Il turno volge al termine. Joshua e Yerim non si sono più rivolti la parola se non per comunicarsi gli ordini, non che solitamente siano di molte parole, e, una volta sistemato tutto per il turno serale, salgono per cenare insieme a Jun. Yerim aiuta a portare in tavola la cena e si siede insieme a loro, ma l'atmosfera le sembra tesa per qualche ragione a lei sconosciuta, i due ragazzi non si rivolgono parola e lei vorrebbe poter dire qualcosa di sensato per superare l'imbarazzo del momento, ma finisce con il non dire nulla e iniziare a mangiare.
Non fa in tempo a deglutire il primo boccone che Joshua sentenzia "Non ho molta fame" alzandosi per andare a sistemare il suo piatto e le posate, attirando l'attenzione della ragazza, mentre Jun continua a mangiare con indifferenza. Aggiunge poi "Lei mangi pure con calma, la aspetto sotto per l'apertura".
Yerim resta in silenzio, scrutandolo l'ombra di Joshua lasciare la stanza senza darle nemmeno il tempo di rispondere, e resta da sola con Jun che prende un altro boccone della cena indisturbato."Per caso... è successo qualcosa?" chiede al ragazzo. L'ultima cosa che vorrebbe è intromettersi fra i due ma, dato che vivono insieme e dovrà passare la serata con il capo, vuole capire se si tratta di qualcosa di cui dovrebbe preoccuparsi.
"Qualcuno deve imparare a rispettare i suoi limiti" risponde fermamente Jun, alludendo all'amico, facendo tuttavia preoccupare Yerim.
'Che si stia riferendo a me?' si chiede la ragazza, temendo di aver involontariamente fatto qualcosa di sbagliato. Non ne sarebbe sorpresa dato che non ha mai condiviso la casa con nessuno, perciò vorrebbe chiarire la situazione il prima possibile, ma c'è qualcosa che non la convince.Termina velocemente la cena e saluta il ragazzo una volta finito di lavare i piatti, raggiungendo il capo nel locale per l'inizio del turno. Sta leggendo dei fogli con finto interesse, probabilmente in sovrappensiero dato che non accenna a voltare pagina e non si accorge nemmeno dell'arrivo della ragazza.
Yerim bussa delicatamente sulla superficie di marmo per attirare la sua attenzione e lui si volta di scatto esordendo "Oh Yerim, non l'avevo sentita arrivare" porgendole poi i fogli "Penso che sia arrivata l'ora di darle questi".
Lei li prende e li osserva velocemente. Si tratta del menù del locale. Ogni drink è affiancato dalla rispettiva preparazione in modo ordinato.
"Oggi ha dimostrato di sapersela cavare, quindi vorrei che imparasse a preparare ciò che trova su questo menù" le spiega, osservandola studiare velocemente foglio dopo foglio "Ovviamente non mi aspetto che le impari per domani, ma lei faccia del suo meglio e non esiti a espormi i suoi dubbi".
"Certo signore, farò del mio meglio" risponde lei con fermezza, compiendo un lieve inchino mentre stringe orgogliosa i fogli fra le mani.Joshua sorride, la determinazione della ragazza sarebbe quasi tenera, se solo non si trattasse di lei.
È in queste occasioni che Joshua ne approfitta per dedicarle qualche secondo della sua attenzione. Sembra una ragazza qualunque, di quelle che potrebbe incontrare se solo potesse avere una vita normale, e invece è l'ultima ragazza per la quale dovrebbe avere certi pensieri, perché lei è tutto meno che una ragazza qualunque.
"Stiamo per aprire, indossi la mascherina" la avverte scacciando quei pensieri, andando verso la porta del locale per aprire mentre Yerim resta dietro al bancone. Lei intanto si mette la mascherina con cura e realizza 'Il capo mi stava guardando o sbaglio?'Si mettono al lavoro, la serata è decisamente più frenetica delle precedenti. I clienti si susseguono a una velocità a cui Yerim fa fatica a stare al passo, non ha il tempo di servirne uno che ne arrivano due. Joshua per di più l'ha appena lasciata da sola per andare a recuperare alcune bottiglie sul retro, approfittando di un apparente momento di calma.
Yerim mette su un vassoio i cocktail preparati dal capo e si dirige verso un tavolino attorno al quale siedono due uomini apparentemente di mezz'età. La loro voce è particolarmente rauca, probabilmente per via del fumo, e la pelle delle loro mani è segnata dal tempo, infatti alcune rughe solcano il dorso.Yerim arriva di fronte a loro annunciandosi "Ecco i vostri ordini" e prende con cura il primo drink, poggiandolo sul tavolino, replicando il gesto con il secondo drink.
Quando sta per ritrarre la mano, uno dei due uomini la afferra per il polso con forza e sogghigna, chiedendole "Ehi bambolina, perché non resti a farci un po' di compagnia?"
Il tono di voce che usa è così viscido da farle accapponare la pelle, le intenzioni dell'uomo sono chiare e l'altro sembra essere della stessa idea dato che non mostra il minimo segno di intenzione ad intervenire, anzi si unisce alla risata amara dell'altro."Mi scusi, ma devo tornare al lavoro" cerca di giustificarsi Yerim, provando ad allontanare il polso dall'uomo, ma la sua presa su di lei è troppo forte affinché lei possa liberarsi.
"Dai non fare la difficile, quel damerino del tuo capo non può mica dirti nulla se stai un po' con noi" insiste l'uomo avvicinandosi a lei con il busto, arrivando quasi ad essere nel suo campo visivo."I-io... non posso, mi dispiace" prova ancora la ragazza, anche se il coraggio inizia a mancarle. L'uomo è evidentemente più forte di lei e non sa a chi chiedere aiuto. Nessuno nella sala sembra che sia accorto di quello che sta succedendo e il suo capo non è lì per poter intervenire.
'Joshua, dove sei?' pensa, ma il suo polso viene strattonato ancora una volta facendola tornare con i piedi per terra."Sei carina, perché non vuoi stare con noi piccola?" si unisce l'altro alla conversazione, facendola rabbrividire per il disgusto sentendo quel nomignolo. Già, piccola, potrebbe essere loro figlia, eppure loro stanno cercando palesemente di ottenere la sua compagnia e chissà cos'altro.
Non riesce a provare altro se non paura e disgusto, ma non riesce a reagire sentendosi impotente di fronte a loro.
La paura le ha fatto gelare il sangue.Una mano le afferra l'altro polso, ma questa volta la presa è dolce sebbene sia decisa.
Non appartiene all'altro uomo e la prima persona a cui pensa Yerim è il suo capo, ma la persona in questione si impone "Lasciatela stare, sta lavorando ed è evidente che non le interessa la compagnia di due viscidi come voi. Vi conviene sparire" facendole sbarrare gli occhi.Yerim si volta verso il ragazzo, soffermandosi sulla sua mano che le sta tenendo il polso. La sua voce è calda e ha una parlata veloce e concisa, la pelle è ambrata, in contrasto con la sua camicia chiara che gli fascia il torace tonico al di sotto del cappotto grigio, inoltre ha un piacevole profumo, probabilmente colonia.
L'uomo che le stava tenendo il polso la lascia andare scocciato e si alza in piedi infastidito "Si può sapere cosa vuoi ragazzino? Vai a rompere le palle altrove".
L'altro uomo concorda "Già, chi cazzo sei per venire a interromperci?"
"Non lo ripeterò un'altra volta, non fatevi trovare ancora qui o giuro che la prossima volta non sarò così calmo e civile nei vostri confronti" risponde il ragazzo, senza dare segno di tentennamento.Yerim è ancora tesa sotto la sua stretta, ma una voce interviene all'improvviso e riesce finalmente a rilassarsi "Cosa sta succedendo qui?"
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Shadow • SVT
Fanfiction"Non le è concesso guardare i clienti negli occhi". "Perché?" si lascia sfuggire Yerim. "Non le è concesso saperlo". Yerim si ritrova coinvolta in un mondo dove il sangue non è altro che un colore di cui ci si macchia le mani e l'alcol un codice d'i...