CAPITOLO 31

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Dannazione!

Faccio appena in tempo a schivare l'ennesima sfera d'acqua gelida che questo dannato mostro ci sta lanciando addosso.

Vagavamo tranquilli per la foresta quando abbiamo incrociato un laghetto.

Abbiamo deciso di fermarci sulle sue sponde per fare una pausa pranzo, quando all'improvviso mi compare davanti il simbolo dell'Acqua.

Tempo un secondo e una piovra gigante d'acqua è uscita dal lago.

Non fa altro che gettarci delle sfere addosso, ad una velocità tale da fare molto male.

Sembrano palle di cannone.

Me n'è arrivata una di striscio sul braccio e mi ha provocato un dolore notevole.

Tra l'altro siamo a dicembre, quindi la temperatura dell'acqua non è poi così alta.

"Protego!"

Severus evoca uno scudo per ripararsi dall'ennesimo attacco.

Ma adesso basta.

Ora tocca a me.

Mi stabilizzo sulle gambe.

Stendo le braccia lungo il corpo.

Apro i palmi delle mani, poi stringo forte i pugni.

Chiudo gli occhi.

Faccio uno sforzo mentale per immaginare ciò che voglio che accada.

Ormai ho imparato il metodo.

Il resto viene da se.

I miei pugni serrati vengono coperti da sfere di luce blu.

Riapro gli occhi.

Focalizzo il mio sguardo sul mostro.

A noi due, bestione!

I suoi tentacoli si muovono come impazziti mentre sprigionano quei potenti proiettili d'acqua.

Stendo entrambe le braccia in avanti.

Apro i palmi nella sua direzione.

Due sfere d'acqua scaturiscono dalle mie mani.

Esse si schiantano contro il mostro, provocando dei buchi attraverso la sua figura.

Allora continuo.

Genero sfere a raffica.

Il mostro si riempie di buchi.

Emette grida di dolore.

Io continuo a tempestarlo di colpi.

Potenti.

Veloci.

Il mostro si agita.

Si dimena.

Intento le ferite si fanno sempre più numerose.

I buchi sempre più grossi.

Io continuo con tenacia e forza.

Voglio arrivare in fondo a questa dannata missione!

Il mostro emette un verso assordante.

Inumano.

Poi si disintegra.

E il caos cessa.

Il lago si calma.

L'acqua sul terreno si assorbe.

Il sole fuoriesce dalle nubi.

Tutto si placa.

Ed io mi guardo il collo.

LA FENICE - SNAMIONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora