridere.
Mi presi un mese di vacanza e in sua compagnia, lo portai a visitare città in cui non era mai stato, partecipammo al festival Tomorrowland e riuscì a strappargli un sorriso.
Dopo quel brutto periodo, era ritornato con la sua allegria anche se spesso ripensava a quella donna. Era ovvio che non poteva mai dimenticarla poiché lo aveva messo al mondo, lo cresciuto ed era sangue del suo sangue, ma doveva prendere dei momenti per lui per poter andare avanti ed essere fiero di ciò che le aveva insegnato.
Il tempo passò, lui cresceva e andò all'Università, anzi per la precisione venne a frequentarla a Sidney.
Passavamo le giornate insieme, facevamo l'amore perché sì, mi ero perdutamente innamorato di Harry. Amavo ogni piccolo lato di lui, ogni cosa che lo identificasse.
Lui era parte di me, il mio piccolo bimbo.
Eleanor non si era fatta più sentire, non sapevo sue notizie, se facesse ancora l'attrice, ma poco mi importava.
Mia madre e mio "padre" erano orgogliosi di me.
Alla donna che tanto mi amava dopo aver fatto la mia pazzia, le rivelai di ciò che nutrivo nei confronti del riccio e mi accettò per il ragazzo che ero e che ero diventato.
La mia seconda famiglia, ovvero il fandom si allargava ed erano un sacco, da tutte le parti del mondo: bambini, ragazzi, genitori e anche nonni che mi sostenevano, sostenevano la mia musica e ciò che facevo.
Dei miei fan però nessuno sapeva ancora la mia relazione, ma ancora attendevo il momento di riverarlo all'intero mondo.
E infine c'era un'unica persona di cui per anni non avevo tracce, non si era mai fatto sentire, non sapevo come stesse, cosa facesse, se fosse sposato o avesse figli. Per anni mi ero sempre chiesto quale fosse il problema che lo avesse portato a tale comportamento e da bambino speravo che da un momento all'altro, lui entrasse dalla porta e mi facesse un regalo di quelli fighi. Oppure aspettavo il giorno di Natale pensando che insieme a Babbo Natale, venisse anche lui. Speravo sempre in un suo arrivo, o ritorno, ma non arrivava mai. Lui non era mai presente alla mia nascita, ai miei compleanni, alle mie recite, ai miei saggi di chitarra, alla prima volta che feci carriera.
No, lui non era accanto a me ed essere fiero, invece per anni mi ha fatto subire violenze da parte di estranei, ma alla fine mi ha fatto incontrare una persona che adoro come un padre, quel padre che lui non è riuscito ad essere.
Ripenso a qualche giorno fa che si era presentato sotto casa quando Harry era all'Università, mamma e "papà " al lavoro ed io solo a casa ad oziare.

*Cinque giorni fa *
Ero disteso sul divano a girovagare per i programmi televisivi, ma mi bloccai quando il suono del campanello interruppe il mio gesto.
Sbuffando andai ad aprire pensando che forse Harry avesse terminato prima le lezioni.
Davanti al cancelletto si parò la figura di un uomo sulla cinquantina d'anni.
Lo fissai e aveva i miei stessi occhi, però in quel momento non ci feci molto caso.

"Sei Louis?" sollevai lo sguardo verso l'alto pensando subito che fosse un altro giornalista pronto a rompermi le scatole.

"Non ho tempo per le interviste, se vuole contatta il mio manager e potrà programmare un'intervista" gli dissi.

"Oh, io non sono un giornalista. Vorrei soltanto parlare con te. C'è tua madre in casa? " parlò.

"No, sono in casa da solo. Non sei per caso un maniaco pronto a violentarmi?" mi affrettai a dire e anche se fosse stato tale, non lo avrebbe mai ammesso, ma quel uomo non ispirava né tanta fiducia e né poca.

"Tranquillo, non ho mai avuto l'idea di farti del male fisicamente, anche se psicologicamente te ne avrò fatto molto" affermò e non capì un breve passaggio.

Scusa se 𝒊 𝒍𝒐𝒗𝒆 𝒚𝒐𝒖//Larry//                                    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora