Luke non faceva altro che fissare la sua Coca Cola zero nel classico bicchiere di vetro, mentre rigirava la cannuccia da qualche minuto come se fosse la cosa più divertente da fare, mentre i miei occhi continuavano ad osservare la bevanda marrone come se fosse la cosa più importante, in quel momento era davvero così.
Il bar accoglieva poche persone, stranamente oserei dire, dal momento che ogni mattina sembrava impossibile scavalcare quella calca di gente che andava a mettersi in fila solo per un cappuccino, o qualsiasi altra prelibatezza del posto, non per niente era uno dei locali più ambiti in zona, soprattutto per la sfoglia, il caramello e infine i waffle con crema al cioccolato. Una vera e propria bontà per il palato."Non credo che le altre arriveranno."
Affermai finalmente prendendo parola, in realtà costatando più a me che a lui dopo aver visto che Julie e Margaret ancora non avevano visualizzato il messaggio, mentre osservavo le goccioline d'acqua rincorrersi sui vetri della caffetteria, le macchine scorrevano come sempre lungo le vie di quella strada affollata, mentre i pochi passanti che erano rimasti senza ombrello cercavano in qualche modo di trovare un riparo, altri correvano via.La pioggia in alcuni momenti rappresentava la scusa perfetta per potersi rilassare con una cioccolata calda, un film e sicuramente un plaid, tuttavia in altri momenti non faceva altro che incutermi tristezza e malinconia, proprio come in questo. Mi sentivo dannatamente disorientata, confusa, anche un po' stonata dal momento in cui avevo pensato bene, ovviamente per modo di dire, di passare più di tre ore a casa del festeggiato per aspettare un'imminente comparsa di Tyler. Che di certo non arrivò.
"Comunque grazie."
Mi riferii alla sera precedente quando aveva deciso di farmi compagnia nel salotto di casa sua, aveva detto che non si ubriacava mai durante una delle sue feste per tenere tutto sotto controllo, mi aveva spiegato che l'ultima volta non era andata poi così bene con i suoi genitori, beccarlo nel loro letto matrimoniale con una tizia non era il modo più carino per accoglierli, e infatti adesso non fanno altro che girare la chiave nella toppa della porta della loro camera prima di uscire.Mi fece un sorriso fugace prima di sussurrare un prego quasi inaudibile, immaginai quanto fosse stanco per questo dopo aver raccolto la borsa e aver preso una banconota dal portafoglio cercai di incalzarlo per farlo tornare a casa, non volevo sentirmi in colpa anche per non averlo fatto riposare questa mattina, dal momento che avevamo trascorso la notte in bianco. Afferrò la mia mano, senza farmi del male "Le signorine con me non pagano mai."
Aveva detto prima di dirigersi a passo spedito verso la cassiera, non avevo nemmeno avuto il tempo di lamentarmi. Ed è proprio in questi momenti che mi viene in mente Tyler con i suoi modi di fare."Dovrei proprio farti conoscere la mia crew."
Propose guardandomi di sottecchi, probabilmente per vedere se fossi o meno allettata dalla sua proposta, mi toccai il mento come se stessi valutando la cosa e in seguito annuii entusiasta. Se tutte le persone della sua comitiva erano gentili come lui, di certo non avrei avuto modo di preoccuparmi."Conosco qualcuno?"
Cercai di domandare incuriosita mentre aprivo l'ombrello che fortunatamente avevo preso prima di uscire da casa sua, un nuvolone del genere di certo non te la fa passare liscia, insomma. Scrollò le spalle in risposta, tuttavia non accennava a trapelare nessun dettaglio, nessun nome, aveva soltanto sottolineato più volte che avrei dovuto avere pazienza, fidarmi."Certo che però non puoi essere così misterioso, non è possibile."
Storsi il naso facendo una smorfia annoiata, ma in verità non lo ero per niente.
Se mi fossi guardata allo specchio in quel momento avrei giurato di non fare più boccacce o facce buffe , ogni volta che mi mettevo a giocare con il mio riflesso apparivo ridicola, e quando quelle poche volte mia madre mi sorprendeva mi giustificavo con un "sto vedendo come uscirei meglio in una foto, sto provando tutte le pose possibili.""Ho visto che conosci Jason."
Cambiò argomento, per un momento mi accigliai nel rispondere, visto che la sua sembrava più una domanda che un'affermazione. Si passò una mano fra i capelli cercando di sistemargli ma senza riuscirci dato che il suo ciuffo ricadeva sulla fronte esattamente come in precedenza, prima di aprirmi lo sportello della sua piccola auto grigia tentennai ancora ma poi risposi con un secco 'sì.' Mi guardò con un'aria che non seppi decifrare un granché, ma quando il suo discorso iniziò a prendere un'altra svolta immaginai avesse capito che non era un discorso che avrei voluto intraprendere.Arrivati a destinazione mi ritrovai davanti a una casa che apparentemente sembrava molto accogliente, non c'era un giardino tantomeno un enorme spazio soltanto una semplice porta bianca e accanto ad essa un'enorme vetrata, internamente appariva luminosa, proprio come piaceva a me, le lunghe tende color panna ricadevano fino al pavimento, mentre l'arredamento era in perfetta simbiosi, soprattutto adoravo il contrasto bianco, beige.
Mi scortò fino a una tavernetta che ospitava si e no quattro ragazzi tutti dall'aria amichevole, almeno a primo impatto sembrava così. Feci per seguirlo e non fece che presentarmi in un batter d'occhio ai suoi amici, nonché nostri coetanei, il mio imbarazzo era alle stelle dal momento che sembravo, probabilmente ero, la cosa più interessante in quel momento.
"Loro sono i due gemelli Davis." Indicò in un punto non molto lontano, mentre quest'ultimi si avvicinarono lentamente verso di noi. "Non l'avrei mai detto." Ironizzai. Erano perfettamente uguali, riconoscergli sarebbe stato il vero problema. Markus e Dylan.
"Loro sono Christofer e Carl." Mi presentò i due biondini che mi esaminavano, con aria investigativa, tuttavia quando mi rivolsero un sorriso mi tranquillizzai immediatamente, tutti sembravano alla mano e abbastanza simpatici.Il cellulare sembrava impazzire, numerosi tintinnii arrivarono un dopo l'altro, senza darmi un secondo per poter realizzare. Mi allontanai dopo aver fatto segno a Luke che mi rivolse un'occhiata d'assenzo mentre reggeva una bottiglietta di acqua frizzante e con l'altra gesticolava con il suo amico Dylan.
'Madison.'
'Cavolo rispondimi in fretta.'
'Ho bisogno di parlarti.'
'Dove sei finita?'
'Mi vuoi dare retta.'
'Impazzirò.'Per un instante pensai di ignorarla, probabilmente non era poi così urgente come mi aveva fatto credere, l'ultima volta voleva sapere dove avevo comprato le ciambelle e mi aveva intasato il cellulare con numerosi messaggi che facevano pensare al peggio.
Nemmeno il tempo di inserire il telefono nella borsa che il display si illuminò nuovamente.'Si tratta di Tyler.'
'Non ho delle belle notizie'•••
Ce l'ho fatta!
Sono riuscita finalmente a scrivere il capitolo, pensavo non c'è l'avrei fatta onestamente, dato che in questi giorni sono un po' occupata.Cosa ne pensateee?
Al prossimo aggiornamento.
•Benny❤️
STAI LEGGENDO
REVOLUTION
Romansa[STORIA IN CORSO] -POTRÀ SEMBRARE UN CLICHÉ, MA PRIMA DI GIUDICARE UNA STORIA, DOVRESTE SAPERNE TUTTO IL CONTENUTO- Un ragazzo dai capelli corvini, dagli occhi neri come la pece e la carnagione olivastra, nascondeva un segreto, un'opportunità che av...