Capitolo 61

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Mi sentivo come se stessi facendo un passo falso, andare con Jason mentre sapevo che qualcosa non andasse con Tyler, eppure quella sua espressione adirata come se qualcosa l'avesse imbestialito, era veramente furibondo, aveva abbandonato il campo senza festeggiare con gli altri.

Non sapevo come interpretare lo sguardo di Jason, speravo fosse solo una mia impressione, ma quello sguardo trionfante lo conoscevo fin troppo bene.
Assomigliava al mio quando rubavo le caramelle nell'ufficio di mio padre, senza che lui se ne accorgesse, sembravo una vera e propria ladruncola, cercavo sempre di aggirarmi furtiva, amavo quelle alla coca-cosa, peccato però che lasciavo le tracce in giro, ovvero la plastica che le avvolgeva.

Svoltammo l'angolo che portava al cortile esterno, "fumo questa sigaretta e andiamo." Aveva detto senza aspettare un mio consenso, ma a me andava bene così, in fin dei conti non avevo voglia di discutere su quanto quest'ultime facessero male, la mia faccia, la mia espressione era piuttosto chiara a riguardo. Nel frattempo Brian si ritrovava seduto su una panchina con il telefono tra le dita, digitava qualcosa con un'espressione apatica in volto.
Mi allontanai facendo un cenno con la mano, per poi avvicinarmi a lui. Sembrava che tutti i problemi fossero dietro l'angolo.

"Cosa combini?" Domanda piuttosto ovvia, scontata e sicuramente banale visto che si vedeva chiaramente, semplicemente era un modo per attaccare bottone in modo più pacifico e benevolo.
"Cercavo una cosa, adesso sono tutto orecchi." Lo posò nella tasca dei suoi jeans neri, sistemò il cappuccio della sua felpa viola e poi mi dedicò un'occhiata. Dall'ultima volta che avevo parlato con lui, la parola vendetta sembrava sfumare sempre di più, non desideravo vederlo marcire come prima sebbene mi aveva fatto del male, parecchio male sia a livello psicologico che fisico, semplicemente avevo altri piani per la testa, ovvero risolvere l'omicidio, aiutare Tyler con quello che riguardava Jennifer Carter. Lo volevo a tutti i costi, tanto da lasciar stare Brian e accantonare, anche se solo per un momento ciò che mi aveva fatto passare.

"Lo sai di cosa ho bisogno, hai qualche
informazione che dovrei sapere?" Mi picchiettai il mento, si allontanò un attimo, non troppo, recuperò un bigliettino con un indirizzo e un numero telefonico. "Non chiedermi come ho fatto." mi fece segno di fare silenzio con il dito, visto che a passi lenti Jack ci stava raggiungendo "Lui ti potrà aiutare sicuramente, penso sappia qualcosa di questa Jennifer, o almeno potrà indicarvi una pista. Io ho fatto tutto quello che ho potuto." "Va bene." Dissi soltanto "Quindi ora mi lascerai in pace?" Domandai per esserne sicura, volevo stargli alla larga, mi faceva male stare affianco a lui, cercavo di reprimere ricordi che mi appartenevano fin troppo bene. "Certo."

"E se andassimo a mangiare una pizza?" Suggerì indicando un locale in fondo alla via, non distava molto infatti decidemmo di proseguire a piedi, anche per sgranchire un po' le gambe. Le luci dei lampioni si erano accese da appena un'ora, il cielo era tramontato in un blu limpido, e la via era affollata da molteplici coppie, da amici che ridacchiavano seduti sulle panchine poste sui marciapiedi, mentre un venticello freddo ma leggero si innalzava colpendo il viso, atto che mi fece starnutire.

Proseguimmo ancora un po' finché non ci ritrovammo di fronte a quel grazioso locale, mi sembrava un posto accogliente, la campanella emise un leggero tintinnio, ciò richiamava l'attenzione dei proprietari e dei camerieri che lavoravano, per volgere un sorriso ai nuovi clienti che avevano varcato la soglia, da fuori sembrava un posto così piccolo mentre all'interno si estendeva in un'ampia sala sommersa di tavolini in vecchio stile, rendevano d'altro canto l'atmosfera confortevole, ospitale e di sicuro gradevole. Prendemmo posto non molto lontano dall'entrata, il primo ad accomodarsi fu Jason che dopo essersi passato una mano fra i capelli mi rivolse uno sguardo.

"Ascolta Mad io ho bisogno di chiarire davvero con te, non riesco a sopportare l'idea di averti persa del tutto, magari sarà difficile ritornare a essere quelli di una volta, o magari anche impossibile, ma prima che tu prenda una vera decisione ho bisogno di parlarti."
disse tutto ad un fiato, notavo dal suo comportamento, dal suo modo di fare che era piuttosto spaventato, turbato chissà magari da una mia reazione al riguardo, si era esposto in questo modo che mi sembrò superficiale far finta di nulla.

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