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Sentii il respiro fermarsi e la terra mancare sotto ai miei piedi. Ma quello che potei percepire di più, fu una stretta calda ai fianchi.

Aprii di scatto gli occhi e...lo vidi. Le sue mani mi tennero stretta così che non potessi cadere.
Mi aveva salvata. Con il fiato corto e gli occhi sgranati cercò di tirarmi verso di sé facendo attenzione a non sporgersi troppo.

<< V-Void...>> sussurrai sospirando di sollievo.
<< s-sei davvero tu...>> la mia voce risultò bassa e tremante, stavo per piangere dall'emozione.

<< mio Dio Maggie...>> chiuse gli occhi lucidi abbracciandomi forte. Ricambiai nascondendo il viso nell'incavo del suo collo assaporandone il profumo.
<< mi hai fatto venire un infarto, cazzo! >> esclamò agitato.

<< sapevo che mi avresti salvata. >> dissi sicura di me guardandolo dritto nelle sue iridi scure.

<< e se non avessi fatto in tempo?! E se non fossi stato qui?! >> mi rimproverò accarezzando delicatamente il mio zigomo arrossato per l'adrenalina.

<< non mi sono fatta queste domande, sapevo che mi avresti salvata e basta. Non avevo dubbi. >> sussurrai schiudendo le labbra. La bocca si fece asciutta e non riuscii a dire altro, avevo soltanto una voglia matta di annullare la poca distanza che ci sperava, baciandolo.
Sembrò leggermi nel pensiero e senza pensarci due volte, poggiò le sue labbra morbide sulle mie. Con le nocche della mano accarezzai delicatamente i tratti del suo viso, mentre con l'altra mano mi aggrappai al suo braccio come se fosse la salvezza della mia vita.

<< non farlo mai più, hai messo a rischio anche la bambina! >> disse staccandosi leggermente.

<< lo so, non farò più qualcosa del genere te lo prometto...>> abbassai il viso guardando il mio pancino, mi sentii una madre orribile.

<< non pensarlo neppure. >>

Alzai di scatto lo sguardo assumendo un'espressione interrogativa, come aveva fatto a...?

<< non ti leggo nel pensiero, ma so comunque cosa passa per questa testolina incasinata. >> picchiettò il suo indice sul mio capo. Ridacchiai ma tornai subito seria.
<< hey...hai sbagliato, sbagliare è normale. Sei umana e tutti gli umani sbagliano, sempre. Questo non vuol dire che non sarai una madre fantastica. >> mi consolò spostando una ciocca di capelli ricadutami in viso dietro l'orecchio.

<< l'ho fatto per te. Non potevo lasciarti andare...ho agito d'impulso, scusa. Ti amo. >> avvampai ad un centimetro dal suo viso dolce. Era ancora più bello al chiaro di luna.

<< ti amo anche io. >> e mi baciò come la prima volta che lo facemmo. Con la stessa passione nei nostri primi sguardi, con la stessa tensione, con la stessa voglia e con lo stesso amore, solo...un po' più forte.

Poggiò una mano sul mio grembo mentre chiese l'accesso con la lingua, schiusi le labbra e gli lasciai fare qualsiasi cosa avesse in mente.

<< e Stiles...? >> si stacco titubante della sua stessa domanda.

<< ha capito...>> abbassai lo sguardo tristemente. Mi sentivo terribilmente in colpa. Ci tenevo un sacco a lui, era stato indescrivibile, perfetto in tutto e per tutto, ma...non era il mio lui.
<< penso che abbia sempre saputo quanto in realtà continuassimo ad amarci, solo che non voleva aprire gli occhi. L'ho fatto io però al suo posto, e capì. Mi dispiace tanto, ha fatto di tutto per me ed io...>> mugolai alla fine.

<< non è colpa tua, non puoi controllare i tuoi sentimenti. >> disse serio sfiorando con i suoi polpastrelli la mia spalla leggermente tesa.
Accennai un sorriso e poggiai la testa sul suo petto beandomi del suo calore.
<< torniamo a casa? >> chiese giocherellando dolcemente con i miei capelli scompigliati. Non volli immaginare le mie condizioni in quel momento.

Mugolai positivamente.
<< non voglio stare più su questa dannata terrazza. >> lo sentii ridacchiare. Quel suono meraviglioso mi entrò dritto fino al cuore.

<< allora andiamo principessa. >> disse prendendomi bruscamente in braccio a mo' di sposa. Tirai un piccolo urlo per la sorpresa e scoppiai a ridere lasciandomi cullare dalle sue braccia.

Skip time

<< ma si può sapere dove stai andando? >> ridacchiai. Stava camminando da un po' ma non verso casa.

<< non voglio tornare proprio...a casa. Lì ci saranno gli altri compreso Stiles, voglio farti rilassare senza che debba pensare agli altri. Voglio un posto solo per noi due. E so già dove...>> mi fece un occhiolino alla quale arrossii. Come i vecchi tempi...pensai.

<< uhm...e sentiamo dov'è questo posto? >> chiesi sussurrando. Era rilassante quel pacifico silenzio e non volevo spezzarlo.

<< è una sorpresa...>> mi guardò con la coda dell'occhio per poi sorridere. Ricambiai e mi misi comoda tra le sue braccia forzute, nonostante stesse camminando da un bel pò con me in braccio non diede segni di stanchezza.

Una sua mano scivolò """per sbaglio""" sul mio sedere che palpò senza problemi. Lo guardai scioccata e lui mi sorrise malizioso facendomi alzare gli occhi al cielo. Sempre il solito Void.
Ma chi volevo prendere in giro, amavo alla follia quel suo lato pervertito.

Ci fermammo di fronte ad un grande albero. Mi fece scendere e si avvicinò al tronco di quest'ultimo cercando qualcosa a me sconosciuto.

<< vieni. >> mi fece cenno con la testa di avvicinarmi a lui e così feci. Notai una piccola scala attaccata alla quercia, alzai lo sguardo e sgranai gli occhi. Incastrata tra i vari rami del grande arbusto c'era una piccola casetta in legno.

<< o mio dio e quella da dove esce fuori? >> chiesi emozionata come una bambina.

<< sali e te lo dico. >> sorrise aiutandomi ad arrampicarmi in quella scala mal fatta. Mentirei se dicessi di non aver sentito il suo sguardo puntato sul mio fondo schiena, ma non ne fui sorpresa, lo conoscevo fin troppo bene.

Arrivai dentro quella piccola scatola di legno chiaro e mi guardai intorno con gli occhi di una bambina. Da piccola amavo le casette su gli alberi.

Salì anche a lui e senza rendermene conto me lo trovai ad un palmo dal viso. Avvampai all'istante sorridendo sognante.

<< allora...ti piace? >> chiese in un sussurro per poi baciarmi il retro dell'orecchio.

<< da morire...ma non capisco come ci sia finita una casetta qui...>> lo guardai confusa ma comunque sorridente, ero troppo felice.

<< diciamo che quando ero nervoso non avevo un posto dove stare per tranquillizzarmi, e nei bar c'era troppa gente...quindi costruì questo posto segreto per me ed il mio nervosismo, nulla di che...>> ridacchiò alla fine scacciando una mosca con la mano come se non fosse importante.

<< beh adesso è il nostro posto. >> sussurrai baciandogli l'angolo della bocca. Lui sorrise e annuii lentamente con sguardo perso nei miei occhi. Imbarazzata dal suo modo unico di osservarmi, abbassai il volto. Due dita entrarono nel mio campo visivo, le poggiò sul mio mento e rialzò il mio viso verso il suo, più vicino di quanto pensassi.

Sfiorò le sue labbra con le mie facendomi desiderare un bacio che non tardò ad arrivare. Delicato e dolce come quel momento.

Spostò la coperta color mattone sotto di me per farmi sdraiare su di essa. Finì sopra di me continuando a baciarmi in quel modo magico. Un bacio che scrissi nella mia memoria con un pennarello indelebile, proprio come quel momento.

<< ti amo. >> disse stringendomi a sé come se avesse paura di perdermi un'altra volta.

<< io di più. >> sussurrai strizzandogli leggermente i capelli già scompigliati di loro.

Nella piccola stanza risuonarono soltanto gli scocchi dei nostri baci. Ci spingemmo anche oltre ma non facemmo nulla di troppo, dopotutto, per quanto potesse essere bella, quella casetta non era molto comoda, sopratutto per fare certe cose insomma...



|| patatine mie, mi dispiace comunicarvi che la storia finirà verso il 60º capitolo, cercherò di rendere gli ultimi due capitoli indimenticabili e speciali quanto questa storia lo è per me, una delle prime che ho scritto, anzi, la seconda per l'esattezza. Mi mancherà, ma per adesso non pensiamoci e godiamoci il ricongiungimento dei due piccioncini :) lov u -gio💕||

- 𝘏𝘢𝘪 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘪𝘯𝘯𝘢𝘮𝘰𝘳𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘥𝘪𝘢𝘷𝘰𝘭𝘰 -  voidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora