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<< comunque, c'è da dire, che siamo degli ottimi chef. >> dissi fiera facendo comparire un sorrisetto sulle mie labbra e indicando i due accanto a me.

<< oh altro che. >> mi diede ragione Stiles facendo annuire anche Void. Sembravano andare un po' più d'accordo da quando li avevo messi in difficoltà con la fatidica domanda "cos'è successo mentre non c'ero". Si, litigavano sempre per ogni minima cosa ma perlomeno non si azzannavano come cani...o in questo caso meglio dire lupi mannari.

Il mio telefono cominciò a squillare e dovetti alzarmi per rispondere.

<< scusatemi un momento. >>

- si? Pronto? -

- lei è la signorina Cooper? -

- ehm si...chi parla? -

- la chiamiamo dall'ospedale...-

- che diavolo è successo?! -

- sua nonna ha avuto un incidente...e...le rimane poco tempo, mi dispiace. -

Avete presente la sensazione di quando non riuscite più a reggere il peso del mondo sulle vostre esili spalle e vi fate schiacciare? Perché siete troppo stanchi e non avete più forze per andare avanti, ma cercate di resistere per qualcosa...per qualcuno, quando quel qualcuno ti viene portato via, chi avrai nei pensieri mentre cercherai di non abbatterti? Chi sarà il tuo punto fisso per forzarti a non mollare? Nessuno....e a quel punto ti lasci cadere il mondo addosso, permettendogli di schiacciarti.

Non risposi, la telefonata proseguì per tre secondi di silenzio...un silenzio sordo e talmente doloroso che potei sentire tutto il peso cadermi addosso in quel piccolo, ma atroce, arco di tempo.

- signorina? -

Caddi in ginocchio, senza ormai forze per sostenere neanche me stessa...e mi abbandonai, per un attimo, al silenzio che ti riserva il mondo quando sai che è finita, è finito tutto, per me era finita.

<< MEG! >>

Voci ovattate su voci ovattate, movimenti lenti...quasi impercettibili alla mia vista sfocata e ferma. Lacrime che non sento neanche di avere rigano le mie guance ormai pallide e fredde, nessun muscolo mi si muove, sono immobilizzata in un momento che neanche saprei descrivere. Il mondo si fa silenzioso, lento e...terribilmente angoscioso. Una lagna.

Sento quattro braccia cercare di sostenermi dalle spalle. Mi abbandono al nulla, il mio corpo, la mia mente, la mia lucidità...non ho più nulla, solo silenzio su silenzio.

Mentre contemplo quel vuoto davanti a me non sento nulla, neanche il mio respiro, i miei occhi sono fissi su un qualcosa di indefinito, forse anche inesistente dal momento che non vedo niente.


VOID'S POV.

<< scusatemi un momento. >> Meg si alzò dalla sedia, che fece uno scricchiolio fastidioso, e andò un po' in disparte per rispondere alla telefonata.

<< secondo te dovremmo dirglielo? >> chiese Stiles dal nulla.

Aggrottai le sopracciglia e feci una smorfia interrogativa.

<< cosa? >>

<< cioè...credo stia iniziando a sospettare quello che provo per lei. >>

<< oh...>> sospirai e guardai il mio piatto quasi vuoto.
<< per adesso no, non voglio complicare ancora di più quello che sta passando e ho paura di come potrebbe prenderla. >> risposi cercando di farmi vedere calmo, anche se non lo ero affatto. Avevo paura se la mia Meg fosse ritornata da lui lasciando me, cosa che non sarei riuscito a sopportare e soprattutto non avrei saputo andare avanti, quindi, decisi di lasciare i sentimenti di entrambi, l'uno per l'altra, oppressi. Fino a quanto avrei potuto ovvio...non potevo nasconderlo per sempre, purtroppo.

<< mh si hai ragione. >> mi diede ragione annuendo.

Stemmo zitti per qualche minuto e calò un silenzio preoccupante, angoscioso.

<< non sta perdendo troppo tempo? >> chiesi preoccupato alzandomi di scatto dalla sedia.

<< si...infatti...>> mi guardò preoccupato e ci lanciammo un'occhiata non molto convinta, stavamo cominciando ad agitarci.

Feci un segno col capo, per fargli capire di seguirmi, e andammo nella direzione di Meg.

La vedemmo ferma con il telefono ancora poggiato all'orecchio destro e, anche se era impercettibile, io vedevo che stesse tremando. Guardava davanti a sé senza dire o fare nulla, silenzio.

<< Meg? Stai bene? >> chiese titubante Stiles avvicinandosi, seguito da me, lentamente a Maggie.

Non rispose, neanche un minimo movimento veniva compiuto dal suo corpo, perfino il suo respiro sembrò essere fermo...e se lo fosse stato davvero?

<< MEG! >> la richiamai urlando ma anche questa volta nessun segno di vita.

Prima che potessimo fare o dire qualcos'altro lei collassò per terra atterrando con le ginocchia e facendo cadere per terra il telefono.

Io e Stiles corremmo verso di lei cercando di sostenerla dalle spalle o dalle braccia ma lei era come imbalsamata nella sua posizione. Guardava un punto fisso con occhi vuoti, privi di qualsiasi emozione. Però qualche lacrima silenziosa solcava il suo viso pallido.

<< meg! MEG! >> la richiamò Stiles cercando di scuoterla un po'...ma come sempre lei sembrava non sentire nulla.

Il suo respiro era talmente lento che quasi mi sembrò inesistente.

Non sapevo cosa le avessero detto al telefono, ma presupposti nulla di buono dalla sua reazione.

Mi faceva paura, l'impassibilità nei suoi occhi mi faceva venire i brividi, vuoti e freddi come il buio. Privi di qualsiasi emozione, non vedevo nulla attraverso essi...né felicità, né tristezza, né rabbia, né collera, né gioia...nulla.

Per un momento pensai fosse morta perché neanche sbatteva le palpebre, ma mi calmai non appena sentii il suo battito, lento...molto lento, ma c'era.

Il suo volto era il ritratto dell'apatia.








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- 𝘏𝘢𝘪 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘪𝘯𝘯𝘢𝘮𝘰𝘳𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘥𝘪𝘢𝘷𝘰𝘭𝘰 -  voidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora