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Una luce fioca filtrava dalle finestre e sbattei le palpebre più volte mettendo a fuoco la situazione. La luna illuminava di poco la mia stanza e un senso di calore lo sentivo su ogni centimetro della mia pelle, avevo addosso l'odore di Louis e il suo braccio era adagiato sulla mia vita.  Mi voltai per guardarlo e aveva gli occhi chiusi e dormiva così beatamente. Era un dolce e tenero angelo, poteva sembrare piccolo e indifeso in quelle circostanze.  Un brontolio proveniente dal mio stomaco, mi portò a posare la mano su quel punto e la fame si stava impossessando di me. Certo ci eravamo addormentati senza cenare e il mio stomaco reclamava. Scostai il suo braccio lentamente e mi alzai pian piano cercando di non svegliarlo, andai prima in bagno per poi uscire dalla stanza e scendere le scale senza far rumore. Trovai l'interruttore della cucina e mi diressi verso il frigo, lo aprii in cerca di qualcosa mentre per un veloce attimo, il mio sguardo cadde sull'orologio da parete posto accanto alla finestra che dava sul viale d'ingresso. Era mezzanotte e un quarto e chissà se le due ragazze erano tornate o se la stavano spassando. Speravo per loro che fossero già a letto altrimenti nei guai ci finiva Lou poiché erano minorenni.  Trovai della pancetta coppatta e della scamorza affumicata, presi un panino e mi poggiai al bancone iniziando a tagliarlo.

"Che stai facendo?E poi che ore sono?" una voce roca alle mie spalle mi fece sussultare.

Mi voltai trovandolo a sorreggersi sullo stipite della porta. 

"Un panino perché ho fame e comunque é mezzanotte e venti " annuì in risposta e si avvicinò mentre continuai a preparare la mia cena.

Sentì il suo respiro caldo sul mio collo e le sue braccia si posarono ai lati di me sul bancone. Mi girai e addentai un morso di panino. I suoi occhi seguirono ogni mio gesto e mi leccai le labbra sentendo qualche briciola attorno ad esse e arrossì istintivamente.  Mi accarezzò una guancia e con il pollice tracciò il contorno delle mia bocca e lentamente si avvicinò.  Era ad un palmo dal mio viso ma accadde tutto in una frazione piccolissima di secondi.  Aveva appena addentato un pezzo del mio panino e lo guardai in cagnesco. Era un idiota ed io ingenuo che pensavo che la sua bocca si posasse sulla mia e invece doveva prendersi un bel pezzo enorme della mia adorata cena che avevo preparato con gusto. Lo spostai da me e continuai a mangiare il panino, si avvicinò nuovamente, però capì subito il suo gioco e gli diedi le spalle continuando a mangiare. Ben gli sta, nessuno deve mangiare ciò che è mio,  mi dispiace per lui, ma il cibo è il cibo.  Ingoiai un boccone e le sue mani iniziarono a scivolare dai miei fianchi fino al cavallo dei boxer.
Oh cavolo!
Ero in boxer e nemmeno mi ero degnato ad accorgermene prima, se qualcuno ci avesse visto sarebbe stato più che imbarazzante. La sua testa si poggiò nell'incavo del mio collo lasciando baci umidi e una mano si muoveva sopra il tessuto dei boxer, non riuscivo ad essere lucido e dalla mia bocca uscì un verso strozzato. Lasciai il panino sul bancone mentre la sua mano aumentò il ritmo e portai la testa all'indietro mettendola sulla sua spalla e la sua bocca continuò a lasciarmi baci sul collo, sulla mascella e a salire fino alle mie labbra.  Socchiusi gli occhi beandomi di tutte quelle coccole, improvvisamente si fermò con i baci e lo sentì masticare mentre si allontanò in breve tempo.  Lo fissai e giuro gli sarei saltato addosso soltanto per ucciderlo, lui intanto mi guardava con gli occhi di chi aveva appena vinto.
Mannaggia a lui.

"Sei uno scemo squilibrato. Quello è il mio panino, ridammelo subito! " mi avvicinai pericolosamente a lui ma ad interrompervi furono due occhi puntati sulle nostre figure mezze nude. 

Abbassai subito lo sguardo imbarazzato, cosa che non temeva Louis poiché sicuramente il suo bodyguard era abituato a vederlo in quelle condizioni. 

"Scusate ragazzi, ma avevo sentito degli strani rumori e poi delle urla e pensavo fossero entrati dei ladri, però a quanto pare c'è di meglio dei ladri in questa cucina" sospirò l'uomo guardando solo il ragazzo dai capelli castani e abozzando un sorriso.

"Cos'è Edoardo, ti vorresti unire a noi?" disse ironico Lou e le mie guance stavano decisamente andando a fuoco.

"No, no figliolo. Ti lascio con il tuo amichetto a continuare a giocare però abbassate un po' la voce con i vostri gemiti perché c'è gente che dorme" fece un occhiolino e se ne andò mentre mi stavo affogando con la mia stessa saliva.

"Visto H? Abbassa un pò di più il tono della voce altrimenti ci fai scoprire, eh!" e continuò a mangiare il mio panino.

Alzai gli occhi al cielo e sbuffai. Era proprio incorreggibile ma al tempo stesso bello e sexy.  Lo lasciai solo in cucina poiché mi ero già saziato andando nella camera e minuti successivi i suoi passi mi raggiunsero e chiuse la porta alle sue spalle. Mi rimisi a letto e lui accanto a me con una mano sulla mia vita e  riprendendo con i suoi baci sul collo. Oramai quello era il mio punto debole e lui lo sapeva benissimo.
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Ehilà come state? Ecco a voi il capitolo spero vi piaccia, alla prossima
All the love  -T xx

Scusa se 𝒊 𝒍𝒐𝒗𝒆 𝒚𝒐𝒖//Larry//                                    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora