"A volte fingiamo di essere felici,
perché risulta più complicato
spiegare perché non lo siamo"Mi sentivo decisamente meglio.
Come se pian piano ogni cosa stesse tornando al suo posto, seppur ci sia ancora qualche altro puzzle da incastonare fra gli altri pezzi.
Era una bella sensazione sentirsi più liberi e non così soppressi, Julie mi aveva dato del tempo, abbastanza da poter risolvere tutto il casino in cui mi ero cacciata? Non ne ero certa, ma sapevo che lei era lì ad aspettarmi.La vidi difronte al cancello della scuola con aria annoiata, corsi il più in fretta possibile, ma somigliavo ugualmente a un bradipo, non ero mai stata una ragazza abile e lo dimostravano tutte le mie giustificazioni in educazione fisica e il mio voto poco sopra la sufficienza.
Le mie scarpe, sembravano consumarsi a ogni mio passo, ormai erano vecchie ma io non intendevo separarmene, quelle Vans nere le adoravo, decisamente.Ero abbastanza vicina al suo corpo minuto, poggiai la mano sul muretto come se prima o poi avrei ceduto e fosse stata l'unica cosa in grado di sorreggermi, abbozzai un sorriso e bofonchiai un "Allora sei pronta?" avevo l'affanno come se avessi corso chilometri e chilometri, ma in realtà si trattava di qualche metro.
Sventolò le mani in aria con fare davvero divertente, mi guardò di sbieco come per domandarmi se le stessi chiedendo davvero ciò, in effetti mi aveva riempito la testa con questa storia, ossia quanto non vedesse l'ora di esultare tra le tribune solo per Logan.
Era decisamente impazzita, ma se
non lo fosse non sarebbe Julie.La guardai di sbieco, adoravo vederla in quel modo: solare, attiva e logorroica, si persino logorroica, magari avrei evitato delle futili chiacchiere alle sette o alle otto del mattino.
Mi ricordai di qualche giorno fa, il suo volto triste, quell'animo in pena e quelle parole sussurrate in una notte qualsiasi.Avrei voluto farle una promessa, ma non ero brava a mantenerle, come quando ripetevo a mia madre e nella mia mente che avrei studiato in cambio del mio dolce preferito, ma ovviamente senza un vero risultato, sgattaiolavo in frigo per avere la porzione che mi spettava. Avrei voluto farle una promessa ma forse sarebbe stato meglio lasciar perdere, le volevo bene certo, non avrei permesso che lei soffrisse ma se fosse accaduto il contrario?
"Allora entri o rimani lì impalata?"
Mi risvegliò dai miei pensieri, alzai gli occhi al cielo, ancora mancavano più di quaranta minuti all'inizio della partita, mi stupiva il fatto che fosse così in anticipo per una cosa banale mentre quando doveva venire a casa mia si presentava almeno dopo mezz'ora, eppure Julie da grandissima fan voleva assistere persino all'allenamento pre-partita.
"Credi che vinceranno loro?"
Gli indicai con un gesto fugace della mano, si erano allenati duramente in questo ultimo periodo, ma voci di corridoio, almeno supponevo, non facevano altro che dire di quanto i Wolf ossia Tyler, Logan e Fred ultimamente fossero deconcentrati, avevano detto di non essere più quelli di una volta, e che molto probabilmente , George ed Andrew avrebbero dato loro filo da torcere.
Non capivo il motivo, componenti della stessa squadra come potevano giocare bene se rivali tra di loro? Se ci fossero state delle incomprensioni come potevano battere la squadra avversaria?
Ne dubitavo vivamente, ma avrei avuto
le mie conferme alla fine della partita.Cercai con lo sguardo Tyler, indossava la sua solita divisa della squadra, il suo sguardo era puntato verso il canestro non molto distante dal posto in cui si trovava, avrei dovuto parlargli ma non era il momento giusto per farlo, sicuramente l'ultima cosa che avrei voluto era non farlo concentrare abbastanza.
Per qualche secondo restai a fissarlo, alzò la mano come per salutarmi e immediato sentivo il mio visto avvampare, come se mi avesse volta in flagrante, ricambiai con un sorriso che la mia amica non poté che non notare.
"Aspetta cosa mi stai nascondendo tu?"
Alzò un sopracciglio, la sua voce era troppo acuta tanto che temetti che qualcuno l'avesse potuta sentire, erano poche le persone sedute sugli spalti, è l'unico rumore che si sentiva oltre al chiacchiericcio di sottofondo erano i palloni di basket che facevano su e giù lungo tutta l'area del campo.
"Non ti sto nascondendo nulla, non guardarmi in quel modo -la guardai corrucciata come per farle capire che effettivamente non c'era nulla, ed era quella la verità- smettila!" Risuonai infine.
Alzò le mani come segno di resa nonostante quella curiosità la stesse divorando dentro, si notava nel suo sguardo e come da un momento all'altro aveva prestato così tanta attenzione ai miei movimenti, a momenti sembrava mia madre, e a quelli del giocatore numero sette, nonché Tyler.
Ci mancava solo questa, per un momento mi venne un'idea stupenda, una specie di piano non premeditato ma che sarebbe stata la mia salvezza, o forse.
Mi voltai per chiederle che ore fossero ma la ritrovai a parlare con uno dei ragazzi della squadra, sbuffai amaramente, avevo voglia di tornarmene a casa anziché guardare solite mosse di ragazzi con un pallone fra le mani che strimpellava sul pavimento.
"Cosa ci fa qui signorina Harvey? Credevo che guardare una partita fosse l'ultima cosa della tua lista, o sbaglio?"
Mi ritrovai a fianco il moro, aveva la maglietta aderente al suo busto, scrollai le spalle indifferente, non aveva tutti i torti.
Lo guardai per un ultima volta prima di sussurrare un dopo vorrei parlare con te.Si alzò senza darmi una risposta, per un attimo dubitai che non avesse sentito o che fosse talmente in pensiero per altro da darmi retta.
Scrollai le spalle per l'ennesima volta prima di vedere la mia migliore amica avanzare tempestivamente verso di me.
•••
Holaaa chicos!(credo che questo sia diventato
il mio saluto ormai)Finalmente ecco a voi il capitolo 30, spero vi sia piaciuto in tal caso lasciate una stellina 🌟
Che ve ne pare della storia
fino ad adesso?
Avete commenti, suggerimenti?
Cosa ne pensate?Al prossimo aggiornamento.
-Benny❤️
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REVOLUTION
Romance[STORIA IN CORSO] -POTRÀ SEMBRARE UN CLICHÉ, MA PRIMA DI GIUDICARE UNA STORIA, DOVRESTE SAPERNE TUTTO IL CONTENUTO- Un ragazzo dai capelli corvini, dagli occhi neri come la pece e la carnagione olivastra, nascondeva un segreto, un'opportunità che av...