Yerim batte gli ordini alla cassa e Joshua prepara i drink, i soliti che i ragazzi sono soliti bere, porgendoglieli poi sul bancone. I due li prendono e si vanno a sedere ad un tavolino per continuare a parlare con calma, facendo risuonare le loro risate all'interno del locale nonostante la musica in sottofondo e le conversazioni degli altri clienti.
Portano gioia, specialmente le loro risate complici. Il loro forte legame è chiaro.Le loro voci accompagnano quella tranquilla serata fino alla fine del turno, rendendo Yerim piacevolmente allegra. Anche se non può interagire con nessuno, la loro parlantina era così animata e coinvolgente che l'ha intrattenuta tutta la sera, imprimendole nella mente i soprannomi così strani di quei due giovani, Hoshi e Woozi. Il primo, da ciò che aveva capito, era un coreografo, mentre l'altro lavorava in uno studio di registrazione, perciò la ragazza aveva ipotizzato potessero essere due clienti di alto rango e questa poteva essere una delle ragioni per cui Joshua le aveva imposto di non guardarli o interagirci: sono dei personaggi di spicco.
O, per lo meno, questa è una delle poche teorie che ha potuto formulare a riguardo.
Stremata anche quella sera, sistema il locale insieme al capo e chiudono. Salgono e stanno attenti a non far rumore, non volendo rischiare di svegliare Jun. Joshua lascia che Yerim faccia la doccia per prima e, una volta libero il bagno, le rivolge una delle poche parole che si sono scambiati in tutta la serata, salutandola "Buonanotte" per poi scomparire dietro alla porta.
La mattina successiva Jun si sveglia presto come suo solito, mangia colazione e lascia la tavola apparecchiata per il pranzo, poi si cambia e scende per aprire il locale come ogni mattina. Il primo cliente, con suo stupore, è uno dei suoi amici.
"Hey hyung!"
"Vernon... che ci fai qui? Non dovresti essere all'università a quest'ora?" gli chiede il maggiore con tono di rimprovero."No, oggi ho solo un colloquio in tarda mattinata con il relatore della tesi!" esclama sorridente il minore, facendo inclinare un labbro di Jun verso l'alto "Se è così... ti faccio il solito?" e l'amico scuote la testa "Oggi voglio qualcosa di buono per festeggiare la mattina libera, fammi un Chillin!"
"E le buone maniere?" lo punzecchia.
"Per favore" aggiunge allora il minore contraendo le labbra in un sorriso, vincendo il cuore del maggiore che gli prepara subito il suo ordine.I clienti che solitamente visitano il locale al mattino non si fermano molto, giusto il tempo di una colazione veloce prima di andare a lavoro o durante la pausa a metà mattina, perciò fra un cliente e l'altro hanno il tempo di scambiarsi due parole in tranquillità.
"Allora? Com'è la ragazza? Hoshi hyung mi ha detto che è strana" chiede curioso Vernon.
"Strana? Non direi... mi sembra incuriosita ma spaventata dal fare domande, credo che Joshua hyung abbia messo le cose in chiaro fin troppo bene riguardo la 'distanza'" puntualizza Jun.
"In che senso?"
"Nel senso che si danno del lei, fatico ancora a trattenere le risate quando li sento parlare" ammette Jun.Vernon scoppia a ridere incredulo "Sul serio?!"
"Ci puoi giurare..." borbotta il maggiore, ma vengono interrotti quando la porta dietro al bancone si apre all'improvviso e compare Joshua, pallido come un lenzuolo, che chiede preoccupato "Hai visto Yerim?"Jun sgrana gli occhi "Yerim? No, non l'ho vista... perché? Non è in casa?"
"No, la porta di camera sua era aperta e lei non c'è" spiega Joshua agitato "Merda, lo sapevo che era un rischio farla venire qui".Sentirlo imprecare non è affatto qualcosa a cui sono abituati, e questo è sufficiente a far capire loro la gravità della situazione, infatti Vernon cerca di tranquillizzarlo "Hyung non pensiamo subito al peggio, magari è solo uscita a fare due passi".
Il maggiore tuttavia taglia corto "Pensi davvero che dopo il turno di notte si sia alzata presto per camminare?!" in tono retorico, facendo zittire l'amico.Joshua si passa una mano fra i capelli maledicendosi "Lo sapevo, non dovevo assumerla, non avrei dovuto contattarla sapendo chi era... cazzo, è colpa mia", il respiro affannato che non accenna a placarsi. Pensieri di ogni genere attraversano la mente del ragazzo, uno peggiore dell'altro.
Non sopporta l'idea di aver esposto i ragazzi a un rischio che ora è diventato realtà, un pericolo che avrebbeor potuto evitare se non la avesse assunta.
È tutta colpa sua.Vengono sorpresi da un rumore proveniente dallo stanzino dei dipendenti. Joshua si volta immediatamente e si precipita nella stanza, vedendo Yerim entrare dalla porta sul retro mentre canticchia una canzone riprodotta dagli auricolari. La ragazza si volta appena intravede il ragazzo e lo saluto con un inchino, riconoscendo il capo dall'abbigliamento "Buongiorno signore" sorridendogli.
"Dove sei stata!" tuona il ragazzo.
Non è una domanda quella di Joshua, è un ordine. Pretende di sapere dove si trovasse la ragazza, e non intende accettare delle scuse. Non gli importa se ha alzato il tono di voce, non gliene frega se qualcuno li potrà sentire all'interno del locale, l'incolumità dei ragazzi in quel momento è l'unica cosa che conta e lei rischia di mettere in pericolo le persone che lui ama."S-signore... sono andata a comprare degli abiti adatti per lavorare" risponde la ragazza sforzandosi di non balbettare, tenendo la testa bassa e stringendo fra le dita le maniglie delle borse contenenti gli acquisti appena fatti. Nessuno le si è mai rivolto usando un tono del genere e non riesce a capire quale possa esserne la causa.
Nessuna risposta.
Tutto tace.Lo sente sospirare pesantemente e chiederle con insistenza "Non ti conviene mentirmi. Sei uscita solo per questo?"
Lei tentenna, non capisce cosa voglia insinuare e ancora meno perché le stia facendo tutta quella pressione per saperlo, ma i suoi occhi iniziano a pizzicare per le lacrime e nel rispondergli trattiene un singhiozzo "Sì signore, solo per questo, non ho un'altra ragione per la quale sarei dovuta uscire" ignorando il modo informale con cui le si è rivolto, troppo stordita da quella discussione.
Joshua sbuffa, non distoglie gli occhi da lei nemmeno per un istante, mentre i ragazzi alle sue spalle che erano rimasti in silenzio intervengono. Jun la invita a salire ricordandole "Ci vediamo a pranzo, riposati" e Vernon, dopo averla evitata, prende l'amico in disparte "Hyung, se le parli così non credo che otterrai molto" con palpabile preoccupazione nel suo tono di voce.
Il maggiore, che ha mantenuto lo sguardo fisso su di lei fino all'ultimo istante prima che scomparisse dietro alla porta, si appoggia al muro e ammette "Lo so... ma quella ragazza mi sta facendo impazzire, è come avere una bomba a orologeria fra le mani".
"Ma non sai se scoppierà" precisa Jun, e Joshua si affretta ad aggiungere "Già, ma se lo farà... dovremo essere pronti" rilasciando un sospiro accigliato.
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Shadow • SVT
Fanfiction"Non le è concesso guardare i clienti negli occhi". "Perché?" si lascia sfuggire Yerim. "Non le è concesso saperlo". Yerim si ritrova coinvolta in un mondo dove il sangue non è altro che un colore di cui ci si macchia le mani e l'alcol un codice d'i...