CAPITOLO 47

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Pov kook

Era mattina, stavo andando a scuola insieme a tae quando un gruppo di ragazzi ci bloccò il passaggio.

<dove andate?> chiese uno di loro, erano in cinque e sembravano più grandi di noi... Almeno fisicamente lo erano.

Mi parai subito davanti a tae come a proteggerlo, non sapevo cosa volessero da noi per questo ero ancora più preoccupato.

<cosa volete?> chiesi.

<nulla di che> disse sempre lo stesso quasi canticchiando.

<chi è la bellezza di fianco a te?> domandò poi avvicinandosi a noi.

<il mio ragazzo quindi sparisci> affermai stringendo tae da un fianco.

<non vorresti fare un pò a scambio? Magari mi ci diverto un pochino e poi te lo riprendi>

<sparisci!> esclamai dandogli una spallata e superarlo portando con me tae.

Si capiva avesse paura dal quanto forte mi stava stringendo la maglia.

<se ci ripensi chiama è propio una bella troia> rise.

<che idioti> pensai, li avrei presi volentieri a pugni.

Sentii tae cacciare un sospiro si sollievo, lo vidi con gli occhi lucidi però...

<hey tranquillo ok? Volevano solo infastidirci> cercai di rassicurarlo.

Lui annuì e continuammo a camminare fino all'ingresso della scuola.

<li conoscevi?> chiese.

<mai visti perché?>

<a-allora perché ci hanno dato f-fastidio?>

<non lo so piccolo, dai non preoccuparti> gli baciai la guancia ma lo vedevo comunque pensieroso.

<hey ho un'idea> gli presi le mani per farmi guardare in faccia.

<quale?> chiese guardandomi con occhi curiosi come se fosse un bambino.

<ti va di andare al bar qui vicino?> domandai.

Sapevo stesse pensando ai ragazzi di prima per questo volevo distrarlo un pochino.

<ma.. Abbiamo scuola>

<un giorno si può pure saltare> ammiccai.

Nella scuola vecchia, prima del trasferimento qui delle volte saltavo le lezioni non avendo voglia di seguirle.

<ok...> sussurrò incerto.

Sorrisi e lui mi baciò a stampo forse per trovare sicurezza.

Lo presi per mano avvertendo i ragazzi e ci avviamo verso il bar vicino scuola.

<non l'hai mai fatto vero?> chiesi notando il suo nervosismo.

<no... Non ho mai nemmeno pensato di saltare scuola> rispose <solo se stavo male...> sussurrò.

Ridacchiai.

Entrambi nel bar ordinando dei frullati e dei pezzi di torta per poi sederci.

<piccolo> lo chiamai <stai ancora pensando a quei ragazzi?>

<no... Ok si, mi dispiace ti abbiano dato fastidio> si scusò.

<non è stata colpa tua ok?!>

<ma non li hai sentiti? Volevano che...> lasciò la frase in sospeso abbassando la testa.

<piccolo non è colpa tua, ora non pensiamoci siamo solo noi due> sorrisi prendendogli la mano da sopra il tavolo.

BOXER AND ANGEL ¦kookv¦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora