Capitolo 28

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Sono un sacco felice per Cate e spero proprio che Daniel non la prende male. Questo pomeriggio è abbastanza normale. A Dino non ho detto nulla e penso che per ora sia meglio così.

Domenica la gara la vince Carlos che, come aveva fatto George con Chiara, la dedica a Gaia a sorpresa di tutti. Dino arriva terzo e con Mick quarto prende la leadership del mondiale che è ancora apertissimo.

Lascio a Dino la camera per sistemarsi e vado nella palestra dell'hotel. A volte mi alleno un po' quando non ci sono gare però questa volta voglio probare qualcosa di diverso. Voglio provare a non usare la vista. Difatti abbiamo 5 sensi e senza uno vengono utilizzati più gli altri. In questo caso togliendo la vista userò principalmente il tatto e l'udito. Ci ho già provato più volte a non usare la vista, ma mi è sempre risultato difficile. E ora voglio riprovarci.

Metto le cuffiette bluetooth e mi bendo. Faccio partire la musica e faccio ciò che mi viene in mente di fare. A un certo punto cado sopra a qualcuno. Poco dopo questo qualcuno mi bacia. Una cosa è certa: questo non è Dino.

Mi rialzo e tolgo la benda. Ritrovo per terra davanti a me Paul Aron, il compagno di squadra di George.

-Scusa, mi dispiace, non volevo- mi dice.
-Tranquillo, l'importante è che non ci abbia visto nessuno- e lo aiuto ad alzarsi.
E ora come lo dico a Dino?

-Ti giuro che non volevo- continua a dirmi. -Se per te non è un problema non significa nulla non dirlo a Dino. Anche perchè è colpa mia non tua-.
-Tu dici?- gli domando.
Annuisce.

-Comunque non può prendersela con te, perchè è colpa mia- dice. -Tu non sapevi nemmeno che fossi io-.
-Forse hai ragione- dissi io.
-Comunque se vuoi saperlo mentre ballavi mi hai quasi tirato un calcio in faccia- mi dice. -Per fortuna sono riuscito a schivarlo- e ride.
-Ops scusa- dico. -Almeno siamo pari-.

Iniziamo a ridere.
-Ora devo andare- dico. -Ci vediamo!- e torno in camera.
Appena entro noto che Dino si comporta in modo strano. Non capisco perchè.

-Io inizio a scendere ti aspetto giù- mi dice poco dopo ed esce.
Sembra diverso, ma non ci faccio molto caso.

Dopo 20 minuti scendo, ma di Dino nessuna traccia. Così torno di sopra a cercarlo. Al primo piano si sente un gran casino. Mi avvicino verso questo rumore. Viene dalla camera di Paul. Busso. Nessuno apre, ma continuano a sentirsi strani rumori.

Dato che non mi apre nessuno decido di uscire e provare a entrare dalla finestra. Fortunatamente c'è un albero dove posso arrampicarmi. Salgo sull'albero e vedo Dino e Paul picchiarsi. Rimango scioccata. Perchè lo stanno facendo?

Cerco di aprire la finestra. Entro e metto fine a questa “ rissa”.
-Ma che diavolo state facendo voi due?- urlo.
-E tu come sei entrata qui?- mi domandano contemporaneamente.
-Dalla finestra geni- rispondo. -E ora vorrei una risposta anche io-.

Iniziano a litigare su chi ha cominciato.
-Ora basta. Smettetela- urlo.
Smettono di parlare.
-Non mi importa chi ha cominciato, voglio sapere il motivo- dico alzando la voce.

-Quand'è che avevi l'intenzione di dirmelo?- mi chiede Dino.
-Di dirti cosa?- rispondo.
-Sai benissimo di cosa parlo- dice Dino. -Va bene che non sei stata tu, ma almeno avresti potuto dirmelo-.
Lo guardo sorpresa. Come ha fatto a scoprirlo?

Sto per parlare, ma Paul dice: -Le ho detto io di non dirtelo. Non significa nulla. È successo per sbaglio-.
-Intanto è successo- dice Dino.
-Hai ragione Dino, avrei dovuto dirtelo- dico guardando in basso. -Ma ciò non significa che voi dobbiate picchiarvi! Così state facendo i bambini. La violenza non è mai la risposta giusta per le incomprensioni o i litigi. Perciò ora smettetela e chiaritevi- continuo.

Si chiariscono. Sono molto delusa dal comportamento di Dino. Avrebbe dovuto dirmelo oppure se voleva confrontarsi con Paul di certo non doveva picchiarlo. Probabilmente anche lui è deluso da me; non gli ho detto che un'altro mi ha baciato.

Così potrei aver perso la sua fiducia. Il nostro rapporto potrebbe non essere più come prima. Ed è tutta colpa mia.

A cena non parliamo. Sicuramente mi vuole lasciare non lo farà di certo qui e ora. Ma non posso perderlo. È la parte migliore di me. È il motivo per cui mi sveglio la mattina. È il mio tutto. Sono una stupida ad aver fatto tutto ciò.

Dopo cena saliamo in ascensore insieme. Si vede che c'è tensione.
-Sei arrabbiato?- gli chiedo.
-Un po' si. Ma so che non è stata colpa tua- dice. -Più che altro sono arrabbiato perchè non me l'hai detto, non per ciò che è successo-.
-Hai ragione, avrei dovuto dirtelo subito- dico io.

-E tu sei arrabbiata con me?- mi domanda.
-No- dico. -Sono delusa dal tuo comportamento. Non avresti dovuto picchiare Paul-.
-Hai ragione- risponde. -Ma non sai il perchè l'ho fatto-.
-Dimmelo allora- dico.
-Non volevo perderti- dice. -Sei la ragazza migliore che abbia mai conosciuto. Non posso perderti. Avevo paura che così ti saresti innamorata di lui-.

Alzo la testa, che fino ad ora è state rivolta verso il pavimento.
-Guardami- dico.
Si gira e mi guarda.
-Non amerò mai nessuno oltre a te- dico.

Prende il mio viso tra le mani e mi bacia. Mentre le sue labbra sono ancora sulle mie, si aprono le porte dell'ascensore. Fuori ci sono Mara e Mattia.

Li scorgo e termino questo bacio che avrei voluto fosse infinito. Ci guardano male. Io e Dino usciamo dall'ascensore. Loro ci passano di fianco e salgono. Pensavo il peggio come anche Dino, infatti ci mettemmo a ridere. Sono contenta che abbiamo risolto.

Consi's space<3
Oggi capitolo ricco di colpi di scena. No, non li ho fatti lasciare ma perché li amo troppo. BEST SHIP EVER! Anyway domenica che merda c'è stata? È meglio se non mi esprimo su ciò che è successo se no ci metto delle ore. Ma almeno il Milan mi da soddisfazioni e ha vinto contro il Cagliari (e diciamocelo CHE PARTITA HA FATTO OLIVIERO!). Comunque vi piacerebbe che pubblicassi la Instagram che sto scrivendo? Sinceramente non so se sia carina, però boh se vi va la inizio a mettere. Ci si rivede venerdì con un nuovo capitolo😚
Consi💕

Lo svedese del team rosso||Dino Beganovic Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora