SUL CARRO DELLA LUNA

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Dopo aver parlato con Vali resto ferma sulla porta della camera da letto, una mano posata sullo stipite. Non so cosa fare, non so come comportarmi. Loki brucia per la febbre. La ferita è diventata nera. Scommetto che Vali ha ragione e che la spada era avvelenata. Sento le lacrime che spingono per uscire. Inspiro a fondo ed entro nella stanza. Non lo lascerò morire, non lo lascerò morire. Mi chino su di lui e gli poso le labbra sulla fronte.

-Tornerò il prima possibile, tu resisti- mormoro. Indugio un attimo, quindi mi chino nuovamente e questa volta lo bacio sulle labbra. Lo so che è un gesto istintivo, ma desidero farlo da troppo tempo.

-Mi devi un bacio vero, sciocchino- mormoro.

Inspiro a fondo e corro fuori, senza voltarmi a guardarlo.

Apro la porta d'ingresso. È notte. Alti alberi sembrano quasi guardarmi. Mi sento tremendamente piccola e indifesa. Alzo gli occhi al cielo. La luna brilla nel cielo scuro. Vali mi ha spiegato tutto. La luna per gli antichi norreni era un dio. Mani. Deglutisco. Alzo le mani al cielo e lo chiamo.

-Divino Mani, ti prego, scendi, ti prego- parlo a voce alta –aiutami-

E all'improvviso mi sembra che la luna si avvicini. Diventa sempre più grossa. Arretro spaventata, fino a quando non sbatto contro la parete di legno della baita.

Finalmente riesco a mettere a fuoco. È un carro trainato da bellissimi cavalli argentati. Un uomo sta in piedi sopra di esso. La sua pelle è pallidissima. Indossa una tunica argentata come i suoi capelli che gli ricadono sugli occhi grigi.

-Chi sei per disturbare il mio viaggio?- mi chiede. La voce sembra metallica.

-Ho bisogno di aiuto- e gli racconto tutto subito. Le lacrime mi corrono lungo il viso, singhiozzo. Alla fine devo fargli pena. Il dio mi porge un fazzoletto che io prendo.

-Grazie- mormoro, asciugandomi le lacrime.

-Lo ammetto, non ho molta stima per Loki, ma se siete alla ricerca del martello di Thor- sospira –voglio qualcosa in cambio del mio aiuto-

-Quello che vuoi-

-Conosci la mia storia?-

Scuoto la testa.

-Sali- mi porge la mano e io la prendo. È gelida. Mi aiuta a salire.

-Grazie- mormoro. Mi lascio cadere su uno dei sedili.

Mani tira le redini. I cavalli iniziano a galoppare, salendo una strada invisibile verso il cielo scuro.

Mi stringo le braccia al petto. Fa freddo.

-Cosa vuoi in cambio del tuo aiuto?- chiedo.

-Un giorno di libertà alla settimana- dice convinto -e quindici giorni di vacanze d'estate-

-Mi sembra giusto, credo che Loki riuscirà a convincere gli dei a concederteli-

Lui annuisce. -Ovviamente voglio la stessa cosa anche per mia sorella Sol-

-Okay- rispondo, chiedendomi che cosa se ne facciano il sole e la luna delle vacanze.

-Bene, allora ti porterò da Eir, è la guaritrice più potente del mondo, ma non so se ti aiuterà-

-Credi che non lo farà?- chiedo.

-Lei odia Loki- risponde, teso.

-Non è una novità- dico sarcastica.

-Dovrai riuscire a convincerla-

Annuisco. –Farò tutto il possibile-

-Io non ti potrò venire a prendere- mi dice.

-Cosa?- e già mi vedo dimenticata in mezzo a un bosco.

-Di giorno devo riposare, ma dirò a mia sorella di passare, va bene?-

-La dea del sole?-

-Esatto e... attenta!-

Mi aggrappo al bordo del carro giusto in tempo per non essere sbalzata fuori. Sento degli ululati. Lupi.

-Hati, m'insegue da sempre, quando riuscirà a divorarmi avrà inizio il Ragnarok- tira le redini dei cavalli.

-Ci divorerà?- chiedo, la voce tremante per il panico.

Mani come risposta fa correre i cavalli. Devo intervenire. Mi giro di lato, appoggio le gambe sul sedile e mi metto in ginocchio. Dalla posizione in cui sono posso vedere un lupo grosso più del carro, con la bocca piena di denti aguzzi, che corre sospeso nell'aria. Con una mano continuo a tenermi al sedile, con l'altra lancio delle rune. Non so esattamente quali, ma ne lancio il più possibile. Il lupo continua la sua avanzata. Non so più cosa fare. La sua bocca si apre, diventa così grande che la parte posteriore del carro sparisce nelle sue fauci.  Sento il suo fiato. Agisco d'impulso. Afferro il mio pugnale e lo ferisco sul muso, continuando a colpirlo con le rune fino a quando non sento l'enorme lupo ululare di dolore e rallentare. Il carro balza in avanti. Perdo l'equilibrio e cado per terra, tra i sedili.

-Ce l'abbiamo fatta- dice Mani, felice.

Sospiro. –Ce l'abbiamo fatta- mormoro anch'io, esausta. Ho la nausea e un groppo in gola.

-Ti senti bene?- mi chiede, il viso preoccupato.

-Certo, certo- mi tiro su. Ho il pugnale ancora stretto in mano.

-Stasera i mortali diranno che c'è stata un'eclissi di luna fuori programma- afferma il dio, ridacchiando.

-Quindi è questo che succede quando ci sono le eclissi?- mi lascio cadere sul sedile. Ho male al braccio e al fianco sui quali sono caduta. Mi verranno sicuramente i lividi.

-Esatto, Hati è la mia nemesi- borbotta Mani.

-Non c'è un modo per fermarlo?-

-Nessuno- fa una smorfia.

-Mi dispiace, forse Loki potrebbe... -

-Non nominarlo neanche! Hati è suo nipote-

-Suo nipote?- chiedo, confusa.

-Il figlio di suo figlio Fenrir-

Quindi Loki è il nonno di Hati. Cerco di non pensarci. Questa storia è decisamente assurda e peggiora sempre di più.

-Li hai conosciuti i suoi figli?-

Che discorsi! -Ehm no-

-Tre mostri, uno peggio dell'altro- scuote la testa -la figlia è la regina degli Inferi, sempre triste, di pessimo umore; i due maschi sono imprigionati, il lupo è incatenato, il serpente immerso nel mare- continua a parlare, ma io non lo ascolto. Non m'importa quello che dice, sto pensando a come riuscirò a convincere Eir ad aiutarmi. E poi m'infastidisce il fatto che parli di Loki in questo modo.

Finalmente il carro si ferma a mezz'aria e comincia la discesa.

-Siamo quasi arrivati- aggiunge il dio –tieniti forte, atterriamo-

-Certo- e mi aggrappo al sedile con entrambe le mani. Servirebbero proprio delle cinture.

La discesa è abbastanza tranquilla. O meglio, sobbalzo solo una volta, ma non volo comunque fuori dal carro, quindi è già qualcosa. Il carro si appoggia su una radura.

-Mia sorella arriverà all'alba, scenderà qua, ma non resterà per molto- m'informa, voltandosi verso di me.

-Sarò qua in tempo-

-Mi raccomando, altrimenti dovrai rimanere qua fino a domani notte-

-Sarò puntualissima- prometto e scendo dal carro.

Mani mi saluta con un leggero inchino, quindi si alza verso il cielo scuro, lasciandomi sola con la mia angoscia.

NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao ❤

Nel prossimo capitolo verrà presentata Eir, la dea della guarigione.

A presto!

A Norse Myth: L'amore ingannevoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora