Da Yerim:
"Ciao, sono Yerim! Scusa se ti scrivo solo ora!
Joshua mi ha dato il tuo numero e l'indirizzo
della palestra, a che ora devo venire?"Da DK:
"Ciao! Nessun problema, stavo giusto aspettando
un tuo messaggio. Vieni per le 17!".Da Yerim:
"Perfetto, ci sarò! A domani".Da DK:
"A domani! :)"E con questi pochi messaggi della sera precedente, Yerim e il ragazzo si erano messi d'accordo per i dettagli sulla loro lezione di quel pomeriggio. Quel lunedì mattina Yerim può dire di essersi svegliata davvero riposata, per una volta si era potuta addormentare prima della mezzanotte e dormire fino all'ora che voleva, tuttavia alle 9 aveva già perso il sonno.
Si alza per fare colazione, nella speranza di non svegliare il suo capo che ha lavorato da solo fino a tardi la sera precedente, ma con suo stupore lo trova seduto al tavolo con di fronte a sé un computer e una tazza di caffè, un americano. Proprio come quelli che lei era abituata a bere fino a poche settimane prima."Buongiorno" lo saluta passando dietro di lui, diretta verso la cucina.
Lui ricambia il saluto senza distrarsi da ciò a cui sta lavorando, e lei coglie l'occasione per osservarlo dalla cucina mentre aspetta che il caffè sia pronto. Raramente ha la possibilità di poterlo guardare, e la sua figura slanciata e composta l'ha sempre colpita, però questa volta le sembra diverso.
I capelli, solitamente nascosti sotto un cappellino oppure fissati con un po' di gel, ricadono morbidi sui lati dandogli una parvenza soffice, inoltre indossa dei pantaloni grigi della tuta e una maglietta bianca a maniche corte che nascondono la sua corporatura allenata, solitamente accentuata dalla camicia e dai pantaloni stretti.Non può notare molto altro, ma le basta per sorridere di quel nuovo lato del suo capo, più rilassato e confortevole di quello che mostra dal giorno in cui si sono conosciuti. Viene risvegliata dai suoi pensieri dal profumo del caffè ormai pronto e se ne versa una tazza, poi prende il suo telefono e si appoggia al bancone sorseggiando la sua colazione mentre controlla l'indirizzo della palestra che le aveva dato Joshua.
"Nella busta sul tavolo c'è la sua paga settimanale" esordisce Joshua, attirando la sua attenzione. Yerim si accorge che non molto lontano da lui c'è una busta giallo ocra e la prende contenta "La ringrazio, signore" tornando a sorseggiare felice il suo caffè, ma il ragazzo continua "Oggi quindi inizia le lezioni con DK?" senza smettere di digitare al computer con finta indifferenza. Yerim rialza lo sguardo, stupita dal ricevere quella domanda, non si aspettava alcun interesse da parte sua verso le sue lezioni di autodifesa, ma invece era stato partecipe fin dall'inizio.
"Sì, mi ha detto di andare per le 17, penso di tornare tardi per cena quindi mangiate pure senza di me" risponde lei, riflettendo sull'ora a cui riuscirà a tornare. La palestra non si trova troppo lontana dall'appartamento, ma non si aspetta di certo che lui e Jun aspettino che torni e si faccia una doccia per poter mangiare insieme.
"Sì, certo, faremo così" risponde lui, senza più dare spunti di conversazione.Yerim finisce velocemente di bere il suo caffè, restare in silenzio nella stessa stanza con il suo capo si stava facendo pesante, e fugge da quella situazione scomoda rintanandosi nei pochi metri quadrati di quell'appartamento in cui può davvero avere privacy. Decide di uscire per andare a comprare qualcosa di adatto per la lezione, in valigia si è portata solamente abiti casual dagli Stati Uniti, perciò sa già quale sarà il suo primo acquisto con la paga settimanale.
