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<< aaah! Sono distrutta! >> sbuffò Maggie allargando le braccia e buttandosi a peso morto sul divano.
Avevamo finito di comprare i vari "addobbi" per la cena speciale di quella sera, avremmo rivelato al branco il sesso della bambina.

<< tra meno di un'ora tutti dovrebbero essere qui. >> disse Stiles guardando l'orario sul display del suo telefono che raffigurava una Maggie sorridente con addosso un capello da babbo natale e in mano una foto d'ecografia. Sorrisi spontaneamente appena lo vidi.

Mi sedetti sul divano, accanto a Meg, e la osservai chiudere gli occhi per riposare le palpebre.

<< ok allora, adesso tu- >> mi indicò Stiles.
<< mi aiuti a cucinare, e tu- >> indicò la sua ragazza morente sul divano.
<< ti riposerai per questo arco di tempo! >> sorrise.

<< aaaa grazie ti amo. >> disse lei con un sorrisetto compiaciuto. Si accoccolò tra i vari cuscini e assunse un'espressione beata.
Mi girai verso Stiles e annuii alzandomi dal divano, di certo non potevo fargli fare tutte cose da solo.

Andammo in cucina nel totale silenzio, ma, appena andai a prendere un piatto, la sua voce mi fermò.

<< lo sappiamo entrambi. >> disse dal nulla con voce piatta.

<< cosa? >> lo guardai confuso girandomi leggermente verso di lui. Non mi guardò nemmeno in faccia, tagliava le carote con violenza senza distaccare un momento il suo sguardo ferito.

<< che lei ti ama, anzi, ama più te che me. >> rispose con voce acida e fredda.

<< cosa?! Stiles cioè no mio Dio! Scherzi spero...ama molto di più te! Hai visto come ti guarda? >> fu difficile ammetterlo ad alta voce.

<< si ma ho visto anche come guarda TE. >> disse indicandomi con la lama affilata del coltello. Indietreggiai.
<< tranquillo non ti accoltellerò, non farei mai qualcosa del genere a Meg. >> non seppi se essere sollevato o meno.

<< questa...situazione è cambiata...Stiles, non siamo più a quattro mesi fa dove lei amava entrambi e non era in grado di decidere per non ferire i nostri sentimenti, non siamo più a quei tempi. Adesso avrete una famiglia e lei ama te e vostro figlio più di qualunque cosa. >> cercai di confortarlo nonostante il mio tono fosse distaccato, non ero abituato a consolare le persone.

<< non ne dubito, ma...lei ti guarda con quei cazzo di occhi, a volte sono io che mi sento il terzo in comodo. So che non siamo a quei tempi, perché adesso sono cambiate molte cose, ma lei amerà sempre più te che me, questa cosa non cambierà mai. >> mise le carote tagliate dentro la padella sopra il fuoco. Intravidi il suo profilo e potei vedere i suoi occhi leggermente lucidi.

<< io non la penso così. Ti guarda come se fossi l'uomo della sua vita, il suo principe...il suo re. Ed è così. Io sono solo un codardo che è scappato via ai suoi occhi. Tu sei...tu! Sei stato tu a starle vicino per tutto questo tempo ed io te ne sono grato, tu sei il suo salvatore e non potrà mai allontanarsi da te dopo quello che hai fatto per lei. Ti ama e penso lo farà per sempre. >> forzai un sorriso che però sembrò più una smorfia addolorata.

<< puoi cercare di convincermi quanto vuoi...ma siamo onesti, le si illuminano gli occhi solo a sentire il tuo nome. È vero...non sarai il perfetto principe azzurro, anzi, sei un fottuto caso perso- >> ridacchiò guardandomi con la coda dell'occhio.
<< hai tanti difetti, ma ai suoi occhi sarei sempre il suo primo vero amore, e non dire che quello sono io, lei ha amato te più di me in qualsiasi circostanza. Non sono arrabbiato...o almeno, penso di non esserlo...non posso comandare i sentimenti di nessuno, tanto meno i vostri. Ma è innegabile che tra di voi c'è qualcosa di molto più grande di quanto lo facciate sembrare, tu la ami e si vede lontano un miglio, non nascondere l'evidenza. >> il suo tono era basso e la sua voce quasi spezzata.

- 𝘏𝘢𝘪 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘪𝘯𝘯𝘢𝘮𝘰𝘳𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘥𝘪𝘢𝘷𝘰𝘭𝘰 -  voidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora