19.

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Seokmin trascorre due ore insieme a Yerim insegnandole le prese base per difendersi e reagire in caso di pericolo.
Aveva accettato subito di aiutarla, ma più per gentilezza che per sincero interesse, infondo c'era lo zampino di Joshua e non avrebbe mai potuto dirle di no, tuttavia era seriamente preoccupato al pensiero di stare da solo insieme a lei. Non sapeva come si sarebbe potuto sentire.
Gli sembra una ragazza gentile e innocua, eppure sapere quello che suo padre ha fatto alla sua famiglia è come una pugnalata al petto, una ferita ancora aperta che mai si rimarginerà.

"Te la sei cavata bene" la incentiva a fine lezione, mentre sistema tutto prima di chiudere la palestra.
"Grazie, ma ho ancora molto da imparare..." constata lei, d'altronde hanno fatto solo mosse base in cui è venuta fuori la sua goffaggine.
Il ragazzo ridacchia "Siamo tutti impacciati all'inizio, non abbatterti, vedrai che presto sarai più sciolta e più sicura di te".
"Lo spero... io vado ora, inizia a farsi buio" lo saluta, osservando come si sia già fatta ora di cena. Sicuramente Joshua e Jun staranno già mangiando, come lei aveva suggerito.
"Aspetta, vengo con te, tanto devo andare al locale in ogni caso" si affretta a dirle Seokmin.

'Deve venire al locale?' si chiede Yerim. Non sono affari suoi, perciò non indaga su quale possa essere la ragione, e poi è amico di Joshua quindi dev'essere sicuramente questa la ragione.

"Va bene" si limita a rispondere, restando ad aspettarlo sull'uscita della porta mentre lui ripone le sue cose nel borsone e se lo mette in spalla, esclamando "Ci sono, andiamo pure!"
Si incamminano verso l'uscita e prendono la via principale, direzione Pledis Coffe. L'inverno si sta avvicinando e le serate si stanno facendo sempre più scure, illuminate solo dai lampioni che costeggiano la strada e dalle insegne colorate dei locali aperti. Non c'è molto traffico, ormai la gente è già tornata a casa dagli uffici, perciò camminano serenamente, senza fretta.

"Vieni spesso al locale?" gli chiede, non ricordandosi di averlo visto nei giorni prima.
"Abbastanza, dipende dai turni a lavoro, ultimamente con la ripresa delle scuole ho avuto da fare e non sono riuscito a passare tanto quanto avrei voluto" spiega il ragazzo, ripensando ai pomeriggi di quell'estate trascorsi ogni sera al locale dell'amico insieme agli altri.
"Capisco... quindi stasera rimedi?" continua la ragazza con tono scherzoso, ricevendo tuttavia uno sguardo confuso in risposta "Cosa intendi dire?"
"Hai detto di non avere molto tempo per poter passare, perciò ho pensato che stasera venissi al locale per salutare Joshua" spiega lei innocentemente.
"Più o meno..." risponde lui, in cerca delle parole giuste per non far saltare la loro copertura "Di solito il lunedì io e alcuni amici andiamo a trovare Joshua hyung e Jun hyung al locale visto che è chiuso".

Un pensiero allora si forma nella mente di Yerim, che non esita a dargli fiato "Quindi vi conoscete da tanto?"

Seokmin esita. Non sa come rispondere. Si conoscono da tanto? Forse. Quant'è tanto? Un anno? Un decennio? Una vita intera?
"Non esattamente, ci siamo conosciuti qualche anno fa, ma da allora sono diventati la mia famiglia... non ci sono sempre stati, ma ora so che ci saranno per sempre".

La ragazza non si aspettava una risposta così seria, la sua era una semplice domanda dettata dalla voglia di conoscerli meglio, eppure per qualche ragione lui sembrava averla interpretata in tutt'altro modo, dandole un senso molto più profondo.
Viene risvegliata dai suoi pensieri dalla voce del ragazzo che esclama allegro "Eccolo!", consapevole dell'argomento scomodo che stava venendo a galla.
Lei rialza lo sguardo, inconsciamente finito a fissare l'asfalto di fronte a lei, e nota con suo stupore che sono già arrivati di fronte al locale.
Il ritorno con lui è stato davvero piacevole, tralasciando quella sfumatura di malinconia che stava prendendo la conversazione fino a pochi istanti prima.

Entrano nel locale senza emettere un fiato.
All'ingresso c'era un cartello con scritto elegantemente 'CHIUSO', le luci all'interno sono spente eppure il ragazzo si muove agilmente nella penombra fino a spingersi oltre il bancone. Yerim lo segue in silenzio e nota una flebile luce passare al di sotto della porta, sentendo inoltre un lieve brusio, dev'esserci qualcuno.
Seokmin la apre e vengono inondati dalla calda luce della stanza, dove Yerim scorge 4 figure maschili di spalle che stanno parlando.
Non ne è certa, però uno è quasi certa che sia il suo capo, e questo sospetto viene confermato nel momento in cui parla.
La ragazza abbassa istintivamente lo sguardo e intanto i ragazzi si voltano verso di loro, notando la loro presenza, infatti uno di loro esclama "Finalmente!"

Quella voce ha un qualcosa di famigliare, è delicata e allegra, quasi scherzosa, probabilmente per via di qualcosa che si stavano dicendo fino a poco prima che arrivassero loro.
"Come se fossi l'ultimo" ribatte Seokmin con lo stesso tono spensierato.
Non appena finisce di parlare, sentono un rumore alle loro spalle e altri due ragazzi fanno il loro ingresso.
"È qui la festa?" grida euforico il primo, mentre il secondo resta in silenzio borbottando "Sei sempre il solito casinista..."

Yerim è alquanto confusa, non si aspettava che venisse tutta quella gente.
Si volta in direzione del suo capo, mantenendo lo sguardo sul suo maglioncino color crema, e si congeda "Io signore salgo".
Lui annuisce "Certo, ci vediamo domani mattina" in tono serio.
Lei allora si volta leggermente verso gli altri compiendo un lieve inchino, salutandoli "Passate una buona serata, con permesso".

Gli altri non fiatano e la osservano andare via in silenzio, giusto qualcuno la saluta.

"Allora? Com'è andata?" chiede Joshua all'amico, aspettandosi degli aggiornamenti sulla loro lezione.
"Direi bene, si deve sciogliere un po' ma mi sembra decisa, inoltre impara in fretta" spiega Seokmin, togliendosi la giacca per poi prendere posto a sedere.
Gli altri lo seguono, mettendosi attorno al tavolo, e Seungcheol chiede "Qualcuno sa che fine hanno fatto gli altri?"
Alcuni scuotono la testa e Joshua lo rassicura "Jun stava facendo la doccia e gli altri vedrai che arriveranno fra poco, sanno bene quanto sia importante questa riunione".



'Riunione?' pensa Yerim, al di là della porta.
La porta del piano superiore viene aperta all'improvviso, facendola sobbalzare per lo spavento, e Jun si precipita in fondo alle scale "Oh ciao Yerim, scusa ma sono di fretta, a dopo!" fiondandosi dagli altri.
Non le fa domande, ma un dubbio si impossessa della mente del ragazzo 'Ci stava spiando?'

Shadow • SVTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora