EPILOGO

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Un mese dopo...

Il cielo splende. È una bellissima mattina e il sole mi brucia la pelle. Rowana, ormai la mia più  cara amica in questo folle mondo di dei, mi sta insegnando come si combatte con la spada nell'arena degli allenamenti.

-Tienila alta, devi parare i colpi- mi dice.

Ho rinunciato alla mia vita per trasferirmi nel castello di mia madre. Non che abbia avuto molta scelta. Freya è convinta che una semidea con le mie capacità abbia bisogno di un allenamento vero.

-Sarai la migliore, credimi- mi ripete ogni volta che mi vede. Sembra non capire che io e la spada apparteniamo a due mondi diversi che mai s'incontreranno.

Alzo la spada e paro di striscio il colpo di Rowana. Stringo i denti e salto di lato. Vali non è ancora tornato ad Asgard. Ufficialmente sta lavorando per Odino da qualche parte nei Nove Mondi. In realtà non so cosa faccia, ma so che un giorno tornerà e mi troverà pronta ad aspettarlo.

Un forte rumore di catene che si spezzano interrompe l'allenamento. Rowana impreca e si passa una mano tra i capelli neri.

-Uno dei draghi deve aver rotto le catene, tu aspetta qua- e corre via.

-Certo- mormoro e mi lascio cadere per terra. Sono esausta. Ho lividi praticamente ovunque. Poso accanto a me la spada e mi tolgo l'elmo. Muovo la testa e i capelli mi volano intorno. Devo essere un vero disastro.

-Vestita da guerriera sei incantevole-

Quella voce. Bassa, sensuale, affascinante. Mi guardo in giro e già non riesco a sopprimere un sorriso. Balzo in piedi, lasciando cadere l'elmo, che attera con un tonfo. Giro su me stessa, guardo ovunque, lo cerco. E poi lo vedo. Loki è al fianco di un albero, appoggiato al tronco, le braccia conserte. Non attendo neppure un attimo e corro da lui. Gli butto le braccia al collo. Lui mi afferra per la vita e giriamo insieme. Indossa una camicia, un paio di jeans e degli stivali da cowboy.

-Vieni da una festa country vestito così?- gli chiedo, ironica.

Lui mi stringe a sé. –Una missione che mi ha affidato Odino-

-Scommetto che il drago fuggito è una tua idea-

-Tua madre non mi permette di avvicinarmi e così sono stato costretto a inventarmi un diversivo, non che servirà per molto tempo- fa una smorfia.

Sorrido. Mi sento così sciocca! Con lui così vicino non posso fare a meno di sorridere. –Devo presumere che ti sia mancata allora-

-Avevi qualche dubbio?-

-Nessuno- e lo bacio. Lì, nel cortile d'allenamento del castello di mia madre. Non m'importa di nulla. Io lo amo. Lo amerò per sempre. Tutto il resto può attendere.

NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao ❤

Siamo arrivati alla fine della storia.

Fatemi sapere cosa ne pensate. Prima o poi scriverò il seguito.

A presto

A Norse Myth: L'amore ingannevoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora