Pov kook
<jungkook giusto?> chiese l'uomo davanti a me.
Risultava più alto ma non riuscivo a vederlo bene in faccia.
<si, lei è?> domandai io di rimando.
<lee joongi piacere di conoscerti> mi sorrise.
Quasi non svenni, è uno dei più importanti allenatori di daegu, è nato a busan ma per la sua carriera si è spostato dato che molti ragazzi che ha fatto crescere si trovano a daegu.
<voglio arrivare subito al punto, in zona ho sentito che eri molto bravo, ieri ho parlato al telefono con il tuo direttore e oggi sono venuto a vedere il tuo incontro> spiegò.
<sei veramente molto portato e vorrei avere l'onore, se ovviamente me lo permetti, di allenarti qualche volta>
<dice davvero?!> chiesi, non ci credevo.
Lui annuì e io quasi non saltai dalla gioia.
<mi permetti di avere l'onore di allenarti?> chiese ancora.
<oddio devo essere io onorato! Non ci credo> sto dando di matto.
<lo prendo come un si allora> ridacchiò.
<si si certo, la ringrazio davvero tantissimo> dissi stringendogli la mano che mi aveva appena allungato.
I miei allenatori mi ci raggiunsero subito dopo.
<non sto sognando vero?> chiesi a loro.
<no kook è tutto vero> risero anche loro.
<vai a dirlo ai tuoi amici e vatti a cambiare così parliamo più con calma> affermò il più ansiano dei tre e io scattai verso i ragazzi con un sorriso a 32 denti stampato in faccia.
Spiegai quello che mi aveva detto e i ragazzi mi saltarono addosso abbracciandomi.
<mi sa che tocca festeggiare> disse hobi mentre andavamo negli spoiatoi così che potessi lavarmi e vestirmi.
Feci tutto di fretta, volevo sapere cosa mi dovevano dire.
Finii di vestirmi ed uscii dallo spoiatoio con il borsone in mano avvicinamdomi agli allenatori.
<sai che io alleno all'Accademia sportiva di daegu vero?!> chiese joongi.
<si..> quasi sussurrai.
Non avevo pensato a questo...
Se devo trasferirmi...
<ho parlato con il direttore della palestra e ha acconsentito a darmi un posto da allenatore in questa palestra> disse.
<quindi posso rimanere qui?> chiesi.
<si, avevo già pensato di andare fuori l'Accademia sportiva e ora trovando te ho preso subito l'occasione> spiegò.
<ma l'Accademia poi non avrà bisogno di lei?> domandai.
<ci sono molti miei colleghi che possono sostituirmi, poi tornerò regolarmente a daegu ma per ora non me ne preoccupo> mi sorrise.
<grazie ancora>
<mi sa che qualcuno ha iniziato a pensare male..> dissero i miei allenatori facendomi segno verso taehyung.
Stava parlando con nam e jimin e probabilmente gli stavano dicendo che l'Accademia dove joongi insegna è lontana... Aveva gli occhi lucidi e si stava mordendo il labbro inferiore.
Lo vidi guardare nella mia direzione e si avvicinò mentre io mi allontanai di qualche passo dai più grandi.
<è-è vero che i-insegna a daegu?> chiese te con voce tremante parlando di joongi.
<si ma non devi preoccuparti di questo, io rimango qui> dissi.
Ripresi parola prima che iniziasse a dire altro.
<ha accettato un posto da allenatore in palestra e mi allenerà qui> spiegai.
<qu-quindi non devi a-andare via?> chiese con quegli occhi da cerbiatto adesso ancora più lucidi.
<no piccolo non devo partire> afferma mentre si allungò allacciandomi le braccia al collo.
Lo sentii singhiozzare.
<hey piccolo> lo staccai da me ma vedendolo con le lacrime che gli rigavano le guance lo riabbracciai passandogli le mani sulla schiena per calmarlo.
<mi ricorda me e mia moglie quando eravamo piccoli> rise uno dei miei allenatori parlando con noi facendoci ridacchiare.
<tutto apposto?> chiesi a tae staccandolo di nuovo.
Lui annuì e io andai ad asciugargli le lacrime sorridendogli.
<m-mi avevano detto c-che saresti dovuto partire e-e> lo bloccai prima che iniziasse a piangere ancora.
<rimango con te> sorrisi e gli baciai una guancia <e poi chi è che ti protegge dagli idioti che ti danno fastidio se non ci sono io?> chiesi facendogli scappare una risata.
<andiamo dai ragazzi dai> dissi prendendo tae per mano e andando fuori la palestra dopo aver salutato sia il direttore che gli allenatori.
Uscimmo dalla palestra trovandoli a parlare.
Mi chiesero subito se dovevo partire e tirarono un sospiro di felicità quando affermai di non dover partire, erano tutti più felici ed emozionati ora.
Intanto che i ragazzi cercavano qualche ristorante su internet io presi per mano tae avvicinandolo di più a me.
<com'è possibile che non prende?!> si lamentò jin allontandandosi insieme agli altri verso la strada mentre io e tae rimanemmo verso l'ingresso della palestra.
<stai bene?> chiesi accarezzandogli una guancia.
Annuì solamente per poi avvicinarsi ancora di più al mio corpo.
Lo spinsi verso il muro dietro di lui e gli afferrai i fianchi.
Le sue mani andarono sul mio petto e schiuse le labbra.
Gli infilai direttamente la lingua in gola, mi ero trattenuto dentro la palestra perché sapevo che tae si potesse imbarazzare dato che c'erano i miei allenatori ma ora non c'era nessuno.
Mi spinsi ancora contro il suo corpo e lo sollevai leggermente da terra.
Tae allacciò le braccia dietro il mio collo e io mi staccai per far riprendere fiato ad entrambi.
Mi sorrise avendo leggermente l'affanno, aveva le labbra rosse e gonfie e non so nemmeno io come mi sto trattenendo dal portarlo direttamente a casa e scoparlo.
Riattaccò di nuovo le nostre labbra e fece danzare ancora le nostre lingue insieme.
<ragazzi ci siete?> era la voce di nam che ci stava chiamando.
<si si> risposi frettoloso per poi staccarmi e ridacchiare leggermente insieme a tae raggiungendo gli altri.
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BOXER AND ANGEL ¦kookv¦
FanficE se jeon jungkook, lottatore di boxe appena trasferitosi a seoul, salvasse kim taehyung dai suoi bulli per strada e poi si ritrovassero nella stessa scuola, o meglio nella stessa classe, il primo giorno di kook? I due faranno amicizia subito ma co...