NAN

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La sogno. È Nan, è la ragazza che ha preso il cuore di Loki. Non riesco a vedere il suo viso, ma la posso osservare mentre cammina insieme a lui, appoggiata al suo braccio. Il suo passo è lento, elegante. Gli sussurra qualcosa all'orecchio. I suoi capelli scuri finiscono sulla sua spalla. Loki ride. Sembra davvero molto felice. Mi chiedo se sia così felice quando è con me. Non lo so, forse non lo è, forse Nan riusciva davvero a tirare fuori il meglio di lui. Questo pensiero mi stringe lo stomaco.

Mi sveglio e mi metto seduta nel letto. Sono confusa. Il vento muove gli alberi fuori dalla finestra. Sembrano spettri che allungano le loro contorte dita verso la finestra. Un mostro che vuole entrare. Loki riposa. Ha il viso affondato nel cuscino, i capelli che gli ricadono sugli occhi. Un suo braccio è abbandonato intorno alla mia vita. Sembra quasi innocuo in questo momento. Mi libero dalla sua stretta leggera e scendo dal letto. Cammino scalza sul pavimento di gelida pietra. Ho bisogno di andare in bagno. Imbocco il corridoio, attenta a non inciampare. La camicia da notte mi svolazza intorno. L'aria è fresca.

Mi fermo all'improvviso. A un paio di passi da me c'è una porta che è solo accostata. La spingo. È una stanza con una grande finestra. Ci sono diversi oggetti per terra. Candele, mi rendo conto dopo un attimo. Avanzo e sfioro qualcosa con un piede. Petali. Il pavimento è pieno di petali. Infine la vedo. Mi chiedo come possa non averla vista subito, visto che il suo quadro occupa quasi tutta la parete che ho di fronte. So subito che è Nan. Non le si vede bene il viso perché è girata di lato, sembra che stia guardando da una finestra. I capelli scuri le ricadono sulle spalle e poi giù, fino alla vita sottile. È esile. La cosa che mi sorprende di più però è l'abito che indossa. Un lunghissimo abito rosa. Lo fisso immobile. L'abito che ho indossato io. L'abito che mi ha dato Loki. L'abito di Nan. Ora comprendo bene perché lo teneva con tanta cura. Ora capisco molte cose. Lui vuole che io sia lei. E questo posto è un tempio.

-Non avrei voluto che lo scoprissi così-

Non mi volto. Lui è dietro di me, lo so senza dovere guardare esattamente come so che nel cielo c'è la luna.

-Mi dispiace, Pearl, veramente-

-Tu ami lei, giusto?- lo dico con dolore.

-Oh no, io amo te- appoggia le mani sulle mie spalle.

-Questo posto allora cos'è?-

-C'è stato un tempo in cui ero innamorato di lei-

-E ora?-

-Ora lo sono di te- mi fa girare –sono stato insensibile a darti quell'abito... ho una sorpresa per te- mi cinge la vita con un braccio e mi spinge verso un lato della stanza. Lo vedo subito. È un quadro lasciato per terra. –Avrei dovuto appenderlo domani- mi lascia e gira il quadro. Non è un quadro, è una foto a grandezza naturale. Una mia foto al ballo, l'abito da principessa, il cappello da pirata in testa.

Scoppio a ridere. –Wow-

-Ti piace?- mi chiede lui.

-Un po' ossessivo, ma sì, mi piace- gli sorrido –vorrei sapere quanto era profondo il tuo rapporto con Nan- ho il cuore in gola mentre dico ciò.

Loki sembra indugiare.

-Mi hai fatto indossare il suo abito... è perlomeno molto strano-

-Già, è strano... Nan mi è stata vicina per molto tempo, è stata l'unica che mi è stata vicina, gli altri mi consideravano solo un combinaguai, ma lei era diversa, per lei ero solo Loki, per lei ero una persona- sospira, quindi si sfiora le cicatrici che ha sulle labbra, le sue dita indugiano su di esse, sembra quasi che ne segua i contorni –quando mi hanno fatto queste... hanno riso tutti, ma lei no, lei mi ha seguito, mi ha chiesto come stavo-

Vorrei chiedergli come se l'è procurate, ricordo una leggenda in cui un nano lo punisce in quel modo per averlo ingannato. Non gli chiedo nulla però, non voglio farlo soffrire.

-Nessuno si era mai interessato a me prima, neppure i miei genitori sono mai stati molto comprensivi con me, sono sempre stato la pietra dello scandalo, colui che combinava guai, l'incorreggibile, la pecora nera-

-Tu non sei così- sussurro, ma so che in parte sto mentendo. Lui è davvero colui che combina guai.

-Sì, invece... Nan veniva da una situazione particolare, c'erano delle voci sul suo conto, qualcuno diceva che avesse procurato la morte di un suo precedente corteggiatore, dicevano che ne aveva messo l'uno contro l'altro- sospira –certe donne portano guai, forse non lo vogliono, ma portano guai e Nan era una di queste, così dolce, così amorevole, eppure, gli uomini facevano delle vere follie per lei-

Sento la gelosia che aumenta. Ho sempre invidiato le donne così, donne che sono al centro dell'attenzione, che attirano gli sguardi senza problemi. Donne diverse da me.

-Quello che provavo per lei però non è equiparabile a quello che provo per te- mi sorride –siamo fatti l'uno per l'altra, Pearlly, credimi-

Sono folle, ma ci credo. Lo abbraccio. Mi perdo nel suo abbraccio.

NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao ❤

Cosa ne pensate di questo capitolo?

A presto

A Norse Myth: L'amore ingannevoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora