CAPITOLO 55

1.9K 111 3
                                    

Pov kook

<jungkook giusto?> chiese l'uomo davanti a me.

Risultava più alto ma non riuscivo a vederlo bene in faccia.

<si, lei è?> domandai io di rimando.

<lee joongi piacere di conoscerti> mi sorrise.

Quasi non svenni, è uno dei più importanti allenatori di daegu, è nato a busan ma per la sua carriera si è spostato dato che molti ragazzi che ha fatto crescere si trovano a daegu.

<voglio arrivare subito al punto, in zona ho sentito che eri molto bravo, ieri ho parlato al telefono con il tuo direttore e oggi sono venuto a vedere il tuo incontro> spiegò.

<sei veramente molto portato e vorrei avere l'onore, se ovviamente me lo permetti, di allenarti qualche volta>

<dice davvero?!> chiesi, non ci credevo.

Lui annuì e io quasi non saltai dalla gioia.

<mi permetti di avere l'onore di allenarti?> chiese ancora.

<oddio devo essere io onorato! Non ci credo> sto dando di matto.

<lo prendo come un si allora> ridacchiò.

<si si certo, la ringrazio davvero tantissimo> dissi stringendogli la mano che mi aveva appena allungato.

I miei allenatori mi ci raggiunsero subito dopo.

<non sto sognando vero?> chiesi a loro.

<no kook è tutto vero> risero anche loro.

<vai a dirlo ai tuoi amici e vatti a cambiare così parliamo più con calma> affermò il più ansiano dei tre e io scattai verso i ragazzi con un sorriso a 32 denti stampato in faccia.

Spiegai quello che mi aveva detto e i ragazzi mi saltarono addosso abbracciandomi.

<mi sa che tocca festeggiare> disse hobi mentre andavamo negli spoiatoi così che potessi lavarmi e vestirmi.

Feci tutto di fretta, volevo sapere cosa mi dovevano dire.

Finii di vestirmi ed uscii dallo spoiatoio con il borsone in mano avvicinamdomi agli allenatori.

<sai che io alleno all'Accademia sportiva di daegu vero?!> chiese joongi.

<si..> quasi sussurrai.

Non avevo pensato a questo...

Se devo trasferirmi...

<ho parlato con il direttore della palestra e ha acconsentito a darmi un posto da allenatore in questa palestra> disse.

<quindi posso rimanere qui?> chiesi.

<si, avevo già pensato di andare fuori l'Accademia sportiva e ora trovando te ho preso subito l'occasione> spiegò.

<ma l'Accademia poi non avrà bisogno di lei?> domandai.

<ci sono molti miei colleghi che possono sostituirmi, poi tornerò regolarmente a daegu ma per ora non me ne preoccupo> mi sorrise.

<grazie ancora>

<mi sa che qualcuno ha iniziato a pensare male..> dissero i miei allenatori facendomi segno verso taehyung.

Stava parlando con nam e jimin e probabilmente gli stavano dicendo che l'Accademia dove joongi insegna è lontana... Aveva gli occhi lucidi e si stava mordendo il labbro inferiore.

Lo vidi guardare nella mia direzione e si avvicinò mentre io mi allontanai di qualche passo dai più grandi.

<è-è vero che i-insegna a daegu?> chiese te con voce tremante parlando di joongi.

<si ma non devi preoccuparti di questo, io rimango qui> dissi.

Ripresi parola prima che iniziasse a dire altro.

<ha accettato un posto da allenatore in palestra e mi allenerà qui> spiegai.

<qu-quindi non devi a-andare via?> chiese con quegli occhi da cerbiatto adesso ancora più lucidi.

<no piccolo non devo partire> afferma mentre si allungò allacciandomi le braccia al collo.

Lo sentii singhiozzare.

<hey piccolo> lo staccai da me ma vedendolo con le lacrime che gli rigavano le guance lo riabbracciai passandogli le mani sulla schiena per calmarlo.

<mi ricorda me e mia moglie quando eravamo piccoli> rise uno dei miei allenatori parlando con noi facendoci ridacchiare.

<tutto apposto?> chiesi a tae staccandolo di nuovo.

Lui annuì e io andai ad asciugargli le lacrime sorridendogli.

<m-mi avevano detto c-che saresti dovuto partire e-e> lo bloccai prima che iniziasse a piangere ancora.

<rimango con te> sorrisi e gli baciai una guancia <e poi chi è che ti protegge dagli idioti che ti danno fastidio se non ci sono io?> chiesi facendogli scappare una risata.

<andiamo dai ragazzi dai> dissi prendendo tae per mano e andando fuori la palestra dopo aver salutato sia il direttore che gli allenatori.

Uscimmo dalla palestra trovandoli a parlare.

Mi chiesero subito se dovevo partire e tirarono un sospiro di felicità quando affermai di non dover partire, erano tutti più felici ed emozionati ora.

Intanto che i ragazzi cercavano qualche ristorante su internet io presi per mano tae avvicinandolo di più a me.

<com'è possibile che non prende?!> si lamentò jin allontandandosi insieme agli altri verso la strada mentre io e tae rimanemmo verso l'ingresso della palestra.

<stai bene?> chiesi accarezzandogli una guancia.

Annuì solamente per poi avvicinarsi ancora di più al mio corpo.

Lo spinsi verso il muro dietro di lui e gli afferrai i fianchi.

Le sue mani andarono sul mio petto e schiuse le labbra.

Gli infilai direttamente la lingua in gola, mi ero trattenuto dentro la palestra perché sapevo che tae si potesse imbarazzare dato che c'erano i miei allenatori ma ora non c'era nessuno.

Mi spinsi ancora contro il suo corpo e lo sollevai leggermente da terra.

Tae allacciò le braccia dietro il mio collo e io mi staccai per far riprendere fiato ad entrambi.

Mi sorrise avendo leggermente l'affanno, aveva le labbra rosse e gonfie e non so nemmeno io come mi sto trattenendo dal portarlo direttamente a casa e scoparlo.

Riattaccò di nuovo le nostre labbra e fece danzare ancora le nostre lingue insieme.

<ragazzi ci siete?> era la voce di nam che ci stava chiamando.

<si si> risposi frettoloso per poi staccarmi e ridacchiare leggermente insieme a tae raggiungendo gli altri.

BOXER AND ANGEL ¦kookv¦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora