"Ragazzi!" lo saluta l'uomo come se fossero amici di lunga data che non si vedono da un po' "Mi stavo giusto chiedendo quando sareste arrivati".
Nel suo tono di voce c'è dell'ironia, è palese che stia solo guadagnando tempo in attesa che arrivino i rinforzi, ma i ragazzi non si bevono questa scusa e Seungcheol taglia corto "Lascia andare la ragazza e ce ne andremo, altrimenti ti assicuro che non ci andremo leggeri" cercando di risultare minaccioso, ma l'uomo si lascia andare a una fragorosa risata "Lasciarla andare? È mia figlia, cosa pensi di poter fare per impedirmi di tenerla con me?"È in quel momento che succede qualcosa di inaspettato.
Yerim, da dietro le spalle del padre, riesce a sfuggire da quell'angolo e corre verso i ragazzi, seguita dalle urla del padre "Che fate idioti?! Prendetela!"
Le guardie si precipitano dietro di lei, ma i ragazzi puntano loro contro le armi. Lei riconosce immediatamente Joshua, i ciuffetti biondo chiaro sfuggono da sotto il cappellino nero e i suoi occhi la cercano immediatamente. Quando incontrano quelli di lei, la tira istintivamente a sé con un braccio e la nasconde dietro il suo corpo, cercando di coprirla con la sua figura. La sente sussurrare "Grazie" mentre gli stringe leggermente la vita con le mani "Sapevo che saresti arrivato".
Joshua sorride, sussurrando a Seungcheol "Possismo andare" prima che arrivino altre guardie e rendano impossibile la fuga, ma lei stringe la presa sul suo corpo e bisbiglia "Aspetta! C'è qualcuno tenuto prigioniero in cantina! Non possiamo lasciarlo qui".Seungcheol si volta per un instante a guardarla, tornando poi con lo sguardo fisso sulle altre guardie contro cui sta puntando la pistola e le dice "Non possiamo, non c'è tempo, lo sai anche tu Shua" ma lei insiste "Non possiamo abbandonarlo! Potrebbe morire!" cercando di non farsi sentire dal padre dall'altro lato della stanza.
Joshua sembra cedere, mosso dalla compassione "Dov'è la cantina?" facendo sgranare gli occhi al maggiore, come al resto dei ragazzi. Sanno benissimo quale sia il loro unico obiettivo della missione, e lui sta rischiando di metterne a repentaglio la riuscita.
Lei sorride, grata che lui le stia dando ascolto "Dietro una porta automatica di metallo nell'altra sala, si entra solo con un codice".
Lui bisbiglia all'auricolare "Sentito ragazzi? Ci pensate voi?" ricevendo una risposta positiva da parte di Wonwoo e dell'altra squadra."Pensate davvero che riuscirete ad andarvene e passarla liscia?" chiede loro l'uomo "Anche se ve ne andrete, state pur certi che vi troverò e verrò a riprendermi ciò che è mio. E non lo farò con le buone".
Sentirlo definirla come una 'sua proprietà' fa ribollire il sangue a Yerim, non la considera più di suo interesse da anni e improvvisamente vuole riaverla sotto il suo controllo?"Fatto ragazzi, è aperta" riferisce Jihoon all'auricolare.
L'altra squadra si muove furtivamente, approfittando dell'attenzione delle guardie completamente rivolta a ciò che sta succedendo nell'altra stanza, fino a raggiungere la sala di cui ha parlato la ragazza. Non ci sono tuttavia porte, Vernon, Seokmin e Seungkwan si guardano sospettosi intorno, la ragazza non può aver mentito, eppure della porta non c'è traccia.
Seokmin cammina distrattamente sullo strascico di una tenda, trascinandosela dietro involontariamente, rivelando la grossa porta e sussurra "Ragazzi... l'ho trovata" facendoli avvicinare.
Poggia la mano con la porta e la spalanca. Di fronte a loro trovano una lunga scalinata buia che sembra scendere per svariati metri sotto terra, in una stanza illuminata da una tenue luce gialla. Vernon è il primo a scendere, seguito dai due amici che si guardano attorno tremolanti, non sono amanti del buio e degli spazi angusti perciò preferiscono far andare avanti il minore, apparentemente irrefrenabile di fronte a quella scena.Scalino dopo scalino, sentono qualcuno lamentarsi, è un lamento debole ma che aumenta con l'avvicinarsi a quella stanzina umida. Vernon impugna la sua pistola tenendola dritta davanti a sè, non sa cosa si troverà di fronte una volta arrivato, ma ciò che sente lo stupisce "Non... non di nuovo... v-vi prego..."
Quei lamenti sono diventati delle suppliche esauste, perciò si affretta a scendere, senza abbassare la guardia, trovandosi di fronte a una scena da pelle d'oca: un ragazzo giace a terra, non indossa la maglia, lasciando esposti i tagli freschi e le cicatrici sulla schiena misti al sangue, ha le mani e le caviglie legate con una corda e sembra esausto, riesce a malapena a tenere gli occhi aperti.
Non c'è nessun altro nella stanza, perciò Vernon si avvicina velocemente a lui per guardare in che condizioni sia e liberarlo con il pugnale che tiene negli stivali. Mentre gli libera i polsi, il ragazzo ansima "Chi... chi siete?". È solo allora che Vernon si rende conto guardandolo in faccia che quello è solo un ragazzino, avrà qualche anno in meno di lui, e il pensiero che sia finito in quella situazione, proprio come loro, risveglia in lui una sensazione che non provava da tempo. Un odio che non sentiva dal giorno in cui il signor Byun si era vantato di fronte a lui della fine che aveva fatto ai suoi poveri genitori, definendoli dei poveri ingenuotti più interessati ai soldi che al loro stesso figlio, tutte menzogne che Vernon tuttavia non era riuscito a dimenticare. Non poteva dimenticare l'espressione compiaciuta che aveva l'uomo mentre se ne vantava fiero e rideva soddisfatto."Siamo qui per salvarti, forza alzati! Tieniti a me" gli dice, sentendo gli altri avvisarli "Sbrigatevi, rischiamo di far saltare la missione".
Vernon usa tutta la sua forza per riuscire a sollevarlo e aiutarlo a stare in piedi sorreggendolo, facendosi aiutare dagli altri per salire le scale il più velocemente possibile. Escono da quel buco e Seokmin comunica agli altri "Missione compiuta, abbiamo trovato il ragazzo".
Seungcheol si sbriga a ripetere allora "Ritirata, ritirata ragazzi!"
Joshua prende Yerim per mano e indietreggia, senza abbassare l'arma, proprio come gli altri, fino ad arrivare all'ingresso. Le guardie del signor Byun li seguono, ma lui dice loro "Abbassate le armi..." rivolgendosi poi ai ragazzi "Ci rivedremo, statene certi".
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Shadow • SVT
Fanfiction"Non le è concesso guardare i clienti negli occhi". "Perché?" si lascia sfuggire Yerim. "Non le è concesso saperlo". Yerim si ritrova coinvolta in un mondo dove il sangue non è altro che un colore di cui ci si macchia le mani e l'alcol un codice d'i...