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I ragazzi si fiondano in auto, dove Jeonghan e Jun sono già al volante pronti per partire. Non appena li vedono, mettono in moto e li osservano precipitarsi all'interno delle vetture di corsa, nonostante non li stia inseguendo nessuno. Yerim sale insieme a Joshua nell'auto con Jeonghan, mentre Vernon e Seungkwan aiutano il ragazzo a salire a fatica a bordo della macchina con Jun alla guida.
"Parti parti parti hyung! Ha bisogno di cure!" esclama Seokmin allarmandolo infatti, non appena sono saliti tutti, Jun parte subito sfrecciando fra le strade di Seoul in direzione di casa loro. Non possono andare all'ospedale, sarebbe come andare dritto nella bocca del leone, il signor Byun infondo ha conoscenze ovunque, perciò quel povero ragazzo dovrà accontentarsi di quello che potranno fare per lui i ragazzi.

Nell'altra auto invece, dopo che Jeonghan ha imboccato la strada, sono cominciate le discussioni.
"Cosa ti è passato per la testa?!" grida Seungcheol "Hai rischiato di far saltare l'intera missione".
"Ma non è successo! Non potevamo lasciarlo lì!" ribatte Joshua. Sa di aver commesso un errore, ma non era riuscito a dire di no.
"Non è successo solo perché siamo stati fortunati! E se i rinforzi fossero arrivati prima che ce ne fossimo andati?!"
"Stai solo suppponendo cose che non sono successe, stiamo tutti bene e la missione è riuscita!"
"Cosa ti dice che la prossima volta non andrà diversamente? Eh?! Chi ti dice che non perderemo qualcuno per colpa delle tue iniziative?"
"Stai dicendo che avremmo dovuto lasciare quel ragazzo a marcire là sotto?! Avremmo dovuto lasciare uno come noi nelle mani di quella bestia?!"

Quell'ultima frase di Joshua fa calare il silenzio nell'auto, così Jeonghan ne approfitta per calmare la situazione "Ragazzi, parliamone dopo con gli altri, quando vi sarete calmati" spera "Per il momento pensiamo a Yerim e al ragazzo che avete salvato, okay?"
Loro non dicono nulla, si erano quasi dimenticati della senza della ragazza fra di loro, così rivolgono lo sguardo verso il finestrino e restano in silenzio, un silenzio glaciale che nessuno osa interrompere. Yerim li aveva ascoltati in silenzio, aveva già saputo parte della loro storia ma sentire l'odio e il rancore nelle loro voci non aveva fatto che ricordarle che suo padre è solamente un mostro. Poteva fingere quanto voleva di essere ferito per la morte di sua madre e decantarle la sua sofferenza, ma non cambiava ciò che aveva fatto.
"Scusate ragazzi, non volevo mettervi in pericolo. Voi siete venuti a salvarmi e io ho messo a rischio le vostre vite..." rimugina guardando verso il basso.
Seungcheol sospira, si rende conto che forse prima ha esagerato e si è fatto travolgere dalle emozioni, poi la rassicura "Non preoccuparti, salvarlo infondo è stata la scelta giusta... è stato un rischio che valeva la pena di essere corso". La ragazza sorride e Joshua le prende la mano sorridendo, finalmente sembra essere tornata la pace all'interno del veicolo, così la ragazza aggiunge solamente un "Grazie".

Arrivano al locale e portano velocemente il ragazzo all'interno, aiutandolo a salire le scale a fatica, giungendo nell'appartamento dove Wonwoo e Jihoon li attendevano preoccupati. Da quando sono usciti dall'abitazione del padre di Yerim, il ragazzino non ha proferito parola e loro non hanno insistito con alcuna domanda. Lo aiutano a sedersi e Jeonghan gli propone "Ciao, io mi chiamo Han. Posso dare un'occhiata alle tue ferite?"
Il ragazzo, dopo un primo accenno di fiducia, distoglie lo sguardo e non emette nessun suono, nessuno gesto, nulla di nulla.
Il maggiore allora ci riprova "Che ne dici se andiamo in bagno? Così avremo un po' di privacy e, se vorrai, potrò aiutarti a lavarti un po' e a medicarti le ferite" e quella seconda proposta sembra convincere il ragazzo. Non se la sentiva di mostrare il suo corpo deturpato a tutti, sarebbe stato troppo umiliante, ma se quel certo 'Han' può aiutarlo lontano dagli occhi indiscreti degli altri, allora non gli sembra un'idea poi così terribile. Infondo, come potrebbe andare peggio di così?

Si alza a fatica, con l'aiuto del maggiore, e si dirigono verso il bagno "Grazie hyung".

Gli altri rimangono in salotto, tutti in rigoroso silenzio, finché Wonwoo chiede "Voi state tutti bene?" e Seungcheol risponde esausto "Per stavolta..." e Joshua non tarda a rispondere "Coups so di aver sbagliato e mi dispiace, non avrei dovuto lasciarmi prendere dall'istinto in quel modo".
"Quello però non era proprio il momento... la prossima volta, prima di salvare qualcun altro, dovresti prima pensare all'incolumità dei tuoi amici" lo rimprovera, sperando che capisca ciò che vuole dire e la ragione per cui si è arrabbiato in quel modo.
"Temevo solo che non avremmo avuto un'altra occasione e non mi sarei mai perdonato di lasciarlo indietro" spiega il ragazzo dispiaciuto, ma Jihoon interviene "Ragazzi ciò che è fatto è fatto, ora pensiamo a non spaventare quel ragazzino di là e capire cosa fare".
Loro si scambiano uno sguardo veloce e annuiscono, ed è Yerim a questo punto a prendere la parola "Ragazzi io... non so davvero come ringraziarvi, non pensavo di poter scappare di nuovo da mio padre ed è solo grazie a voi. Mi dispiace avervi messi in pericolo".

Jun le si avvicina, poggiandole un braccio sulle spalle "Via quel muso lungo nanerott0la, non è mica morto nessuno".
"Lo so, ma sarebbe potuto succedere... soprattutto se non avessi insistito per salvare quel ragazzo, è colpa mia" continua lei, ma Joshua la interrompe "L'unica persone che ha delle colpe qui sono io, non avrei dovuto lasciarti da sola con quei due clienti nel locale. Sapevo che tuo padre avrebbe mandato qualcuno, non avrei dovuto abbassare la guardia".
"La colpa è di tutti hyung" lo ferma Mingyu "Lei non era solo una tua responsabilità, sapevamo tutti quale fosse la situazione perciò siamo tutti da incolpare" ricevendo degli sguardi d'assenso dagli altri.

Quando sembra essersi ristabilita la calma, Yerim va in camera per cambiarsi i vestiti e Joshua ne approfitta per dare vita a un pensiero "Stavo pensando che non c'è più alcuna ragione per la quale Yerim non possa guardarci, ormai proteggere i nostri volti è inutile visto che Byun ci ha dato la conferma di sapere chi siamo". Gli altri ci pensano un istante, constatando "Effettivamente è vero..."
All'inizio avevano concordato quella regola per proteggersi, non volevano rischiare che una spia di Byun li riconoscesse in volto e gli riferisse la loro posizione, ma ormai pare evidente che quel pericolo non sussiste, anzi ormai perfino quel bastardo sa chi sono, perciò volendo possono abbattere questa barriera con la ragazza.

Non appena lei torna in salotto, il suo capo la guarda andare in cucina a prendersi dell'acqua e la chiama "Yerim". Lei si volta verso di lui, mantenendo lo sguardo basso come sempre, ma ciò che sente subito dopo la lascia senza parole.

"Guardami".

Shadow • SVTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora