Quella mattina mi ero svegliata con la mente più appesantita del solito e un imponente mal di testa, come delle lame incise nella carne, brividi di freddo percorrevano la mia pelle che si raggrinziva alla ricerca delle coperte, la finestra era socchiusa eppure non avrebbe dovuto fare così freddo, gli occhi erano appesantiti e minacciavano di rinchiudersi probabilmente per la stanchezza, ma mi fu impedito da dei ticchettii irrompenti alla finestra, mi sollevo lentamente sugli avambracci per capire da dove provenisse il rumore e cosa lo causasse quando vedo spuntare una chioma castana all'interno della mia piccola cameretta.
- cosa ci fai qui?!
Urlo dimenandomi tra le coperte cercando di nascondere il mio imbarazzante pigiama, lui mi invita ad abbassare il tono della voce, dirigendosi verso la porta per chiuderla a chiave.
- Daniel! Ti ho fatto una domanda
- calmati, ho visto che la finestra era socchiusa e ho pensato di fare un salto
-tu sei pazzo
Dissi, girando il mio corpo nella direzione opposta alla sua fissando il muro.
- dai Ginevra Miller non fare la sostenuta, so che ti piace quando vengo a tenerti Compagnia
- no affatto... Non dovresti essere a scuola?
- anche tu, eppure eccoci qua
- oh puoi anche andare sta mattina, non credo di venire, rimarrò a casa
- per quale ragione?
- non credo di sentirmi molto bene
- scusa più banale non potevi trovarla Miller
Esordì, sedendosi al bordo del mio letto. Ma la sua espressione cambiò non appena poso il dorso della sua mano sulla mia fronte.
- hai la febbre...
- adesso sono io l'esagerata eh, mi sento solo debole, ma non vuol dire che io abbia la febbre
- io invece credo di sì e non sto esagerando, credo che sia anche molto alta
Annunciò preoccupato lasciando che la sua mano si posasse ispezionando le varie temperature del mio volto.
-fantastico ci voleva questa
Dissi sollevando gli occhi al cielo, voltandomi verso di lui.
-avresti potuto coprirti di più
-credo che la colpa sia della tua fantastica ragazza e del suo tempismo nel rendermi le giornate un inferno, avrò sicuramente preso freddo con quel bagno.
Non fiatò, limitandosi a posare nuovamente la mano Sulla mia tempia. I miei occhi arrossati e appesantiti, bruciavano a causa della mia temperatura corporea, dando un colorito più rosato alla mia pelle.
- devi riposare, ti andrò a prendere dei bagnoli
Disse lasciando che la sua fredda mano si posasse sulla mia guancia e la raffreddasse.
-e la scuola?
- non andrò, non è divertente prenderti in giro in queste condizioni Miller, quindi mi assicurerò della tua guarigione.
Gli sorrisi e sparì di nuovo dietro la tenda rosa e bianca della mia camera.
Poco dopo torno con una ciotola e degli stracci inumiditi all interno, ne poso un paio delicatamente sulla mia fronte e socchiusi gli occhi alla piacevole sensazione, del suo tocco e del rinfrescante temperamento del panno. Con il pollice asciugo una goccia d'acqua proveniente dal panno sulla mia fronte, scivolata lungo la mia guancia, raggiungendo le labbra, passo delicatamente il suo polpastrello lungo il suo percorso fino al arco di cupido, soffermandosi su di esse, Trattenni il fiato e il cuore accelerò come d'improvviso, fissai insistentemente le sue labbra aspettando che facesse un gesto anche minimo, per allontanare del tutto le distanze o azzerarle.
Degludisco spostando il mio sguardo sui suoi occhi scuri.- stando qui prenderai la febbre
Sussurrai.
- correrò questo rischio
- e Amelie? Se saprà che sei qui con me andrà su tutte le furie- non lo saprà e stare qualche giorno distanti sicuramente ci farà bene
Annuisco, come se d'accordo su quanto detto.
- perché lo fai...
Chiesi timidamente, scrutando il suo volto.
- cosa?
-preoccuparti per me... Lo fai sempre
Lui sembrò cercare un appiglio per sfuggire alla mia domanda, sembra a disagio, ma pensieroso allo stesso tempo.
La febbre probabilmente aumentata fece si che i miei occhi si richiusero e presi sonno, sotto il tocco delicato e curativo di Daniel che cambiava ripetutamente i bagnoli nell acqua.Non appena spalancai gli occhi mi trovai di fianco, non la persona che avrei sperato di trovare, ma bensì... Mia madre, che sorridente continuava a leggere qualche post su Facebook, non appena si accorse che mi ero svegliata, preoccupata si avvicinò.
- come stai tesoro?
- bene mamma, anzi direi meglio e credo che la febbre sia scesa
Mi guardai intorno nella stanza alla ricerca della presenza di Daniel non scorgendo purtroppo la sua figura, solo il buio della notte che colmava la piccola stanzetta, avevo dormito tutto il giorno? Mi ero addormentata con Daniel di fianco? Quanto era rimasto?
Tante domande, ma nessuna alla quale sapessi rispondere.- tesoro cosa c'è? Ti vedo confusa
- no è tutto ok stavo solo cercando qualcosa
- cosa se vuoi te lo vado a recuperare
- no, no no, niente... Anzi un te caldo per favoreCercai un diversivo pur di allontanarmi dalle grinfie di mia madre.
Uscì rapidamente dalla mia camera dirigendosi verso il piano inferiore in cucina. Feci un bel respiro sentendomi nuovamente meglio rispetto alla mattina, avevo recuperato parte delle mie forze, anche se non del tutto.
Il telefono continuava a suonare ripetutamente sul comodino, lo afferrai cercando di mettere a tacere i suoi stridii, quando notai le innumerevoli chiamate di Chloe e i diversi suoi messaggi, solo ora mi ero ricordata di non averla avvertirà riguardo alla mia assenza.
Digito velocemente sulla tastiera un messaggio di scuse, quando prima che potessi premere il tasto invio, mi ritrovo costretta a dover udire la leggiadra voce della mia amica.-grazie al cielo mi hai risposto, era da ore che cercavo di contattarti inutilmente
- perdonami, ho dormito tutto il giorno e devo aver abbassato la suoneria del telefono
- Daniel mi ha detto del tuo mal essere, stai meglio?
- si molto, credo sia solo stato dovuto a qualche colpo di freddo, ma adesso già mi sento meglio
- menomale, resterei qui a parlarti della noiosa giornata che ho appena trascorso a scuola in tua assenza, ma preferisco non annoiare anche te, saltando direttamente ad argomenti più interessanti
Ascoltai le sue parole attentamente, restando turbata quanto sorpresa da quanto sentito.
- hanno litigato per qualche assurdo motivo, la sua faccia non appena finita la conversazione, tra lei e mio fratello era impagabile, era ora che lui si stufasse di questo gioco malato tra di loro, sesso, sesso e ancora sesso, mai niente di vero o reale.
- Amelie? Daniel? Stiamo parlando delle stesse persone Chloe
- ne sono sicura, non conosco il motivo della loro lite, ma devo dire che è stata abbastanza animata, attirando gli occhi di tutti e concedendo a noi un esclusiva sullo show, dovevi esserci.
Daniel e Amelie avevano litigato... Dovevo essere dispiaciuta, eppure non mi risultava facile esserlo, infondo non sapevo come fossero andate le cose probabilmente Chloe stava esagerando o avrà Frainteso la gravità della discussione, era loro solito bisticciare, ma cercavano sempre di tenere per sé le loro faccende private e non farne uno scoop scolastico, direste il contrario naturalmente, conoscendo i soggetti, ma non era così, preferivano far credere alla gente che la loro storia perfetta e inviolabile non avesse bassi, ma solo alti, così nascondevano qualsiasi confronto, cosa li aveva spinti sta volta a lasciarsi andare dal momento e dalla situazione, forse qualcosa di ben più grande...
Riattaccai la chiamata con ancora il cuore che impaziente mi martellava nel petto, ero curiosa e impaziente di scoprirne di più, così senza neanche aspettare il ritorno di mia madre, spensi la luce, cercando di riprendere sonno, l'indomani sarebbe arrivato prima e le risposte con esso.
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Sta Sera Non Andare
RomanceVoleva essere una normale ragazzina di diciassette anni, ma non conosceva neanche il significato della parola normalità e di certo non faceva parte della sua routine... Quelle macchioline violacee sulla pelle ormai erano parte di lei, ne era affezio...