Si veste comoda ed esce, avvisando Joshua prima di andarsene "Io esco, mangerò fuori probabilmente. Se serve qualcosa in casa, mi scriva un messaggio e lo comprerò sulla via del ritorno" ricevendo un cenno del capo in risposta.Joshua non è tranquillo sapendola fuori casa da sola, non sa quali siano le sue intenzioni né tanto meno quelle dei loro nemici, ma non può impedirle di uscire e privarla della libertà. Passa ogni giorno insieme a loro, il lunedì è un piccolo compromesso a cui deve cedere se vuole tenerla vicina a loro.
Yerim esce felice dall'appartamento e si immette nella via principale della città. La settimana prima aveva notato un centro commerciale mentre era alla ricerca di un negozio in cui comprare gli abiti per il lavoro, perciò intende dirigersi in quella direzione nella speranza di trovare quello che fa al caso suo.
Dopo qualche minuto a piedi, camminando sotto alla luce di quella calda giornata autunnale fra la gente, arriva di fronte alla sua destinazione. In città le sembrano tutti così di corsa mentre lei invece passeggia tranquilla godendosi quei momenti di relax.La giornata trascorre velocemente e trova ciò che le serve, pranza fuori e nel pomeriggio torna a casa. Con suo stupore, Jun non si vede in giro e il suo capo è seduto nella stessa identica posizione in cui si trovava quando lei era uscita di casa la mattina. Le scappa una risatina e lo saluta chiedendo "Sono a casa, Jun non c'è?" guardandosi intorno, sembra tutto tranquillo, e Joshua spiega brevemente "È uscito".
Lei allora va verso la sua camera per cambiarsi, in vista della lezione, ed esce una volta pronta per andare in palestra.Joshua la osserva con la coda dell'occhio e le chiede "Sa arrivarci da sola o vuole che la accompagni?"
Yerim è sempre più stupita dalla sua disponibilità, ma rifiuta con gentilezza "Non c'è bisogno che si disturbi signore, ho controllato sul navigatore ed è abbastanza semplice da raggiungere".
"Se gliel'ho proposto, è perché non è un disturbo" risponde freddamente il ragazzo, lasciandola interdetta, per poi continuare "A ogni modo, stia attenta".Lei annuisce "Certo signore, lo farò" per poi uscire di casa, inconsapevole di avere gli occhi del suo capo che le percorrono il corpo. Non gli va che lei si aggiri la sera vestita in quel modo, non che ci sia qualcosa che non vada in quello che indossa, ma quella felpa non è abbastanza lunga da coprire le sue forme messe in evidenza dai leggins e non vorrebbe mai che incontrasse qualcuno sulla strada del ritorno che possa importunarla, o peggio.
Yerim tuttavia esce inconsapevole delle preoccupazioni che lo affliggono e raggiunge la palestra a piedi. Si trova ad alcune centinaia di metri dal locale per fortuna, perciò dopo qualche minuto si trova di fronte all'insegna che indica l'ingresso. Entra, vedendo l'interno illuminato, e chiede "Salve, c'è nessuno?" guardandosi intorno.
Dopo qualche altro passo verso l'interno, una voce famigliare la accoglie "Yerim! Entra pure!" e Seokmin compare dalla fine del corridoio, seguito dal fragore di alcuni bambini. Indossa una maglietta nera e dei pantaloncini rossi, il sudore sulla sua fronte è evidente."Là in fondo sulla sinistra ci sono gli spogliatoi se devi cambiarti o lasciare la tua roba. Aspettami pure nella palestra, io accompagno i bambini verso il loro spogliatoio e attendo che arrivino i genitori, poi sono tutto tuo" illustra il ragazzo, facendole l'occhiolino mentre tiene un bambino per mano e uno in braccio.
Yerim arrossisce leggermente per quell'ultima frase e annuisce, andando verso gli spogliatoi. Raggiunge poi l'area pesi e osserva l'ambiente circostante, ha un'ampia zona per il corpo libero dove praticare le arti marziali e una zona a lato dedicata ad alcuni macchinari per fare pesi."Allora, sei pronta per iniziare la lezione?"
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Shadow • SVT
أدب الهواة"Non le è concesso guardare i clienti negli occhi". "Perché?" si lascia sfuggire Yerim. "Non le è concesso saperlo". Yerim si ritrova coinvolta in un mondo dove il sangue non è altro che un colore di cui ci si macchia le mani e l'alcol un codice d'i...