CAPITOLO 63

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Pov tae

Erano circa le 8 e 30 di mattina che mi svegliai.

Ero abbracciato a kook che ancora dormiva profondamente.

Certo.. Ancora per poco dato che alle 9 cera la sveglia.

Rimasi nel letto insieme al più grande troppo dolorante per riuscire ad alzarmi senza che lui se ne accorgesse.

La sveglia suonò e kook si lamentò rifugiandosi con la testa nel mio collo, mi ritrovai a ridacchiare mentre per una decina di minuti buoni tentai di far alzare jungkook.

<dai sennò perdi l'aereo e devi aspettare il pomeriggio> dissi cercando di convincerlo.

<così rimango più tempo con te> rispose di rimando e io sbuffai.

<come stai?> chiese portando poi le mani piu verso i fianchi <ti fa male?> domandò subito dopo.

<solo un pò..> sussurrai arrossendo.

<no non e vero! Mi fa male sia il ventre che il sedere> pensai ma tanto avrei preso degli antidolorifici una volta tornato a casa.

<ragazzi siete in piedi?!> chiese, o meglio, urlò la madre di kook entrando in stanza e spaventandoci.

Kook cadde dal letto sotto le nostre risate, in compenso si era svegliato.

Ci preparammo lavandoci e vestandoci per poi chiudere le valigie.

<hai controllato che ci sta tutto?> domandai.

<si piccolo tranquillo> rise baciandomi la guancia.

Era la terza volta che glie lo chiedevo.

Mi ritrovai circondato dalle braccia di kook, sorrisi ispirando il suo profumo e mi strinsi di più a lui.

<certo che sono venuti proprio bene> commentò.

<cosa?> mi stranii staccandomi leggermente.

<questi> sussurrò lasciandomi alcuni baci bagnati sul collo facendomi rilassare.

<dai piccolo scendiamo> sorrise dopo essersi staccato da me e si avvicinò alla sua valigia e al suo borsone.

Scendemmo al piano di sotto salutando i due adulti che erano intenti a fare colazione, mangiammo anche noi per poi uscire.

Una volta arrivati all'aeroporto, trovammo già joongi ad aspettare kook mentre parlava con i ragazzi.

<buongiorno> ci salutò il più anziano salutando poi kook e i suoi genitori.

Passò quasi mezz'ora tra raccomandazioni e check in per poi diversi salutare.

Dopo aver salutato e abbracciato tutti i ragazzi venne verso di me, io ero felice ma anche malinconico.

Da una parte il pensiero che kook partisse e che non stesse vicino mi massacrava, mentre dall'altra l'idea che possa crescere sportivamente in qualcosa che a lui piace mi rassicurava...

Andai ad abbracciarlo stringendomi al suo collo, non so per quanto rimanemmo abbracciati ma la voce di joongi ci fece risvegliare.

<ti chiamo ogni giorno ok? Due mesi passano subito> mi rassicurò sorridendo, salutò poi i genitori e seguì il più anziano fino alle barriere di controllo.

Una volta superate le barriere e averci fatto "ciao" con la mano non riuscii a vederlo più.

<dai andiamo a casa> mi mise la mano sulla spalla sieun per confortarmi, gli sorrisi e annuii.

Pov kook

L'aereo era appena partito e io mi ritrovai a guardare fuori dal finestrino, di fianco a me avevo fortunatamente joongi dato che era riuscito a prendere i posto vicini.

<tutto bene?> mi chiese proprio il più grande.

<si, non ho mai viaggiato in aereo> dissi emozionato girandomi a guardarlo.

<puoi riposarti se vuoi, il viaggio dura due ore> spiegò mentre io annuii.

Mi appoggiai allo schienale del sedile e mi rilassai, misi le cuffiette e in poco tempo mi addormentai.

Una volta arrivati joongi mi chiamò e scendemmo, recuperammo le valige, ed uscimmo dall'aereoporto.

<kook di qua!> esclamò joongi andando poi verso una figura tutta vestita di nero che probabilmente stava messaggiando al telefono dato il suo interesse verso di esso.

<joongi ben tornato> salutò l'uomo vestito di nero dopo che il più grande attirò la sua attenzione.

<grazie yugyeom> rispose per poi farmi fare un passo avanti <lui è jungkook, jungkook lui è un mio grande amico e uno degli insegnanti di boxe all'Accademia> ci presentò.

<molto piacere> dissi inchinandomi per rispetto, l'uomo mi salutò di rimando e salimmo nella sua macchina.

Forse dieci minuti ed arrivammo all'Accademia.

C'era una struttura enorme al centro, quella fungeva da scuola mentre gli edifici che la circondavano erano i dormitori.

A qualche metro di distanza dai dormitori c'era un campo da calcio con subito dopo due palestre, da fuori si capiva perfettamente, nella prima facevano boxe mentre nella seconda c'erano le piscine.

Tre unici sport che si praticavano all'interno dell'Accademia.

Mi avevano spiegato che i corsi erano unici mentre poi le attività spprtive venivano gestite in base a quello che facevi.

Rimasi a bocca apernon immaginandomi un campus così grande.

<com'è?> chiese un parere joongi.

<fichissima!> risposi senza pensarci ritrovandomi subito dopo a ridere insieme ai due adulti.









Specifico- non so la distanza in aereo da seoul a deagu per questo prendete il pezzo in aereo in maniera approssimativa.

NEI PROSSIMI CAPITOLI SPIEGHERÒ, PIÙ O MENO, COM'È STRUTTURATA L'ACCADEMIA.

VI DICO GIÀ CHE SARÀ UNA SORTA DI COLLEGE AMERICANO COME SI VEDONO NELLE SERIE TV, QUINDI LE LEZIONI SARANNO ALTERNATE TRA SPOSTAMENTI NELLE VARIE AULE, CI SARÀ LA MENSA E ROBA VARIA CHE ORA NON VI DICO AHAHAH *3*

Spero che il capitolo vi sia
piaciuto ^^

BOXER AND ANGEL ¦kookv¦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora