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Yerim digita velocemente i termini chiave nella barra delle ricerche, constatando che sarà molto più complicato di quanto pensasse.
Non sa da dove cominciare, perciò decide di partire dall'ultimo ricordo che ha di sua madre: l'ospedale.
Il problema è che a Seoul ci sono molti più ospedali di quanto avesse immaginato.
'Pensa Yerim... ci dev'essere qualcosa che puoi usare come riferimento' si dice, sforzandosi di ricostruire dei frammenti di ricordi molto vaghi.
L'ultima volta che l'aveva vista era stato all'ospedale, quando aveva sei anni, perciò ha solo dei ricordi confusi e poco attendibili.

Improvvisamente però le viene in mente un dettaglio.
Ogni volta che andavano a trovarla, suo padre metteva in macchina una canzone per bambini che lei adorava, e quando finiva la facevano ricominciare, cantandola insieme. Le sembra passata una vita da quel momento, sente quasi che quel ricordo non le appartiene, infondo lei era una bambina e suo padre era... suo padre.
Ora sono solamente una giovane donna e un uomo senza contatti.

Va su youtube e cerca il titolo della canzone, trovandola senza fatica, e nota che dura 2 minuti e 40 secondi.
Questo significa che il tragitto in auto durava poco più di 5 minuti.
Inserisce l'indirizzo di casa di quando abitava in Corea e controlla gli ospedali circostanti.
Per sua fortuna non ce ne sono molti, solo tre: uno specializzato in medicina orientale, uno pubblico e una clinica privata riabilitativa.
Ora non le resta che recarsi lì l'indomani e ottenere qualche informazione su sua madre.
Che la ricerca abbia inizio.

Martedì mattina si alza presto e si prepara per uscire, una volta pronta si reca in cucina e trova Joshua, che sorseggia come al solito il suo americano mentre lavora al computer. Lo saluta e va a prepararsi la colazione, ormai abituata a un piacevole silenzio fra di loro, in cui non c'è bisogno di sentirsi in imbarazzo o doversi per forza parlare, però lui infrange quell'abitudine chiedendole "Deve andare da qualche parte?" notando il suo look.
Lei spiega "Sì, ho delle faccende da sbrigare questa mattina".
Questa risposta non fa altro che farlo preoccupare, cosa potrà mai avere da fare a Seoul una ragazza che non conosce niente e nessuno?
Nessuno, tranne suo padre.

Gli viene un'idea.
È un rischio, ma non ha altra alternativa se vuole scoprire dove vuole andare. Usa il suo tono più gentile e disponibile, cercando di non destare sospetti "Se vuole posso accompagnarla, tanto ho la mattina libera".
Yerim viene colta alla sprovvista da quella proposta, era l'ultima cosa che si sarebbe aspettata "Non... non serve signore. Non vorrei abusare della sua disponibilità".
"Non c'è nessun problema, sono stato io ad offrirmi, e poi immagino che avere una guida in città le sarà utile" insiste il ragazzo, facendo leva sull''ultima frase del suo discorso nella speranza di convincerla.
Lei ci riflette, infondo non ha tutti i torti. Ha controllato prima gli indirizzi e come raggiungerli, ma sicuramente avere qualcuno del posto che può aiutarla le farebbe comodo, perciò accetta titubante "Beh... se per lei non è un problema allora, accetto volentieri".
Joshua sorride, è riuscito a farla cedere, però ora gli resta un dubbio "Dove deve andare?"
"Devo andare all'ospedale".

In ospedale? E perché mai dovrebbe? Non sta bene e glielo sta nascondendo?

"È tutto a posto?" chiede allora, sperando di non risultare invasivo, ma lei sorride scuotendo le mani "Oh sì, certo, non fraintenda!" e continua poi in tono serio "Non è per me, devo andare per avere alcune informazioni... su mia madre" abbassando la voce nel pronunciare quelle ultime parole.
Lui non indaga oltre, da quello che si ricorda dei documenti raccolti da Mingyu e da ciò che lei aveva raccontato a lui e Jun in merito, capisce che si tratta di una questione delicata e cerca subito di cambiare argomento per evitare di rovinarle l'umore "Non c'è problema, mi preparo subito e poi possiamo andare!"

"Salve, avrei bisogno della cartella clinica di mia madre, Park Seohyun. Dovrebbe essere stata ricoverata qui diciotto anni fa" chiede Yerim speranzosa.
Hanno già fatto visita ai primi due ospedali senza ottenere risultati, ma dubita che quell'ospedale di cure orientali possa darle le risposte che sta cercando.
La segretaria all'ingresso controlla velocemente al computer e, dopo un'attesa interminabile, la guarda dispiaciuta "Sono desolata, ma non abbiamo ricoverato nessuna paziente con quel nome in quel periodo".
Yerim si sforza di sorriderle "Va bene... la ringrazio, buona giornata" ed esce dall'edificio insieme a Joshua.

Il ragazzo l'ha accompagnata di ospedale in ospedale senza proferire parola, giusto qualche risposta quando era lei a interpellarlo. Non sa bene cosa dire, è una situazione delicata e qualunque cosa gli venga in mente gli sembra banale o fuori luogo.
Adesso però, nel vedere il volto sconsolato di Yerim, privo di ogni speranza, non riesce a non dispiacersi per lei "Mi dispiace... c'è qualche altro ospedale che magari non ha tenuto in considerazione?"

Lei scuote la testa "No... ero sicura fosse uno di questi", riflettendo se le può essere sfuggito qualcosa.
Joshua resta in silenzio, in dubbio se dire o meno ciò a cui sta pensando, ma finisce con il proporle comunque ciò che gli è venuto in mente "Ascolti... se vuole posso provare a fare un paio di chiamate e vedere se scopro qualcosa".
Quella frase cattura l'attenzione di Yerim "In che senso?"
"Vede... ho un paio di amici che potrebbero aiutarla nello scoprire qualcosa in più" spiega, restando sul vago, e lei non indaga oltre "Non credo di capire cosa intenda, ma lo apprezzerei molto... qualsiasi aiuto è ben accetto per uscire da questo vicolo cieco".

Joshua le sorride "Bene, intanto andiamo a casa. Le faccio sapere se scopro qualcosa".

Yerim sorride annuendo e si incamminano verso la metro, non del tutto sicura se continuare ad illudersi di trovare qualcosa grazie al ragazzo oppure rassegnarsi all'aver fatto un viaggio a vuoto.

"Gyu, ho un favore da chiederti".
"Dimmi tutto hyung, che ti serve?"
"Devi trovare la cartella clinica di Park Seohyun".
"Mmh... vedo che posso fare, ti faccio sapere se trovo qualcosa".
"Va bene, ci conto".

"Boo, mi serve il tuo aiuto".
"Di che si tratta?".
"Scopri chi potrebbe essersi occupato della sparizione di Park Seohyun, dove si trova il suo corpo e chi è stato coinvolto".
"È la madre di Yerim, giusto?"
"Già, la conosci?"
"Non esattamente, ma conosco qualcuno che potrebbe farmi avere qualche informazione. Dammi un po' di tempo".
"Certo, ci aggiorniamo".

Mingyu e Seungkwan sono quelli più adatti, grazie ai loro agganci a lavoro possono accedere facilmente a tutta la documentazione di cui necessitano.
Un vantaggio che si era rivelato cruciale negli ultimi anni.

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