LA FENICE - SNAMIONE

CAPITOLO 8

Piango.

È successo ancora.

Ho quasi ucciso Piton!

Non ne posso più!

Sono esausta.

Stremata.

Non so più cosa fare.

Mi sembra di non riuscire a vivere.

Sempre terrorizzata dalle visioni.

Dai sogni.

Da quella maledetta voce che mi chiama tutta la notte.

Non so più dove sbattere la testa.

Sono disperata.

Ho bisogno di aiuto.

Di un aiuto serio.

Piango ancora.

Sento i rami muoversi.

È lui.

Lo so.

Nessuno studente esce col buio, in un orario proibito.

"Granger"
Mi chiama.

La sua voce stranamente calma e soave.

Io non lo guardo.

Non alzo la testa.

Continuo a piangere.

Mi appoggia una mano sulla spalla.

Io mi ritraggo terrorizzata.

"Mi stia lontano!
Non voglio farle del male, la prego!
Mi stia lontano!"

Urlo fuori di me.

Ho rischiato di ucciderlo!

"Hermione, calmati.

Non è colpa tua, non riesci a controllare queste manifestazioni.

Tuttavia vorrei vederci più chiaro.

Non mi hai mai parlato di sogni, visioni o voci..."

Sospiro.

È vero.

Non ho mai detto niente per paura.

Non sono cose normali nemmeno nel nostro mondo!

Mi risiedo sulla pietra.

Guardo il Lago.

La luce della Luna, già alta nel cielo, viene riflessa su quest'immenso specchio d'acqua.

Sento Piton sedersi di fianco a me.

Devo parlare.

Ora.

"È cominciato tutto circa due settimane fa, questi eventi erano già abbastanza ricorrenti.

Una notte però ho fatto un sogno strano.
Ero in una foresta, totalmente al buio.
Una voce femminile mi chiamava, così ho cominciato a correre.

La mia fuga si è arrestata alla vista di un fuoco fatuo, la cui comparsa è stata poi seguita da altri.

Sembrava volessero indicarmi un sentiero, così li ho seguiti.
La voce era scomparsa.

Sono poi arrivata in una radura.
Mi trovavo al centro del cerchio formato da quattro pietre runiche.

Ho cercato di leggerne le incisioni, ma era troppo buio.

Mi sono sforzata finché la voce non è tornata, poi mi sono svegliata."

Ecco, l'ho detto.

Lui, impassibile, continua con il suo interrogatorio.