Yerim entra nel piccolo monolocale rilasciando un sospiro sconsolato, anche questo colloquio di lavoro è andato male.
Sfila distrattamente i piedi dalle scomode scarpe, indossate per fare una buona impressione, e si lascia cadere sul piccolo divano letto che occupa il centro della stanza, volgendo lo sguardo al soffitto.
La vita a Seoul si sta dimostrando più complicata di quello che aveva immaginato. Con i suoi risparmi potrebbe tirare avanti ancora qualche settimana, al massimo un mese,ma poi senza un lavoro sarebbe costretta a tornare in America nella gabbia dorata che le ha costruito suo padre, un'opzione che non prende nemmeno in considerazione.
Scuote la testa a quel pensiero nel tentativo di scacciarlo e prende il telefono, iniziando a scorrere fra gli annunci online. La maggior parte di questi richiede una persona laureata o con requisiti che a lei mancano, come ha già potuto constatare con i colloqui fatti, ma un annuncio attira la sua attenzione:"Cercasi barista, anche senza esperienza.
Retribuzione 10,000KRW/h + bonus.
Turno di lavoro 3PM-8PM e 9PM-2AM dal martedì alla domenica.
Fornito vitto e alloggio in caso di necessità."Non le sembra vero, sembrerebbe essere il primo lavoro veramente alla sua portata, e soprattutto potrebbe finalmente lasciare quel misero buco che da qualche giorno aveva iniziato a chiamare "casa" senza più dover pensare all'affitto o alle altre spese.
Non esita a digitare il numero di telefono riportato in fondo all'annuncio e chiamarlo, non può lasciarsi sfuggire la sua prima vera occasione per prendere in mano la sua vita."Pronto?" risponde una voce maschile dall'altra parte della cornetta dopo un paio di squilli.
"Buongiorno" lo saluta Yerim cercando di contenere l'entusiasmo "La chiamo in merito all'annuncio di lavoro, ho letto che cercate personale".
"La prego di inviare il suo curriculum all'indirizzo e-mail lasciato in descrizione, se saremo interessati la ricontatteremo noi. Buona giornata" taglia corto l'uomo, senza darle il tempo di aggiungere altro.
Yerim allontana il telefono dall'orecchio stupita e controlla lo schermo. Ha davvero riattaccato.
'Che modi...' pensa, sconcertata dai modi bruschi di quell'uomo. Non si lascia scoraggiare e riapre la pagina con l'annuncio sul suo portatile, dove effettivamente qualche riga più sotto trova un indirizzo e-mail, perciò non perde tempo e invia il suo curriculum dopo averlo ricontrollato per l'ennesima volta.
Ormai è diventata un'abitudine rileggerlo prima di spedirlo o mostrarlo ai colloqui, controlla che sia tutto in ordine senza però mai cambiare una virgola, eppure non è tranquilla al pensiero di non riguardarlo un'ultima volta, anche se non le è ben chiaro cosa possano farsene del suo curriculum dato che non ha alcuna esperienza.'Sicuramente ci saranno tante altre persone molto più qualificate di me... è inutile illudersi, meglio tornare a cercare qualcos'altro' si dice, non volendo sperare a vuoto per l'ennesima volta di aver trovato una soluzione ai suoi problemi. Nessuno la assumerebbe mai, la sua unica qualità di spicco è saper parlare inglese al pari del coreano dato che ha trascorso la maggior parte della sua vita sulla costa occidentale degli Stati Uniti.
'Forza, vediamo se trovo altro' si dice, tornando a scorrere fra le decine di annunci, consapevole che anche quel giorno non avrebbe trovato nulla, a malincuore.Trascorrono un paio di giorni e Yerim non ha ancora ricevuto notizie da parte di nessuno dei posti ai quali ha mandato il curriculum.
Sente qualcuno bussare alla porta di casa e si alza per aprire la porta, si è svegliata da poco ma i troppi pensieri l'hanno trattenuta a letto mentre scorreva gli annunci sorseggiando una tazza di caffè, come suo solito ormai. Non si fa problemi a mostrarsi ancora in pigiama, d'altronde l'unica persona che potrebbe bussare alla sua porta è la signora Min, la proprietaria di quel palazzo.
Come si aspettava, l'anziana signora la saluta con il suo solito sorriso dolce e le ricorda dispiaciuta "Mi spiace insistere Yerim, ma sono venuta a chiederti se hai trovato i soldi per pagare l'affitto. Mio marito purtroppo non può più temporeggiare e abbiamo una persona interessata a questo monolocale che ci pagherebbe subito".La ragazza sorride con malinconia alla donna, sa che ha tutte le ragioni per avanzare quella richiesta e non la biasima, si limita a risponderle "Mi dispiace davvero signora Min per i problemi che vi sto causando, mi dia tempo fino alla fine della settimana. Se non la pagherò, lascerò l'appartamento" insiste, consapevole di non poterle più chiedere altro tempo, temporeggiare non porterà a nulla se non troverà un lavoro e la signora Min è stata fin troppo gentile ad accoglierla con quei pochi soldi che le ha dato come caparra.
L'anziana donna le prende una mano e tenta di infonderle coraggio "Forza ragazza, sono sicura che le cose miglioreranno presto" riuscendo a strapparle un sorriso, uno vero questa volta, "La ringrazio signora Min, lo spero davvero".Si salutano e Yerim torna in casa al computer, quella conversazione con la proprietaria di casa avrebbe dovuto aiutarla o quanto meno sollevarle un po' il morale, ma invece prova solo più malinconia e pena verso se stessa. Ha lasciato la sua casa con tanta fatica , e per cosa? Ora si ritrova da sola, senza un tetto sotto cui vivere e senza nessun aiuto. Cosa le era passato per la testa?
All'improvviso compare una notifica sull'icona delle e-mail e non riesce a trattenere lo stupore sgranando leggermente gli occhi, incredula nel vedere la casella della posta in arrivo non vuota come al solito. Sa che non deve illudersi che possa essere da parte di qualcuno che l'ha contattata per assumerla, ma la speranza è così forte che il suo cuore accelera fino a farle sentire un peso sul petto.
Apre la casella della posta in arrivo e legge il mittente: Pledis coffee.
Il locale che aveva chiamato qualche giorno prima.
La apre velocemente e continua:"Buongiorno signorina Byun Yerim,
Sono lieto di informarla che è invitata a recarsi presso la nostra sede per un colloquio e un turno di prova. La aspetto oggi pomeriggio alle 2PM per poterla istruire sul suo compito e discutere i dettagli del lavoro prima di firmare il contratto.
Cordiali saluti, J."Yerim rilegge l'e-mail più e più volte, incredula che l'abbiano davvero ricontattata, e gli angoli delle sue labbra si curvano sempre di più verso l'alto per la felicità.
'Forse le cose stanno davvero per migliorare' pensa fra sé e sé, ignara che in realtà quello rappresenti soltanto l'inizio del suo incubo più grande."Hyung, sei sicuro che sia una buona idea?" chiede titubante all'amico.
"Non lo so, non ci resterà che scoprirlo..."Ciao a tutti!
Dopo mesi di assenza, torno a farmi viva!
Mi è mancato scrivere, ma a causa università e sanità mentale sempre meno presente ho dovuto mettere in pausa questa storia che ho iniziato a scrivere mesi fa. Ci penso da molto tempo, nella mia testa ho un intero libro da raccontarvi e sentivo il bisogno di tornare a scrivere, perciò aspettatevi qualche mio aggiornamento.
Purtroppo vi avverto già che non sarò costante come mio solito, pubblicherò solo quando avrò il tempo per dedicarmi completamente a quello che sto scrivendo, è pur sempre meglio di nulla.... finalmente torno a pubblicare!
Questa storia, come avrete capito, non tratta la vita dei ragazzi per come la vediamo noi, infatti saranno protagonisti di una storia ben diversa e la bellissima e dolcissima Umji ci farà da presta volto per la protagonista, Yerim.
Detto ciò, vi saluto e ci vediamo al primo vero capitolo della storia, cercherò di non tardare a pubblicarlo!A presto
Alice~
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Shadow • SVT
Fanfiction"Non le è concesso guardare i clienti negli occhi". "Perché?" si lascia sfuggire Yerim. "Non le è concesso saperlo". Yerim si ritrova coinvolta in un mondo dove il sangue non è altro che un colore di cui ci si macchia le mani e l'alcol un codice d'i...