non lei

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l'acqua schizzò via dal mio viso, il mio corpo venne afferrato, con urgenza, forza, angoscia, boccheggiai, tossendo, scossi la testa realizzando di poter respirare .

- bagno al lago

urlai, con tutta la forza che avevo gettando le mani al cielo, ridendo , follemente, Daniel mi guardò sconvolto, e sollevato allo stesso tempo che stessi bene e tutti gli altri si tuffarono proprio come avevo suggerito, eccitati di fare un tuffo ubriachi e strafatti nelle viscere di quello che sembrava un lago senza fondo, poco importava la temperatura dell'acqua. 

- sei tu...la mia luna

mi fissò confuso e tramortito, i capelli bagnati incorniciavano il suo viso e il suo respiro affannato, si muoveva ritmicamente con  il suo petto, le labbra socchiuse e bagnate, i suoi occhi scuri mi guardarono imbambolati, posai una mano con adagio contro il suo viso accarezzando dolcemente la sua guancia, inizialmente si ritrasse, ma poi mi permise di donargli quell'affetto che avevo represso nei suoi riguardi per giorni , mesi ormai, mi stringeva ancora tra le braccia, non mi lasciò nemmeno per un istante, rimase imbambolato, guardò le mie labbra rosee e gonfie  e gli occhi lucidi a causa dell'alcol, le guance arrossate e i capelli bagnati, sfiorò con un dito le mie labbra e trattenni il fiato , mi mancava l'aria come se fossi ancora sott acqua i ragazzi intorno a noi, erano un brusio di sottofondo, sentivo perfettamente la sua voce , riuscivo a sentire i suoi battiti risuonare nella mia testa e il suo respiro entrarmi nelle ossa, senza difficoltà.

- non guardarmi così

sussurrai a pochi centimetri dal suo viso , mentre la sua presa intorno alla mia vita si fece più salda.

-non ti sto guardando in nessun modo

- si invece ,quel modo, il modo in cui guardavi sempre me

- non ho mai smesso di guardarti così

- non mentirmi Daniel, hai ignorato la mia presenza, mi hai cancellato dalla tua vita con tanta facilità

- non è così Ginevra 

confessò e subito dopo si pentii delle sue parole sincere, si staccò bruscamente dal mio corpo e cercò di raggiungere la riva, abbandonandomi li, ma non lo avrei lasciato fuggire , non un altra volta, non gli avrei permesso di fare il mio stesso errore.

- Daniel

non si voltò, neanche di un millimetro.

- Daniel! fermati...smettila di fuggire ogni volta 

- non sono io quello che fugge tra i due Ginevra

- ho sbagliato... credo di avere già ammesso le mie colpe

dissi smuovendo l'acqua per permettermi di raggiungerlo avevo bisogno di sentirlo vicino, la sua presenza scaldava il mio corpo, lo infuocava letteralmente .

- cosa ti aspetti?

mi domandò...cosa mi aspettavo? che potesse tornare tutto come prima , che sciocca, prima? potevo considerare quello che c'era tra di noi qualcosa? no di certo, cosa mi aspettavo , forse molto di più di quello che avessimo già vissuto.

- hai scelto lei... lo so benissimo, l'ho notato da come la guardavi... era lo stesso modo in cui guardavi me 

- non dire assurdità Ginevra

- vorresti dire che mi sbaglio?, che non erano veri quegli sguardi, quelle risate, il tuo modo di toccarla

- vorresti che facessi lo stesso con te ?

mi provocò increspando le labbra, prendendosi gioco di me, per lui era questo, uno stupido gioco, lo era stato fin dall'inizio.

- perché? perché ti sei tuffato? perché ti preoccupi così tanto per me, perché mi cerchi nei boschi la notte , perché mi trovi sempre...

Sta Sera Non AndareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora