Jun deglutisce in silenzio il suo My I, Yerim lo osserva in silenzio stringere fra le mani il bicchiere in attesa di una risposta e Joshua resta appoggiato al mobile alle sue spalle con le braccia incrociate tenendo lo sguardo fisso sull'amico. La ragazza se l'è cavata bene, ha seguito ogni passaggio con cura, ma lei per qualche ragione continua a giocare nervosamente con le dita come se avesse paura di aver sbagliato qualcosa.
Jun nota quel gesto e allunga una mano oltre il bancone, raggiungendo quelle della ragazza, che cessano di muoversi nel momento in cui vengono avvolte dalla mano dell'amico, decisamente più grossa delle sue. Joshua contrae la mandibola e sente le braccia irrigidirsi di fronte a quel gesto, ma non fa in tempo a dire nulla dato che Jun lo anticipa "Hai fatto un ottimo lavoro, è proprio come quello di Shua hyung" rivolgendole uno dei suoi sorrisi più calorosi.
Yerim sembra come percepirlo, il tono con cui le si è rivolto le fa capire che è sincero e non potrebbe essere più fiera di così "Grazie Jun".
Sorride a sua volta, sperando che il rossore sulle sue guance sia coperto dalla mascherina. Potrà sembrare una cosa stupida, ma è la prima volta che fa qualcosa e soprattutto per qualcun altro, perciò quel giudizio è molto importante per lei."Jun, ti spiace seguirmi un attimo? Dovrei parlarti di una cosa" li interrompe Joshua, guardando il ragazzo con una serietà truce. Il minore, seppur confuso, annuisce "Certo hyung..." seguendolo dietro il bancone diretti verso il retro del locale. Entrano nella stanza e Joshua si assicura che Yerim stia alla cassa, vuole parlargli in privato.
Si volta poi verso l'amico e torna ad incrociare le braccia al petto, chiedendogli diretto "Che cos'era quello?" ricevendo uno sguardo confuso in risposta "Quello cosa?"
"Le hai preso le mani... cosa devo pensare?" aggiunge Joshua, non volendo girare troppo intorno alla questione.
"Nulla hyung, ho agito d'istinto..." risponde Jun vago, non si aspettava di dover dare una spiegazione per un gesto così innocente ai suoi occhi, aveva agito senza pensare, nulla di più.
"Proprio questo mi preoccupa, hai agito d'istinto... ti devo forse ricordare chi è lei?" insiste Joshua, senza accennare a rilassare i muscoli.
Gli occhi di Jun, se prima erano confusi, ora sono iniettati di sangue, di un odio in grado di macchiare l'anima, di una rabbia pronta ad esplodere, e gli risponde a denti stretti "No hyung".Joshua sa di aver esagerato con quella domanda, ma non può permettersi di avere dei dubbi su nessuno, non ora che lei è così vicina a loro. Gli serve che abbiano tutti la mente fredda, non possono lasciarsi abbindolare da quella ragazza, e non esiterà a ricordarlo a nessuno nel caso ce ne fosse bisogno.
"Bene" commenta, lasciando andare le braccia lungo i fianchi, continuando poi "Ora torno di là, ci vediamo per cena" andandosene, senza aspettare una risposta che non sarebbe arrivata in ogni caso.
Jun non si aspettava un attacco così diretto, Joshua sa cosa ha dovuto sopportare prima di riuscire a tornare ad avere una sorta di vita e di certo non credeva di dovergli confermare la sua lealtà. Si sciacqua velocemente il viso nel bagno del personale, come a volersi lavare dalla mente quei pensieri e riottenere un po' di lucidità, poi si sofferma ad osservare per qualche istante il suo riflesso allo specchio.
Sono dovuti passare anni prima di potersi di nuovo riconoscere in quel volto, una volta scavato dalla fame e dalla sofferenza, ma soprattutto dai sensi di colpa.
Non intende lasciare a nessuno la possibilità di farlo tornare ad essere quello che era diventato, un guscio vuoto scosso dai brividi della paura, un essere senza identità buono solo a provare dolore e sofferenza.Si asciuga velocemente il volto ed esce dalla stanza, tornando del locale, dove prende il suo drink rimasto al bancone e si dirige al tavolo di Minghao. Lo aveva visto appena era entrato e, come suo solito, era da solo a leggere un libro mentre si gustava il suo tè. Aveva sorriso nel momento in cui lo aveva visto, non lo vedeva da un po' seduto al loro locale ma sa benissimo per quale ragione si trova lì. Ora che però sta camminando in sua direzione, stringe fra le dita il bicchiere ghiacciato con un'espressione altrettanto gelida.
Si lascia cadere sulla sedia libera di fronte al minore, attirando la sua attenzione, infatti porta lo sguardo su di lui e gli chiede "Vuoi parlarne?" senza esitazione, è evidente che sia successo qualcosa.
Jun lo guarda e sente gli occhi farsi lucidi, un misto di rabbia e malinconia lo assale, ma scuote la testa e tiene lo sguardo basso sul suo bicchiere. Beve un sorso del suo contenuto e riflette, su nulla in particolare, per lo più ricordi dell'ultimo periodo della sua vita che lo assalgono per via di ciò che gli ha detto Joshua."Hao" lo richiama debolmente, rivolgendogli uno sguardo vuoto "Voglio vendetta".
Il minore chiude il libro a cui stava dedicando la sua attenzione e lo ripone sul tavolino di vetro, ricambiando lo sguardo con determinazione "Hyung, la avrai. La avremo tutti".
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Shadow • SVT
Fanfiction"Non le è concesso guardare i clienti negli occhi". "Perché?" si lascia sfuggire Yerim. "Non le è concesso saperlo". Yerim si ritrova coinvolta in un mondo dove il sangue non è altro che un colore di cui ci si macchia le mani e l'alcol un codice d'i...