CAPITOLO 44

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Pov kook

<come sta?> chiese riferendosi a mamma.

<sta bene gli stanno mettendo un paio di punti sulla mano> risposi tranquillamente baciandogli poi la guancia.

<ma mi spieghi che ci fai qui? E come lo sai? Non ti ho ancora scritto nulla> ridacchiai leggermente.

<mio padre> rispose felice <mi ha chiamato subito dopo che ha portato sieun dentro la stanza> spiegò.

Mentre stavo parlando con tae sentivo lo sguardo di yugyeom e suri addosso.

<c'è anche tuo padre?> chiese <mi sembra maleducato non salutarlo..>

Mi ero allontanato un pò da loro andando incontro a tae.

<in realtà ci sono anche suri noona e il suo ragazzo> informai.

<quello che ti ha accompagnato stamattina?> chiese.

<si lui> lo baciai poi a stampo e gli presi la mano <ti va di conoscerli?> domandai.

<va bene ma... Ma non dicono nulla di me?>

<perché dovrebbero dire qualcosa?> mi stranii.

<p-perché magari non gli piaccio..> rispose si portò la mano libera a coprirsi la pancia, la maglietta glie la lasciava scoperta.

<puoi stare tranquillo ok?> gli sorrisi dolcemente.

Con tutte le prese in giro subite ha molte insicurezze.

<dai vieni> lo tirai leggermente e camminammo verso papà, suri e yugyeom.

<taehyung! Che succede? Come mai stai qui?> chiese papà preoccupandosi.

Era l'unico dei tre che non si era accorto del suo arrivo.

<mio padre mi ha chiamato quando è uscito dalla stanza di sieun e volevo sapere come stava...> spiegò.

<non è nulla di preoccupante ma suri e kook si sono preoccupati molto> disse l'uomo rivolgendomi poi un sorriso.

Vidi yugyeom squadrare da capo a piedi tae... Non sapevo a cosa stesse pensando ma sperai a nulla di negativo.

Suri si presentò subito con un sorriso smagliante.

<finalmente ti conosco>

<io sono yugyeom> sembrava quasi forzare un sorriso.

<p-piacere di conoscervi> rispose abbassando la testa forse sentandosi in sogezione.

Non parlammo più, dopo le presentazioni ci rimettemmo seduti.

Portai tae a sedersi sopra di me per farlo stare comodo, immaginai aveva preso qualcosa per il dolore come faceva ogni volta.

<lo sai che non c'era biscogno che venivi> dissi.

<volevo io.. Papà ha detto che gli dovevano mettere i punti e mi sono preoccupato> affermò, stava giocando con il tessuto dei suoi jeans strappati.

Aveva i pantaloni lunghi anche se erano talmente strappati che sembrava stesse in pantaloncini.

<cosa mi volevi dire prima? Mi hai mandato un messaggio> chiese parlando del messaggio che gli avevo mandato a casa.

<mamma voleva che venissi domani a cena da noi perché suri noona ti voleva conoscere> risi mentre mia sorella si mise seduta di fianco a me.

<non prendermi in giro kook!> esclamò lei fintamente offesa.

<kook ti ricordo che mi hai voluto conoscere per forza la prima settimana che mi sono messo con suri> rise invece yugyeom.

<si ok> mi arresi.

<allora kook non ci ha detto nulla quindi... Come vi siete conosciuti?> chiese mia sorella più interessata che mai.

<siamo in classe insieme> risposi io.

Sapevo non volesse parlare delle prese in giro che subiva e subisce.

<immagino quanto starete attenti alle lezioni> rise papà.

<non sapevo stessi qui tae> ci bloccò una voce.

<volevo sapere c-come stavi...> rispose, mamma sorrise.

<come stai?> chiesi.

<tutto apposto state tranquilli> rispose sia a me che alle domande silenziose degli altri.

<meno male> affermò papà, si alzò e lasciò un bacio sulla guancia a mamma e ci alzammo tutti.

<tae vieni con noi? Ti portiamo noi a casa?> domandò mamma.

<no no vado a piedi non c'è problema> sorrise.

Non ero per nulla d'accordo e stavo per esprimerlo a voce ma papà mi precedette.

<è tardi ed è pericoloso andare in giro di notte, soprattutto da solo>

<va bene ma non c'era bisogno davvero..> disse per poi iniziare a seguirci verso il parcheggio dove c'era la macchina.

Eravamo quasi arrivati quando un paio di ragazzi ci sorpassò dando una forte spallata a tae rischiando di farlo cadere.

<guarda dove vai puttana> ringhiò lo stesso ragazzo girandosi verso di tae.

Mi parai davanti a lui per proteggerlo ma riuscì a spingerlo ancora.

<ma allora è vero che vi frequentate anche fuori scuola> disse sempre lo stesso mentre l'altro che non aveva ancora parlato si avvicinò a tae.

<sai... Dicevano che la puttana si era trovato qualcuno ma stentavamo a crederci> risero entrambi.

<adesso mi avete rotto!> esclamai e mi trovai a spingerli lontano da tae.

<senti.. Tra un paio di settimane quando ti sarai stancato del tuo cane da guardia passa da noi> se ne andarono subito dopo aver mandato un'altra frecciatina al più piccolo che ora aveva le lacrime agli occhi.

<i-io... Scusate...> disse con voce tremante.

<stai tranquillo tesoro> mia sorella e mia madre erano andati ai suoi lati e gli stavano accarezzando le spalle per rassicurarlo.

Continuammo a camminare verso la macchina per poi salirci e iniziare a tornare a casa.

Tae si era calmato quasi del tutto ed arrivammo di fronte casa sua.

<hey!> lo chiamai prima che se ne andasse <ci vediamo domani e non pensare a quei cretini ok?>

Lui annuì un pochino insicuro e salutò i miei genitori entrando poi in casa.

BOXER AND ANGEL ¦kookv¦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora