Yerim si volta verso il suo capo e nota che si sta avvicinando a loro a passo spedito, mentre l'altro ragazzo tiene lo sguardo fisso sui due uomini ora in piedi davanti a lui e afferma "Questi due signori la stavano importunando".
Joshua si avvicina a Yerim, notando il suo polso libero segnato da un evidente segno rosso per via della brusca presa dell'uomo, nonostante lei si affretti a nasconderlo dietro alla schiena. Rivolge poi il suo sguardo verso gli uomini, andando contro ogni regola, e chiede innervosito "Cosa pensavate di fare? Credevate davvero che l'avreste passata liscia?" minacciandoli poi "Abbiamo le videocamere di sorveglianza all'interno del locale, se non ve ne andate immediatamente giuro che sarete sbattuti in galera entro l'alba".I due clienti si scambiano uno sguardo infastidito e lui non perde tempo a rincarare la dose "E vi conviene non farvi più vedere nel mio locale".
Ha un tono fermo e territoriale, quasi protettivo direbbe Yerim, simile a quello che aveva usato con lei qualche giorno prima, questa volta però sa di non doversi preoccupare e si sente al sicuro vicino a lui.
Gli uomini non ribattono, prendono le loro giacche con finta indifferenza e, mentre si avviano verso l'uscita, borbottano "Che merda questo locale, non ci si può nemmeno divertire" sghignazzando.I ragazzi non danno peso alle loro parole, ed è allora che il giovane cliente si accorge di stare ancora tenendo la ragazza per il polso. La lascia andare immediatamente e le chiede "Tutto bene?" notando che ora sembra essere finalmente a suo agio. Quando era entrato, aveva subito notato i due clienti che la stavano infastidendo e non aveva esitato a intervenire, dato che nessuno sembrava intenzionato a farlo.
Lei annuisce massaggiandosi con la mano il polso dolorante "Sì, grazie. Non so cosa avrei potuto fare senza il suo aiuto" e Joshua concorda "Già Gyu, grazie" volgendo poi la sua attenzione alla ragazza "Sicura di stare bene?""Sì signore, sto bene" lo rassicura lei, nascondendo il polso sotto il palmo della mano.
"L'ho già visto" sentenzia Joshua, come se potesse leggerla nella mente, e le consiglia "Ci metta su del ghiaccio e si prenda una pausa, si prenda tutto il tempo che le serve".
"Ma signore, come farà con i clienti?" chiede lei preoccupata, infondo lei è stata assunta proprio per sopperire alla mancanza di personale, ma lui le ricorda "Sono pur sempre il capo, me la caverò" sorridendole, cercando di alleviare le sue preoccupazioni e i sensi di colpa che lo stanno assalendo per averla lasciata sola con quelle luride bestie.Yerim lo ascolta e non insiste ulteriormente, si volta verso il ragazzo che l'ha aiutata e compie un lieve inchino "La ringrazio per prima, non so cosa avrei fatto senza di lei",
"Si figuri, corra a mettere il ghiaccio su quel polso prima che resti il livido" si raccomanda lui parlandole con un tono di voce caldo e confortevole, lieto di vederla finalmente a suo agio.
Lei ascolta il suo consiglio e sparisce nel retro del locale, lasciando i due ragazzi da soli.Si recano al bancone, dove per il momento non arrivano altri clienti, e Mingyu ordina il suo drink per poi asserire "È tutta colpa mia, se non fossi arrivato tardi stasera..." ma l'amico lo ferma subito "Non è colpa tua, non avrei dovuto lasciarla da sola".
Joshua si rimprovera per la sua sconsideratezza, ma l'amico lo tranquillizza "Non importa hyung, sta bene, è questo che conta"."Già... ma penso che dovrò chiedere a Jun di aiutarci almeno il venerdì e il sabato sera, non credo sia al sicuro da sola e io non posso essere sempre presente. Non voglio che si ripeta qualcosa del genere..." riflette Joshua a bassa voce, in modo da poter essere sentito solo dall'amico.
"Mi sembra una buona idea, ma non preoccuparti... non sarà più sola, questa volta ho avuto un imprevisto, ma non succederà più" insiste Mingyu, sinceramente provato per non essere arrivato prima, come erano d'accordo."Gyu l'hai detto tu stesso, hai avuto un imprevisto, e potrebbe ricapitare, è colpa mia che l'ho lasciata da sola prima che tu arrivassi... parlerò con Jun, non possiamo rischiare così" insiste Joshua, e il minore annuisce.
La ragazza torna da loro e quasi all'unisono entra un gruppo di clienti, a cui dedica la sua completa attenzione. Non vuole essere di disturbo al suo capo, sebbene sia ancora scossa da ciò che è successo, ma non può permettersi di darlo a vedere. Vuole essere forte almeno agli occhi del ragazzo, non può rischiare di perdere questo lavoro per colpa della sua fragilità. Non può tornare a non avere un tetto sotto cui stare.
Mingyu la osserva dall'altro lato del bancone. Gli sembra evidente che qualcosa non vada, le mani le tremano ancora leggermente mentre batte gli ordini alla cassa e alcune parole non le pronuncia in modo chiaro, è come se tentennasse. Non le fa domande a riguardo, lascia che compia il suo lavoro in tranquillità nella speranza che la aiuti a distrarsi, ma anche quando i clienti iniziano a lasciare il locale e l'orario di chiusura si avvicina lei continua ad essere scossa da sporadici tremori.
"Posso darti del tu?" le chiede, attirando la sua attenzione. Joshua sta pulendo un tavolino situato ad alcuni metri da loro, perciò è evidente che si sta rivolgendo a lei. Yerim continua ad asciugare i bicchieri di vetro e annuisce "Certo", dopo tutto l'ha aiutata a spada tratta senza esitazione.
Lui sorride e la incoraggia "Sei andata bene stasera, vedrai che non sarà sempre così".
"Me lo auguro..." commenta lei a bassa voce, sforzandosi di sollevare gli angoli delle labbra in un sorriso poco convinto "Grazie ancora, non sapevo davvero cosa fare".
"Non devi ringraziarmi, era il minimo che potessi fare" le risponde il ragazzo facendo ondeggiare velocemente il bicchiere fra le dita descrivendo dei cerchi, rischiando di versare il drink ormai quasi finito, poi le consiglia "Mi auguro non sia necessario, però, se dovesse ricapitare, cerca di farti notare dagli altri clienti. So che la situazione può spaventarti e farti bloccare, ma se non hai la forza di reagire allora cerca aiuto da parte di chi ce l'ha e può difenderti"."Grazie, me ne ricorderò" annuisce Yerim, apprezzando davvero quelle parole. In quel momento non aveva saputo reagire, ma se aveva imparato qualcosa era che non avrebbe lasciato che una scena del genere si sarebbe ripetuta.
"Hyung io vado" esclama Mingyu deglutendo un ultimo sorso per poi poggiare con forza il bicchiere sul bancone, voltandosi verso il ragazzo che agita in aria un panno umido "Buonanotte, e grazie ancora per stasera".Il cliente esce dal locale e restano solamente Joshua e Yerim, la quale raccoglie un po' di coraggio e richiama la sua attenzione "Signore..." e tendo il bisogno di confessargli ciò che le frulla per la mente da un po'.
"Mi dica" risponde lui pacato.
"Penso che dovrebbe chiedere anche a Jun di aiutarci, per lo meno finché non saprò preparare anche io i drink e potrò aiutarla" spiega lei, non volendo ammettere che la ragione principale è la preoccupazione che succeda nuovamente qualcosa come quello che è successo quella sera, ad ogni modo però non gli ha detto del tutto una bugia dato che un aiuto extra farebbe davvero comodo fintanto che lei saprà solamente battere gli ordini alla cassa e preparare pochissimi ordini.Joshua le sorride comprensivo e risponde con dolcezza "Va bene", capendo perfettamente cosa intenda dire la ragazza.
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Shadow • SVT
Fanfiction"Non le è concesso guardare i clienti negli occhi". "Perché?" si lascia sfuggire Yerim. "Non le è concesso saperlo". Yerim si ritrova coinvolta in un mondo dove il sangue non è altro che un colore di cui ci si macchia le mani e l'alcol un codice d'i...