Attrazione

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le parole ruotavano nei miei pensieri, facevano giri immensi, fino a non trovare un senso logico in ciò che volessero dirmi, in quel momento mi sembrò tutto così futile, sentivo il calore del suo corpo avvolgermi e ne ero sopraffatta, incredibile, quanto ne avessi bisogno.

Studiai attentamente i contorni del suo viso, così vicino al mio, i capelli spettinati e le sue labbra socchiuse lo rendevano così appetitoso, così angelico, sembrava tranquillo, una parola che non avrei creduto mai di poter attribuire a Daniel Davis.

con le dita tracciai il contorno del suo viso, timorosa di svegliarlo, ma con il bisogno di accertarmi che non fosse solo un meraviglioso sogno, avvinghiata tra le sue braccia, sentivo il suo respiro caldo e lento contro la mia pelle e le punte dei suoi capelli mi solleticavano la fronte, ma non mi sarei mossa, non avrei mai allontanato i nostri corpi se non ce ne fosse stata motivazione razionale.

- resterai a guardarmi ancora per molto?

pronunciarono le sue labbra e solo allora sollevai gli occhi verso i suoi ancora impastati dal sonno e visibilmente frastornati, ritrassi la mano all'istante dal suo viso e un senso di colpa mi assalì per aver svegliato il suo candito sonno.

- scusa

gemetti , nascondendo il volto tra le mani  impacciata.

- non volevo svegliarti 

replicai

-a me sembra però che tu l'abbia fatto

non riuscivo a captare il tono della sua voce, e solo allora, credetti di aver rovinato quell'attimo di tranquillità tra noi due.

- sei arrabbiato?

deglutii tristemente, premendo ulteriormente i palmi delle mie mani contro gli occhi.

-se tu mi guardassi capiresti se sono arrabbiato o  meno, invece di nasconderti da me, non puoi sfuggirmi lo sai bene Ginevra.

quelle parole solleticarono la pelle della schiena, le sue mani si posarono sulle mie intrecciandosi abilmente, scoprendo il mio volto permettendomi di notare il suo sorriso e i suoi occhi nocciola attraversati da uno strano scintillio, le mie spalle si alleggerirono, non appena le sue labbra si posarono sulle mie, un bacio lento ma profondo che ne scaturì un'infinita quantità a susseguirsi, baci febbrili , la temperatura della pelle rovente e una strana felicità, speravo quel momento non terminasse pur sapendo che non sarebbe stato possibile...

La parte anteriore della tenda si scostò, facendo sobbalzare entrambi, notai un segno di disapprovazione non appena la figura che aveva interrotto le nostre effusioni si mostrò.

Daniel si irrigidì, strinse il mio corpo a sé, con una strana stretta, più ferrea e sicura e anche se sapevo che tra me e Noa ormai erano chiare le cose, leggevo nei suoi occhi fastidio .

- emh scusate, non credevo... che ci fate voi due insieme ?

esordì dubbioso, io tentai di mettere in fila qualche parola per formare una frase di senso compiuto come risposta, ma prima che potessi farlo Daniel mi interruppe.

- non sono affari tuoi Noa

non capivo il perché del suo tono duro e irragionevole, lanciai a Daniel un occhiataccia per il modo scortese in cui stava trattando noa, il suo amico, perchè adesso tra loro scorreva questo strano sangue, mille erano le domande noa rivolse me uno sguardo dispiaciuto, forzo un sorriso e richiuse la tendina alle sue spalle, non una parola, nessuna risposta, non provò neanche a contrastare le brutte maniere di Daniel, come era suo solito fare.

- perchè ti sei comportato sgarbatamente con lui Daniel?

- vuoi difendere il tuo amichetto? paladina della giustizia?

Sta Sera Non AndareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora