Is it you?

Capitolo 25

"Eccomi. Andiamo che il boss ci aspetta." Dico uscendo dal bagno.

Ken annuisce e basta.

"Mia sorella come sta?" Chiedo.

"Bene." È la risposta secca che Ken mi ha dato.

Ci dirigiamo verso la macchina per andare al lavoro.

"Ah si mi stavi parlando del comeback. È fantastico che abbiate pensato ad un comeback!" Dico entusiasta.

"Già. La canzone si chiama Ready to get hurt o forse On and On."
Parla ma guarda fuori dalla finestra. Chi sa cosa gli passerà per la testa?

"On and on... che figata. Non vedo l'ora. Sapete già quando farete il comeback?"

"Gennaio." -Ken.

"Sai, ogni volta che sento le vostre voci mi sento speciale." Dico sorridendo.
Sono quasi sicura che i ragazzi sono dei maghi. Mi fanno sorridere ogni volta che ascolto una loro canzone e gliene sono grata.

Ken mi osserva con gli occhi spalancati. Ma dopo pochi secondi si gira verso il finestrino e guarda fuori.

"Tu e Leo... sembrate molto amici..." -Ken.

"C-come? V-veramente? Hehe... Beh lui... lui mi capisce." Dico insicura nel tentativo di rimanere concentrata a guidare.

"Anch'io posso capirti! Possiamo diventare buoni amici! Credimi, io farei di tutto per te! Io ho bisogno di averti accanto." -Ken.
Ma che gli prende?
Parcheggio la macchina davanti alla Jellyfish e mi slaccio la cintura per girarmi meglio verso Ken.

"Ken, tu sei già un buon amico. Ti assicuro che sei molto importante. Se avrò problemi, verrò da te." Dico afferrandolo per le spalle.

"Adesso bastaaaa!!" Urla. Con una mano tira giù il mio sedile e con l'altra mi accarezza la guancia. Si è messo su di me.

"K-ken..." sussurro. Dire il suo nome mi è stata una cosa naturale.

"SunHi, io... io non ce la faccio più..." piange. Le sue lacrime umidiscono le mie guancie.

"Ken, puoi fidarti di me, io posso cap... come? Come mi hai chiamato?" Chiedo spiazzata. Non me lo aspettavo.

"SunHi, SunHi, SUNHIII!" Urla.

"La mia SunHi..." -Ken.

"Io non sono..." inizio ma vengo interrotta dalla sua mano delicata che mi poggia sulla bocca.

"Io sono HyunKi!" Cerco di urlare in preda al panico.

Ken in quel momento strappa la camicia bianca che indossavo. Ne sono rimasta incredula.

"K-ken..." sussurro.

"Una rosa rimane sempre una rosa anche se le togli le spine." -Ken.

Inizio a piangere.

"Non devi mentire. So tutto." -Ken.

"Da quando?" Chiedo in tono freddo.

"Dall'inizio." -Ken.

"Bene... e io che pensavo di conoscerti, di avere un amico. Mi sono appena accorta che ho avuto un estraneo accanto a me..." dico uscendo dalla macchina cercando di coprire il più possibile con la giacchetta che avevo in macchina. Mi stroffino gli occhi e cerco di trattenere le lacrime.

Entro nella Jellyfish e mi dirigo verso le scale ma una ragazza dal viso famigliare blocca la mia strada.

"Ehi! Ma noi ci sonosciamo! Ma... che ti è successo?!" Chiede incredula la ragazza famigliare.