POV DanielSo che probabilmente l'avevo ferita, so che il mio ragionamento poteva non essere compreso, ma sapevo anche che avrei voluto tenerla fuori da tutto ciò, era un segreto troppo grande, non potevo includere anche lei, non avrei voluto che per colpa mia finisse nei guai.
Aveva passato l'intera durata del viaggio con il volto rivolto verso la strada, quel dolce viso così delicato e dai tratti splendidi, avevo notato nei suoi chiari occhi una scintilla di delusione e tristezza, si era torturata le pellicine delle mani nervosamente e avrei voluto tanto stringerla al petto e dirle che ero uno stupido e che probabilmente aveva ragione, su tutto, ma forse per il mio orgoglio o per la paura che si allontanasse avevo preferito che lei ne restasse fuori.Si era addormentata sul cuscinetto della spalliera a metà del tragitto, aveva un viso così dolce e sembrava così vulnerabile e delicata.
Sta sera sarebbe rimasta da noi come anche nick d'altronde, Chloe tentò di svegliarla scuotendola delicatamente.- gine... Ginevra, sveglia
Mugugnò ancora con gli occhi chiusi, spalancai lo sportello aprendo lentamente il suo.
- cosa fai Chloe?
- la sveglio?
Disse ovvia.
-ci penso io
Afferrai il suo corpo minuto tra le mie braccia a modi sposa, e il suo viso si adagiò al contatto contro i miei pettorali sorridendo, adoravo il suo sorriso, era così bella quando rideva, era speciale rispetto alle altre ragazze, più matura, più intelligente, più donna, diversa, non uguale a tutte le snob di quartiere, forte e coraggiosa ma allo stesso tempo delicata e vulnerabile. Sentii una strana sensazione percorrere il mio stomaco,come una scintilla di calore al contatto dei nostri corpi.
Sotto lo sguardo sorpreso di nick e chloe la portai al piano di sopra nella camera di mia sorella posandola delicatamente sul letto, posai le lenzuola sul suo corpo in modo tale che la coprissero e le permettessero di non sentire freddo, rimossi il cappello di paglia dalla sua testa posandolo sul comodino e sistemai delicatamente i suoi capelli scompigliati.-Ginevra Miller... Ogni volta mi lasci senza parole
Ero stanco e frastornato dalla serata, mi sarei sdraiato al suo fianco per qualche secondo per riposare un po', poi avrei raggiunto il mio amico al piano inferiore, rimasi a guardarla per qualche minuto sfiorando il contorno del suo viso e così chiusi gli occhi appesantiti.
Pov Chloe
Io nick stavamo attendendo al piano terra il ritorno di mio fratello da soli, non che mi dispiacesse, però era da molto ormai che era via e la paura che fosse successo qualcosa si fece largo in me.
- cosa ti turba Chloe?
Disse sedendosi comodamente sul divano color panna, invitandomi a sedermi con lui, così feci, sedendomi poco distante da lui, su qualche cuscino più in là .
- non mi piace la mostra distanza
Allungò la sua mano sulla mia vita avvicinandomi a sé, quella vicinanza mi fece arrossare e imbarazzare, le mie mani iniziarono a sudare nervosamente e la mia bocca a dire parole senza uno specifico senso logico, nick mi piaceva da sempre era uno degli amici storici di mio fratello per il quale ho avuto sempre una cotta, ma essendo suo amico era off limix per me, regola numero uno? Non provarci con gli amici di mio fratello, anche perché per quanto potessimo odiarci io e Daniel, infondo ci volevamo bene e non sarebbe stato carino ritrovarsi nel gruppo di uscite di mio fratello un ex di sua sorella, so che era una cosa stupida, infondo se mi piaceva nick perché non provarci, ma non ne avevo mai avuto il coraggio.
- è da molto che Daniel è via
-probabilmente avranno da fare, lasciamoli soli.
- credi? Daniel non era con Amelie?
- si sono lasciati qualche giorno fa
- si sono lasciati? Allora perché lei continua a dire l'opposto?
- credo che Daniel le stia dando il giusto tempo per metabolizzare... Dice che anche se l'ha lasciata infondo non può allontanarsi da lei.
- cosa strana, anche per mio fratello, non mi torna qualcosa
- adesso credo che possa bastare parlare, infondo sono affari loro... piuttosto io e te abbiamo qualcosa in sospeso
Posò timidamente le mani intorno al mio viso dolcemente avvicinando i nostri visi, ero a pochi centimetri dalle sue labbra, un solo respiro ci divideva, il cuore mi martellava nel petto, quel momento tanto atteso, ma perché mi sentivo così agitata e confusa? mi allontanai all istante, avevo paura... la sua faccia confusa provocò in me un vuoto improvviso allo stomaco, sensi di colpa e timore della sua reazione.
- che succede?
- vado a controllare che su sia tutto apposto, credo ci stessero chiamando.
-... D'accordo, vengo con te.
- oh no non ti preoccupare, non vorrei disturbarti.
Dissi imbarazzata grattandomi la nuca, a passo svelto raggiunsi le scale salendone due a due, che azione sciocca, avevo tra le mani un occasione che speravo da tutta la vita di avere, e l' avevo bruciata, chissà cosa avrà pensato ora nick, che a me lui non piaccia o magari che il suo alito sapeva di cipolla, non so... Invece solo per paura ero corsa via, come sempre, come una codarda.
Agitata piegai la maniglia della stanza verso il basso, sperando di non trovare davanti ai miei occhi la scena descritta da nick poco fa.
Copro il volto con le mani, scorgendo nessun movimento all'interno della stanza.
Feci un sospiro di sollievo non appena notai il corpo rannicchiato di Ginevra attorcigliato a Daniel, entrambi dormivano beatamente, sapevo che Daniel provasse qualcosa per lei, non si era mai comportato così con una ragazza, così protettivo e testardo, lei gli piaceva perché sapeva tenergli testa e capire cosa dicessero i loro occhi, senza bisogno di una spiegazione plausibile, Lo rendeva migliore e a lei lui donava un briciolo di passione e movimento nella sua vita monotona, l'opposto dell altro, ma l'uguaglianza delle loro anime lì univa, era arrivato persino a sopportarmi in sua presenza, erano fatti l'uno per l'altra, anche se ancora non lo sapevano, probabilmente il futuro che li attenderà sarà turbolento e pieno di ostacoli, ma so che insieme c'è la faranno.
Richiusi la porta tentando di non far rumore, Sorridendo consapevole di un nuovo amore .
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Sta Sera Non Andare
RomanceVoleva essere una normale ragazzina di diciassette anni, ma non conosceva neanche il significato della parola normalità e di certo non faceva parte della sua routine... Quelle macchioline violacee sulla pelle ormai erano parte di lei, ne era affezio...