rinucia

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Trattenni il respiro, ormai niente contava più, sentivo solo il rumore del mio cuore accelerare, i nostri occhi incatenati come catene e i passi di noa che  si allontanavano flebilmente.
Boccheggiai impacciata, deglutendo.

- io...

- mi dispiace, per prima, sono stato stupido

- vorrei che tu fossi sincero e non agissi d'istinto...ma prima ne parlassi con me, tutto qui

- perfetto allora ne parlerò con te d'ora in poi , scusa per aver reagito in quel modo prima, non sono ancora abituato a gestire tutto questo.

Disse per poi piegarsi su di me e avvicinare la sua bocca al mio orecchio, soffiò quelle parole con tanta sicurezza, seducendo la mia pelle con pochi sospiri.

- quindi presumo io debba parlartene prima di agire... ho voglia di leccare la tua pelle fino ad assaporarne il sapore e mangiare le tue labbra, me lo concedi Ginevra?

Divenni paonazza, e I miei respiri accelerarono. lasciai un colpetto imbarazzato sul suo braccio , fino a finire ancora una volta tra le sue braccia, mi strinse a sé e a me sembrò non servì nient'altro, immaginai in quell'istante la faccia di Chloe quando le avrei detto che io e Daniel... cosa? cosa eravamo? ancora una volta ero confusa, anche se sta volta mi sembrava di vedere le cose con più chiarezza, sta volta avrei atteso, comunque le cose sarebbero andate mi andava bene, ero stanca di lottare e per ora mi bastava questo piccolo posto felice che avevamo creato, che aveva creato lui con il suo calore, nella mia vita.

- Daniel 

la voce acuta e stridula di Amelie, distolse l'attenzione dal nostro momento intimo , camminò su tutte le furie nella nostra direzione, schivando schifata qualche cespuglio di margherite, intrecciò le braccia la petto e rivolse me uno sguardo seccato e velenoso, poi dopo attimi di ispezione , dove i suoi occhi pieni di rimmel e ciglia finte avevano più volte osservato i nostri corpi così vicini , afferrò bruscamente il braccio di Daniel tirandolo verso di sé con fare possessivo.

- vieni Daniel dobbiamo andare

sollevai lo sguardo al cielo seccata, i suoi capricci mi mandavano fuori di testa, ma non avrei fatto niente, mi feci da parte, lasciando che lei potesse tranquillamente trascinare via con sé Daniel  ma con mio stupore, il suo braccio si ritrasse ed entrambe le loro figure si bloccarono di colpo.

- amelie andrai da sola

-cosa, stai scherzando vero?

gesticolò con le unghie laccate, increspando nervosa la ruga sulla fronte, già evidentemente irritata per la gita che non si era rivelata ciò che sperava, e non parlo della sua idea di comodità, ma della notte con Daniel che non aveva trascorso, già...avevo mandato in fumo i suoi piani, i suoi sforzi inutili di adattarsi alla vita di campeggio pur di stare al fianco di Daniel, era servito, ma forse solo all'inizio. 

- non sono mai stato uno a cui piace scherzate Amelie lo sai bene

- non puoi farmi questo Daniel, ti rovinerò, non puoi rifiutarmi... non puoi Davis

-fai pure

-credi di potermi lasciare così e passarla liscia 

La tensione con la quale si era evoluta la discussione era a dir poco esilarante, ero attenta a coglierne ogni singolo particolare della scena di fronte ai miei occhi, come il finale della serie preferita tanto attesa, fino a quando i suoi occhi color nocciola si puntarono aspri sui miei e mi costrinsi a tentare di non mostrare la soddisfazione che mi si leggeva in volto, aveva scelto me... davvero... 

-tu.. è colpa tua, te la faro pagare 

annunciò puntando il suo dito contro di me  e quell'attimo di gioia si tramutò in terrore , non perché avessi paura di lei , ma perché sapevo bene di cosa fosse capace, di ciò che mi aveva fatto passare e di quanto meschina fosse pur di arrivare ai suoi scopi, crudeltà era l'unico sentimento che riuscivo a leggere nei suoi occhi vendetta...

sobbalzai quando le mani di Daniel si strinsero ferree contro il suo collo, facendola scontrare contro il busto legnoso della quercia .

-non minacciarla, non te lo ripeterò un'altra volta, basta con le tue bambinate è tempo di crescere non osare farle del male, perché se lo verrò a sapere, e fidati che accadrà, non la passerai liscia.

le mani di Amelie si strinsero intorno  quelle di Daniel nel tentativo di rimuoverle per poter riprendere fiato, lui la lasciò all'istante puntando con timore i suoi occhi verso di me , sul volto di Amelie spuntò un sorriso maligno, dopo aver boccheggiato riprendendo fiato.

- Gine...

disse, ma io ero già distante, le mani in grembo e la pelle che si riempiva di brividi non appena il vento soffiava su di essa.

Sta Sera Non AndareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora