Mangio distrattamente. La verità è che stasera sono confusa. Continuo a ripensare al ballo. So che è una sciocchezza, ma non posso proprio farne a meno. Praticamente sono persa in un sogno ad occhi aperti. Io stretta tra le sue braccia, i suoi occhi multicolore che mi fissano, il suo sorriso cinico, le piccole cicatrici sulle sue labbra e...
-Tutto bene?- mi chiede Grace.
Mi obbligo ad annuire. –Certo-
-Sei strana stasera- mormora, guardandomi da sopra la sua insalata.
-Cosa? Strana? Per niente- scuoto la testa.
-Non hai quasi toccato cibo- mi fa notare, giocherellando con la sua forchetta.
Abbasso lo sguardo e vedo che il piatto è ancora pieno di riso. –Ho un po' di mal di testa- improvviso.
-Secondo me sei innamorata-
Arrossisco. –Innamorata? Io?-
-Ed è anche un caso grave... devi assolutamente raccontarmi tutto-
Scuoto la testa. –Non c'è nulla da raccontare-
-Non puoi mentirmi, io ti conosco troppo bene-
No, lei non mi conosce. Non sa ciò che vedo, non sa nulla di me. –Non c'è nulla da raccontare- le sorrido –finisco di mangiare, faccio una doccia e vado a dormire, spero di non essermi ammalata-
-Sarà, ma secondo me è un'altra malattia-
Sospiro e mi concentro sul piatto. Non sono innamorata. Non è possibile.
M'infilo sotto la doccia e tiro la tenda. Giro la manopola e l'acqua gelata mi batte sulla schiena. Sobbalzo, sorpresa. Rabbrividendo riesco a girare la manopola. L'acqua è ora troppo calda. Che disastro! Faccio un altro paio di tentativi e alla fine ci riesco. La temperatura è perfetta. Chiudo gli occhi e butto indietro la testa. L'acqua mi colpisce sul viso. La sensazione è stranamente piacevole. I capelli, bagnati, mi aderiscono alla pelle. Non posso fare a meno di pensare al ballo di oggi. Mi mordo le labbra. Sono confusa, molto confusa, però sono anche stranamente euforica. Non mi sono mai sentita così. All'improvviso mi rendo conto che la consistenza dell'acqua è diversa. Apro di scatto gli occhi. Il liquido che mi sta cadendo addosso non è acqua ma sangue. Sobbalzo, terrorizzata. Vorrei urlare, ma non ci riesco, è come se avessi dei cocci di vetro conficcati nella gola. Sposto lo sguardo e vedo una figura ferma di fronte a me. Mi fissa con due profondi occhi scuri. All'inizio non riesco a metterla bene a fuoco. Devo sbattere le palpebre più volte. Alla fine riesco a vederla meglio. Si tratta di una donna. Sembra giovane, la sua pelle è bianchissima e liscia. E cosa più impressionante mi assomiglia. I capelli scuri le ricadono sul corpo, le avvolgono le spalle come un mantello. Apre la bocca per dire qualcosa, ma dalle labbra esce un rivolo di sangue. Non riesce a parlare. Sbatte le palpebre. Il suo viso è teso. È sofferente. Si porta le mani al cuore, all'altezza del seno sinistro. Vedo del sangue scorrere tra le dita, come se stesse tentando di premere su una ferita che non vuole saperne di smettere di sanguinare. L'emorragia diventa sempre più forte e ben presto l'acqua si colora di rosso. La guardo mentre scende nello scarico.
-Ti farà fare la stessa fine- dice una voce che conosco. Una voce che ho già sentito in sogno.
Sobbalzo e boccheggio. Tutto è scomparso. Sono solo io, sotto la doccia, seduta sul sedile attaccato al muro. Devo essermi addormentata. Respingo tutte le altre spiegazioni. Un senso di terrore mi percorre.
Esco dalla doccia e mi avvolgo l'asciugamano intorno al corpo. Sono stanchissima e spaventata. Il cuore mi batte ancora forte. Mi sono convinta che fosse solo un sogno ciò che ho visto. Voglio credere che fosse solo un sogno. L'alternativa sarebbe troppo inquietante. Vado davanti al lavandino. Lo specchio è appannato per cui non riesco a vedere con chiarezza la mia immagine. I capelli bagnati mi cadono sul viso. Ho la frangia incollata alla fronte. Mi tolgo un ciuffo dagli occhi. Sì, è stato solo un sogno.
Prendo il pettine e passo l'altra mano sullo specchio appannato... e lo vedo. Se ne sta appoggiato contro il muro, le braccia conserte, un sorrisetto cinico sulle labbra rovinate. Indossa una maglietta con un teschio dagli occhi rossi e un paio di jeans. Lancio un urlo e quasi senza rendermene conto gli lancio addosso il pettine che gli passa sopra la testa.
-Ci è mancato poco- esclama Loki –lo sai che potevi rovinare il mio bellissimo viso?-
-Che ci fai qua?- ruggisco.
-Ehi, non volevo spaventarti-
-Sei impazzito?- chiedo. Mi sono spaventata. Mi rendo conto che sto tremando.
-Perché?- mi chiede con uno sguardo divertito.
-Mi hai vista sotto la doccia?- chiedo mentre il terribile sospetto si fa strada in me.
-Una visione celestiale- esclama, ridendo.
Gli lancio addosso la lacca che lo prende in petto.
-Ahia!- si lamenta –Questa volta mi hai proprio colpito al cuore- si porta le mani al petto come se fosse stato ferito.
Mi sfugge un sorriso. Perché alla fine riesce sempre a farmi sorridere? –Ma sei sempre così?-
-Così cosa? Bello, intelligente, affascinante, divertente?- chiede, irriverente.
-Così insopportabile- ma sto ridendo.
-Moi?- si finge offeso.
-Cosa ti è venuto in mente di entrare nel mio bagno?- gli chiedo, le braccia strette intorno al mio corpo per sostenere l'asciugamano.
-Volevo solo vedere come stavi e dirti che domani mattina passo a prenderti per una lezione... e sì, volevo anche vederti nuda- aggiunge l'ultima parte in fretta, il tono allegro.
Questa volta afferro la statuetta del faro che se ne sta su una mensola e gliela lancio. Loki si trasforma in una mosca prima che lo colpisca, quindi esce dalla finestra socchiusa, lasciando solo dietro di sé la sua risata. Terribile... ma allora perché il cuore mi batte così forte? Mi sfugge un sorriso. Avrei potuto essere un paio di ruvidi artigli, che corrono sul fondo di mari silenziosi. La poesia di Elliot mi torna in mente. Sorrido. Loki lascia decisamente il segno.
Fuori qualcuno bussa alla porta. -Tutto bene?- mi chiede Grace, preoccupata per i colpi che ha sentito.
-Benissimo- mormoro. Scrollo la testa. Sono molto confusa. Persa nei miei pensieri prendo il phon e lo accendo. Non devo più pensare a lui. È pericoloso. Però è impossibile non pensarlo. E improvvisamente ripenso alla donna con la ferita al cuore. No, è stato solo un sogno. Non è reale.
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao ❤
Cosa ne pensate di questo capitolo?
A presto ❤
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A Norse Myth: L'amore ingannevole
Fanfiction(COMPLETA) Non gli dico nulla, non voglio rovinare questo momento. È malinconicamente perfetto. Ed è ingannevole. Fa quasi sperare che tra noi ci possa essere il lieto fine. ❤❤❤ Pearl è sempre stata una ragazza strana. Timida, malinconica, inquieta...