ASGARD

64 8 2
                                    

Asgard è... beh, difficile trovare delle parole per descriverla. Alti castelli d'oro e d'argento si stagliano contro un cielo bianco come il latte. La neve ricopre le strade e i tetti. Ci sono alberi, cespugli, fiori nonostante sia inverno.

-Ti piace?- mi chiede allegramente Sif.

-Molto- mi guardo in giro. Le vie sono lastricate di quello che sembra essere oro. –Perché le strade sono vuote?-

-Scommetto che sono tutti dal Vecchio... ahi!- esclama Loki.

-Non parlare così di mio padre- esclama Thor. Lo ha colpito con un pugno... menomale che non ha usato il martello.

-Ehi, è anche mio fratello di sangue- mormora Loki, portandosi le mani al viso.

Decido d'intervenire prima che parli troppo. –Fanno una specie di riunione?-

-Credo che sappiano del nostro arrivo- mi spiega Sif, prendendomi per il braccio –a proposito- si volta verso Loki –devi passare dai nani per farmi fare una nuova chioma- si tocca i capelli che le arrivano appena alle spalle –sfortunatamente hanno avuto un incidente-

-Non sai che vanno di moda corti... e te ne procurerò di bellissimi- aggiunge Loki, sotto lo sguardo assassino di Thor.

Ci fermiamo davanti a un enorme palazzo. So subito che è di Odino, è il più grande e maestoso di Asgard, chiunque vedendolo può indovinare che qua ci abita un re. Ha alte torri d'oro che splendono. Le mura sono bianchissime. Il portone è fatto di un materiale brillante a cui non saprei dare un nome.

-Cara, tu sistemati, io e Thor entriamo... Loki, comportati bene- dice Sif, dandomi un colpetto affettuoso sulla guancia.

-Già, comportati bene- le fa eco Thor, l'enorme martello in mano. Noto che il manico è comicamente piccolo rispetto al resto. –Altrimenti... -

-Sarò un agnellino- borbotta Loki.

Li lasciamo entrare, Sif che si appoggia amorevolmente al braccio di Thor.

-Una bella coppietta- mormora astiosamente Loki.

-Quindi è qua che vivono gli dei- sussurro io.

-Diciamo che è casa tua- Loki mi sorride, ma c'è qualcosa di strano nel suo sorriso. Non è allegro, ma stranamente triste.

Mi mordo le labbra. –No, non è casa mia- e improvvisamente voglio solo andarmene. Mi volto e Loki mi appoggia le mani sulle spalle e mi fa girare verso di lui. Non parla, si limita a fissarmi. –Pensi che sia normale la voglia di scappare via?- chiedo.

-Molto normale- mi accarezza la guancia e mi posa le labbra sulla fronte per un solo attimo –però la devi superare... sai, la prima volta che sono venuto qua ero spaventato, non ero abituato a un simile posto, ma mia madre apparteneva a questo luogo... è passato molto tempo-

Annuisco. –Va bene, entrerò- mi volto verso il portone spalancato –però tu devi stare al mio fianco-

-Speravo che me lo avresti chiesto-

Sorrido. Sono a casa, devo pensare che sono a casa. Non riesco ad avanzare, sono impaurita. È Loki che mi avvicina le labbra all'orecchio. –Entra, spalle dritte e non voltarti, fai vedere a tutti di che pasta sei fatta-

Inspiro a fondo ed entro.

Lo sguardo di tutti è subito su di me. Io mi concentro solo su ciò che ho davanti. Su un enorme trono è seduto un uomo con una benda nera su un occhio. Odino. Avanzo verso di lui e quando sono abbastanza vicina faccio un profondo inchino. Sto tremando. Deglutisco e mi sforzo di sembrare calma.

A Norse Myth: L'amore ingannevoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora