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Mi svegliai per dei rumori strani provenienti dalla cucina, mi alzai dal divano e andai cauta a controllare. Per sicurezza presi la lampada del salotto, autodifesa insomma.

Vidi il frigo aperto e proprio appena stetti per dare un colpo di lampada alla persona misteriosa, il frigorifero si chiuse rivelando uno Stiles impaurito.

<< AAAA! >> gridammo all'unisco mentre tenevo ancora la lampada in alto per colpirlo.

<< cristo! >> urlai abbassando il braccio e facendo un sospiro di sollievo.

<< ma sei per caso impazzita?! Ti sembravo un ladro?! E poi sei un lupo mannaro non hai bisogno di una lampada! >> mi fece notare ancora agitato gesticolando.

<< scusa se i tuoi rumori "innocenti" mi hanno svegliata nel bel mezzo della notte! >> urlai di rimando gesticolando nervosamente.

<< mi hai fatto venire un infarto! >> si mise una mano sul cuore facendo grandi respiri.

<< scusa...>> sussurrai continuando ad osservarlo.

<< tranquilla...>> mi guardò negli occhi accennando un piccolo sorriso spontaneo che cercò di nascondere schiarendosi la gola.
<< beh allora se non ti dispiace...torno a dormire. >> fece per andarsene ma lo afferrai delicatamente per il braccio.

<< se vuoi resta...c-cioè vorrei compagnia. >> ammisi.

<< c'è Void in camera vostra...puoi andare da lui...>> disse abbassando lo sguardo.

<< è arrabbiato con me. >> feci spallucce tristemente.

<< oh beh allora...>> fece un sorrisetto e corse verso il divano buttandocisi di sopra, alzò la testa da dietro lo schienale e mi fece cenno di andare da lui. Io ridacchiai dolcemente e mi avvicinai sedendomi accanto a lui.

<< tu sei arrabbiato con me? >> chiesi mettendo il labbruccio.

<< mh nah...non riesco ad arrabbiarmi con te per più di due ore, e lo sai benissimo...>> disse l'ultima parte con un sorrisetto.

<< ti ricordi quando ho guidato la tua jeep e ho sbattuto contro l'albero! Mi hai odiata per un giorno ma poi sei tornato subito dicendomi "non riesco ad arrabbiarmi con te" >> mimai goffamente la sua voce ridendo insieme a lui.

<< si me lo ricordo...>> scosse la testa ridendo e guardando verso il basso.
<< ma tu non puoi parlare! Quando ti avevo detto di non rubarmi tutte le felpe ti eri arrabbiata e poi...indovina? >> disse con un sorrisetto vittorioso.

<< ok ok è vero sono tornata da te con il mascara tutto colato singhiozzando "scusa ma amo le tue felpe e ti voglio bene" senti sono giustificata...avevo il ciclo. >> mi giustificai ridendo e muovendo un dito in aria.

<< sisi come no...>> rise tirandomi un cuscino in pieno viso.
<< però è stato il più bel "ti voglio bene" che tu mi abbia mai detto. >> ammise con un sorriso dolce.

<< si forse è vero...>> sussurrai avvicinandomi a lui. Lui, impaziente, poggiò le sue labbra sulle mie facendomene assaporare il calore.
Per alcuni secondi fu solo un bacio a stampo ma piano piano iniziò ad intensificarsi sempre di più. Ci staccammo per la mancanza di ossigeno e ci guardammo negli occhi sorridendo e arrossendo.

<< adesso non penso mi basterà soltanto un "ti voglio bene". >> ammise leggermente triste.

<< neanche a me se è per questo....>> ridacchiai poggiando la testa sulla sua spalla.

- 𝘏𝘢𝘪 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘪𝘯𝘯𝘢𝘮𝘰𝘳𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘥𝘪𝘢𝘷𝘰𝘭𝘰 -  voidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora