SALVATAGGIO

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Qualcosa colpisce la finestra. Mi alzo dal letto, confusa. Un altro colpo. Mi avvicino e guardo oltre. C'è un falco che vola a mezz'aria... un falco con dei familiari occhi azzurri che all'improvviso sembrano verdi. Batte ancora contro la finestra. La apro. Il falco entra e si posa a terra. Un attimo dopo Loki è di fronte a me. Mi fa un profondo inchino.

-Ti sono mancato, dolcezza?- mi chiede.

-Sei venuto ad assistere al matrimonio?- chiedo furiosa. Vorrei dargli uno schiaffo, non so cosa mi trattiene.

-In realtà sono venuto a salvarti, pensavo che non ti piacesse molto l'idea di sposare un gigante-

-Ma hai giurato che... -

-Aspetta- m'interrompe –ho giurato che ti avrei lasciata, non che non sarei venuto a riprenderti-

Il cuore mi si stringe in una morsa. Lo riempirei di baci anche se è tutta colpa sua.

Sentiamo dei passi. –Dobbiamo andare- dice Loki, quindi mi prende per la vita e mi solleva. Io gli passo le braccia intorno al collo. Un attimo dopo ci solleviamo da terra. Le sue scarpe magiche. –Tieniti forte, si parte!- e inizia a voltare.

Usciamo dalla finestra. Stare sospesa a mezz'aria è un'esperienza a dir poco agghiacciante. Mi stringo ancora di più a lui.

-Pensavi davvero che ti avessi lasciata qua?- mi chiede con lo sguardo divertito.

-Ne ero certa-

-Quanta poca fiducia!- esclama –Mi verrebbe voglia di lasciarti qua-

-Troppo tardi- mi aggrappo con forza al suo collo.

-Attenta, così mi strozzi-

-Te lo meriti- borbotto. È strano vedere il cielo azzurro così vicino. Loki però non sembra minimamente nervoso. Si muove con grande agilità, come se pattinasse nel cielo. Sembra nato per questo.

-Forse un po' me lo merito- mormora.

-Certo che hai una pessima abitudine- esclamo, ridendo.

-Quale?-

-Prima consegni le fanciulle ai giganti e poi le salvi-

-Oh, è il modo in cui corteggio, cosa c'è di meglio di un cavaliere che ti salva quando hai perso ogni speranza?-

-Uno che non ti consegna al mostro- borbotto.

-Non sei per nulla romantica- si lamenta –se non ti consegno come faccio a salvarti?-

-Hai sempre la risposta pronta, eh?- e sorrido.

-Certo, è il mio lavoro-

-E io che credevo che pensassi solo a te stesso-

-Credi che non sia capace di affezionarmi?- il sorriso scompare dal suo viso.

-Mi sbagliavo-

E in quel momento qualcosa ci passa accanto veloce come un fulmine. Loki impreca. –Speravo che non se ne accorgesse-

Una grande aquila piomba su di noi. Loki si sposta appena in tempo per evitarla.

-Fai qualcosa- urlo, stringendomi a lui.

-Usa le rune, Isa, il ghiaccio, l'abbiamo fatta insieme, puoi usarla-

-Io?- sono sorpresa. Perché devo farlo io? E poi mi dico che non c'è altra soluzione. Inspiro a fondo, mi concentro, immagino il ghiaccio, il gelo, il freddo. Lancio la runa. L'aquila viene subito avvolta dal ghiaccio.

-Spettacolare- urla Loki –Sei stata bravissima-

Il complimento mi fa sorridere. E mi fa anche un po' arrossire.

-E ora non perdiamo tempo- e sfrecciamo nel cielo pieno di nuvole bianche come panna.

Atterriamo su un grande terrazzo. Mi gira la testa e ho caldo. Usare Isa mi ha affaticata. Barcollo. Loki mi sostiene e m'impedisce di cadere, tenendomi la vita tra le mani.

-Ti presento la mia modesta dimora- mi dice all'orecchio.

-Modesta?- lo provoco. L'ingresso alla casa è decorato con figure di marmo bianco. Dentro posso vedere un corridoio rosso cupo.

-In effetti non è molto modesta- è orgoglioso –l'ho costruita io stesso- mi spiega –può competere con le bellissime dimore degli altri dei-

-Siamo ad Asgard?-

-No, loro non hanno mai voluto che costruissi là un palazzo- sento il dolore nella sua voce –sono sempre stato l'escluso-

Un brivido mi percorre. L'escluso.

Io sono un'esclusa. –Lo sai, non mi sentivo a mio agio con nessuno... i miei fratelli sono diversi da me, non vedono quello che vedo io, non hanno i poteri che ho io... sono quasi completamente umani... io sono diversa, la sono sempre stata- non so perché mi sto confidando. La verità è che nessuno mi è mai stato vicino come Loki. Devo sforzarmi per ricordare chi sia veramente e quanto pericoloso possa essere. Forse un giorno userà queste parole contro di me, ma non posso non continuare. –Neppure gli altri mezzelfi mi comprendevano, erano così diversi-

-Certe persone sono... oh, lasciamo perdere, vieni- mi prende per mano. Un gesto che mi fa avvampare.

Ci sediamo su un divanetto di legno con grandi cuscini bianchi.

-Aspetta un attimo- batte le mani e di fronte a noi compare un tavolo imbandito.

-Wow, come hai fatto?-

-Un segreto... e poi questa è casa mia, posso fare tutto ciò che voglio- dice baldanzoso, quindi mi indica delle torri in lontananza –quella è Asgard-

Sono sorpresa. Non l'hanno voluto e lui si è costruito un castello da dove può vedere la loro città. Questo pensiero mi stringe il cuore.

Restiamo a fissare l'orizzonte e a mangiare in silenzio. Non ho mai visto un cielo così bello. Si tinge di arancione come la tela di un pittore. In lontananza si vedono i castelli delle altre divinità. Sono alti, maestosi, decorati con pietre preziose. Non avrei mai creduto di poter vedere tutto ciò. Forse sono impazzita, forse sono morta oppure sono preda di qualche strano delirio. Non lo so, forse non lo voglio nemmeno sapere.

NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao ❤

Cosa ne pensate?

A presto

A Norse Myth: L'amore ingannevoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora