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Scott aveva morso Meg.

<< O MIO DIO. >> Stiles preso dal panico e dal disgusto si voltò velocemente dalla parte opposta mentre tutti noi guardavamo Maggie nella speranza di qualche suo, anche minimo, movimento.

<< adesso non ci resta che aspettare...>> disse Deaton abbastanza stressato.

<< aspettare quanto?! >> chiesi con forse un po' troppo di nervosismo. Non potevo farci nulla, ero totalmente in panico...avevo paura che Meg non ce la facesse e se ero nervoso era più che normale. 

<< non lo so...potrebbero essere minuti, ore, giorni....>> rispose titubante.

<< GIORNI?! >> urlò stridula Allison.
<< ragazzi si, potrebbero anche passare giorni io non ho potere su questo. >> rispose Deaton ormai stanco delle nostre imprecazioni nervose contro di lui. Era vero stavamo buttando la nostra ansia su di lui, ma era inutile, nonostante fosse un druido non aveva nessun potere per far resuscitare Meg e noi dovevamo darci una calmata...o almeno loro dovevano darsela perché io non ci riuscivo.

<< Void...>> mi sentii chiamare dall'alpha.
Alzai lo sguardo verso di lui anche se ero completamente disinteressato a qualunque cose mi avesse detto, l'unico mio pensiero era Maggie.

<< com'è successo? >> chiese un po' titubante.
<< non ho voglia di parlarne. >> risposi freddo girandomi nuovamente verso Meg.

<< senti bello adesso tu ci dirai quello che è successo o ti uccido! >> mi minacciò quell'imbecille di Stiles avvicinandosi velocemente a me, era nervoso e agitato...sembrava avesse bevuto una coca cola di troppo.

Lo trucidai con lo sguardo e lui tornò subito sui suoi passi.

<< eravamo andati al cinema, era tutto tranquillo ma poi sono arrivati gli oni...abbiamo cercato di scappare perché non saremmo stati in grado di batterli tutti quanti ma non appena uscimmo dal cinema uno di loro h-ha fatto questo a Meg. >> spiegai ripensando agli avvenimenti accaduti poco prima, ancora avevo i brividi.

/ FLASHBACK /

Era successo.

Il suo viso sbiancò in un secondo, potei vedere la sua vita volare via non appena quella spada le trapassò lo stomaco. Le gambe le tremavano, non la reggevano più in piedi, si accasciò tra le mie braccia in fin di vita. Respirava a fatica e in poco tempo quel respiro forzato si interruppe, le sue labbra viola neanche tremavano più...stava morendo tra le mie braccia.

La sua voce spezzata e mischiata al sangue usciva come un piccolo sussurro dalle sue labbra screpolate e fredde. La sua pelle diventava sempre più pallida e quasi ghiacciata, come quella di un cadavere.

La stringevo tra le mie braccia e lei era aggrappata a me come se fossi stata la sua ancora di salvezza mentre era in mezzo alla vita e alla morte. Le gridavo di non chiudere gli occhi, di non seguire quella maledetta luce, di non lasciarmi....

Era sempre più stanca e il suo battito rallentava secondo dopo secondo, mi sussurrava che voleva dormire e che stava per chiudere gli occhi, io continuavo a supplicarla di non farlo ma lei lo fece.

/ FINE FLASHBACK /

Tutto mi venne di nuovo in mente e sentii qualcosa di caldo scivolare lungo la mia guancia fredda, una lacrima.

Non riuscivo a smettere di pensare al suo volto pallido e privo di ogni emozione, era vuota...

Sbattei un pugno sul tavolo di ferro facendo sobbalzare tutti i presenti nella stanza e con passo svelto uscii dalla clinica veterinaria. Avevo bisogno d'aria.

Mi sedetti sui gradini davanti alla porta e presi grandi respiri.

Rivivevo quella scena e ogni volta mi sentivo morire dentro.
Non riuscivo a respirare o a pensare lucidamente, l'unica cosa che vedevo impressa nella mia era lei, in fin di vita...
Pallida, fredda, inerme.

<< AAAAAAAA >> urlai per sfogarmi e diedi un calcio ad un cassonetto. Misi le mani tra i miei capelli e li strinsi come un pazzo.

<< lei è-è forte...ce la farà...>> sussurrò una voce alle mie spalle. Stiles.
<< non può morire. >> dissi io girandomi lentamente verso di lui.

<< e non morirà...>> disse con voce tremante mentre i suoi occhi gonfi sgorgavano lacrime da tutte le parti.

<< so che forse mi odierai, e ti capisco...sai anch'io ti odio ma nonostante ciò sono qui perché so quello che stai provando...so cosa senti perché magari tu non ci crederai ma io ci tengo a Meg...cazzo se ci tengo...le voglio troppo bene. >> disse frustrato guardandomi.

<< per quanto io ti possa odiare so che tieni a lei, ma dimmi Stiles...tu credi davvero che sopravviverà? >> chiesi inclinando leggermente la testa di lato.

<< NON LO SO! Cazzo lo spero! Dobbiamo pensare positivo VOID! >> mi rimproverò istericamente.

<< STILES SE PENSIAMO POSITIVO CI ILLUDIAMO SOLAMENTE! >> lo sgridai gesticolando in modo agitato.

<< PREFERISCO ILLUDERMI CHE LEI SIA ANCORA VIVA INVECE CHE PENSARE DI NON POTERLA VEDERE PIÙ CAZZO! >> urlò tra un singhiozzo e l'altro.

<< io la amo Stiles non posso perderla...>> sussurrai con le lacrime agli occhi. Non mi importava se in quel momento sembravo debole, avevo bisogno di sfogarmi. Stavo piangendo, davanti ad una persona, e non mi importava...ero vulnerabile e mi andava bene così.

<< lo so...ti capisco. >> si avvicinò lentamente a me e fece una cosa che mi spiazzò del tutto. Mi abbracciò.

All'inizio rimasi rigido ma poi decisi di lasciarmi andare e ricambiai quell'abbraccio disperato.


MAGGIE'S POV.

Beh ero morta. I pallini bianchi si espansero in tutta la mia vista, e feci l'unica cosa che non dovevo fare...seguii la luce.

Mi girava la testa e sentivo che mi sarebbe scoppiata da un momento all'altro. Il sangue nelle vene pompava molto lentamente, non sentivo nulla. Neanche un minimo rumore, sentivo solo il mio corpo irrigidirsi e farsi sempre più freddo. Quelle erano le uniche sensazioni che riuscivo a percepire.

Non sentivo neanche più le braccia di Void, non sentivo le mie parti del corpo, non potevo muovermi...non sentivo neanche una voce, un fischio...niente di niente.

La luce bianca. Lei, quella fottutissima luce bianca era l'unica cosa che vedevo. Era impressa nelle mie palpebre chiuse e sembrava non volersene andare.

Ero in coma? Ero morta?

Non riuscivo a muovermi e non riuscivo neanche a pensare lucidamente, ero spenta in tutto e per tutto.

Volevo solo sentire la voce di Void dirmi che ero ancora viva, e che ero tra le sue braccia...al sicuro. Ma sapevo che non era così, sapevo che era tutto l'opposto.

Non avevo mai pensato alla morte, e non avevo mai pensato di avere paura di essa, anzi credevo non mi importasse più di tanto, perché ho sempre creduto di morire in vecchiaia, totalmente indolore e stanca della lunga vita.

E invece stavo morendo in un modo che non mi sarei mai aspettata...è vero non sentivo dolore, ma neanche pace. Quel senso di irrequietezza mi dava terribilmente fastidio.

Per quanto non fossi cosciente però, una cosa la pensavo...non volevo morire.
Non volevo lasciare la mia vita. Per quanto strana e complicata essa fosse, non volevo lasciarla. Avevo tante cose da fare, ero ancora giovane e poi non avrei potuto lasciare sola la nonna...

Non avevo neanche detto addio ai miei amici, che ormai erano diventati la mia famiglia.

Quindi. Io. Non. Potevo. Morire.

Presi coraggio e cercai di ribaltare la situazione, mi sforzai ancora e ancora, dovevo riuscirci dovevo pur fare qualcosa...qualunque cosa, muovermi, gridare, ridere, piangere...un segno di vita, volevo solo un segno di vita. La conferma che non fossi morta veramente.






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- 𝘏𝘢𝘪 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘪𝘯𝘯𝘢𝘮𝘰𝘳𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘥𝘪𝘢𝘷𝘰𝘭𝘰 -  voidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora