Mi sveglio alle prime luci del sole. Sono sdraiata su un letto con coperte di morbidissima seta. Sono nuda. Mi giro sulla schiena e vedo lo specchio sul soffitto. Arrossisco un attimo. Posso vedere il mio viso, i miei capelli sparsi sul cuscino, i miei seni, il mio ombelico. Scorgo alcuni segni sulla mia pelle. Il segno dei suoi morsi. Il resto è coperto dal lenzuolo rosso. Loki non c'è. Probabilmente si è già alzato. Ripenso alla notte passata insieme e arrossisco. Sono stata una sciocca. Almeno il giuramento di Eir l'ho mantenuto. Mi metto a sedere.
Dopo alcuni secondi mi alzo. Sento delle voci. Una è di Loki, l'altra non la conosco. M'incammino lungo il corridoio, il lenzuolo stretto intorno al mio corpo, a piedi nudi.
-Quindi invece di cercare il mio martello ti sei messo a conquistare delle fanciulle- sta dicendo l'altra voce... Thor, deve essere lui.
-Una fanciulla- precisa Loki –e mi sta aiutando... e poi a te che importa? Da come dicono in giro non ti dispiacciono le ragazze-
-Tu hai un compito... è l'unico motivo per cui ti abbiamo liberato dalla tua prigione-
-Oh sentilo, credi che non porterò a termine il mio compito? Vi ho sempre aiutati, questo lo sai bene- sembra arrabbiato.
-E spero che continuerai a farlo... e lascia stare quella ragazza, lo dico per il suo bene... o devo ricordarti cos'è successo a... -
-Basta!- lo interrompe Loki. È furioso. –Vattene, non c'è bisogno che tu resti qua, vattene! So cosa devo fare e lo farò-
-Ricordati cos'è successo a causa tua, ricordalo- gli ripete Thor.
Decido di non fermarmi a sentire il resto. Rapidamente torno in camera e mi lascio cadere sul letto. Chiudo gli occhi e fingo di dormire.
Passano i minuti. Dopo un po' sento i suoi passi. Sta andando avanti e indietro nella stanza. Infine lo sento avvicinarsi.
-Pearl- mi chiama. C'è qualcosa di strano nella sua voce.
Apro gli occhi. Loki è chino su di me. Sembra più pallido del solito. Ha i capelli spettinati. E gli occhi... sono strani, di un blu scuro che sembra quasi nero.
-Devi andare- mi dice solo.
-Cosa?-
-Vestiti, ti porto al campus- dice, senza guardarmi.
Le sue parole sono come una pugnalata. –Io non me ne vado- urlo.
-Vorrà dire che ti porterò di peso- non c'è sarcasmo nella sua voce.
-Perché?-
-Non ti voglio più- dichiara.
-Io credo che sia per quello che ti ha detto Thor-
Loki s'immobilizza. –Piccola impicciona!- esclama –Quanto hai sentito?-
-Abbastanza-
-Non sai che non si ascoltano le conversazioni?-
-Sì se parlano di me- non nascondo la mia rabbia –io non me ne vado-
-Sei proprio insopportabile- sbuffa, però noto qualcosa nel suo sguardo. Sollievo? Gioia? Non lo so, credo che sia quasi impossibile decifrarlo. –Questa è la mia battaglia, non la tua- è serio mentre lo dice.
-Ora è anche la mia-
-Non posso permetterti di metterti nei guai per me-
-Io voglio mettermi nei guai- insisto. Non aggiungo "per te", ma è come se lo dicessi.
Lui sospira. –Non sai quello che dici-
-C'entra la ragazza di cui stavi parlando con Thor?-
Capisco subito di aver detto la cosa sbagliata. Loki s'irrigidisce. Il suo sguardo s'incupisce subito. Improvvisamente sembra uno sconosciuto. Ho toccato un tasto dolente. Non so cosa dire. Ho la gola secca. Mi sembra che la temperatura della stanza si sia abbassata all'improvviso.
-Alzati- dice solo Loki. Non sta scherzando. È serio, troppo serio.
Ubbidisco. Recupero i miei vestiti e me li metto. Lui attende seduto sul letto. Non mi guarda. Fa di tutto per non incontrare il mio sguardo.
Quando ho finito di vestirmi mi fermo davanti a lui. –Ora cosa succede?-
-Tu torni alla tua vita- mi dice, serio.
-E tu?- chiedo con un filo di voce.
-Io ho i miei compiti-
-Dovevamo cercare il martello insieme-
-Le cose cambiano, Pearl, cambiamo prima che chiunque possa accorgersene- mormora.
-Quello che è successo tra noi... - mi sento sciocca mentre lo dico.
-Non è successo nulla- risponde –e lo dico per il tuo bene, non è successo nulla-
Mi fa male come se mi avesse colpito con un pugno nello stomaco. Mi sento quasi svenire. Stringo i pugni e pianto le unghie nel palmo della mia mano. Voglio urlare, voglio insultarlo, voglio... piangere.
-Andiamo, su, ti riporto alla tua vecchia vita- mormora, senza guardarmi in faccia.
Non dico nulla. Lascio che mi prenda e mi porti via. Ho il cuore a pezzi. Mi manca l'aria.
-Non fidarti mai di un bugiardo- mormora Loki, prima di lasciarmi davanti alla consorellanza –credimi, è il consiglio migliore che potrei darti-
Non posso trattenere le lacrime. Corro dentro senza voltarmi. Il ticchettio delle mie scarpe contro il vialetto riecheggia nell'aria. Mi volto solo un attimo prima di entrare. Loki è ancora fermo dove l'ho lasciato e mi fissa in modo strano. Potrei quasi credere che i suoi occhi brillino per le lacrime.
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao ❤
Questo è un capitolo un po' triste.
A presto
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A Norse Myth: L'amore ingannevole
Fanfic(COMPLETA) Non gli dico nulla, non voglio rovinare questo momento. È malinconicamente perfetto. Ed è ingannevole. Fa quasi sperare che tra noi ci possa essere il lieto fine. ❤❤❤ Pearl è sempre stata una ragazza strana. Timida, malinconica, inquieta...