Tyler mi scrutava con attenzione e con un cipiglio tra le sopracciglia, la sua faccia sembrava contrariata a qualsiasi obiezione così mi limitai solo ad alzare gli occhi al cielo, sbuffò sonoramente segno che gli aveva procurato un po' di fastidio, poi si mise dietro alle mie spalle e mi aveva accompagnata al portico della mia piccola villetta, per la precisione avrebbe voluto trascinarmi persino dentro casa o forse nella mia camera ma quando corrugai a mia volta la fronte lo rincuorai rassicurandolo che stessi bene,
si decise a lasciarmi andare lasciando la piccola stradina sfrecciando con la sua Audi nera.
Ero rincasata nel tardo pomeriggio, sapevo che a quest'ora i miei genitori sarebbero stati in giro per commissioni o persino a lavoro, mi sentivo sollevata ma non volli immaginare le figure dei miei genitori che traboccavano di delusione o di incomprensione.Salì di soppiatto le scale come se qualcuno mi potesse sentire, forse un po' timorosa eppure non ne capivo il motivo, poi come una furia mi ritrovai in bagno spoglia dei miei indumenti ormai posati sul pavimento, lasciai scorrere il getto dell'acqua per più di qualche secondo come per spazzare tutto lo sporco che sentivo dentro di me, ma l'unica cosa che ricadeva sul piatto doccia era la sabbia che scivolava via condotta dall'acqua, nel tubo dello scarico, come a ricordarmi che quella fantastica giornata, sarebbe stata di li a poco un lontano ricordo e che quello star bene, era ormai finito.
Avete presente quella strana sensazione che si insinua dentro di voi, si trasforma in un mix di emozioni da non poter distinguere la realtà,
lo star bene dallo stare male?
Questo è un po' da incoerenti. Mi sentivo come se potessi piangere intere ore nascondendomi sotto al piumone nella mia stanzetta, come quando avevo voglia di una serata deprimente e decidevo di guardare colpa delle stelle, film drammatico per eccellenza per passare alle canzoni angosciose e disperate di Adele, per poi stravolgere la serata sprizzando gioia da tutti i pori con qualche film comico di Checco Zalone magari o passando alla playlist che avevo rinominato come discoteca privata, per la sua lunga lista di canzoni ritmate e frizzanti che avevo scelto con minuzia e attenzione.L'accappatoio bianco ricopriva il mio corpo, poi cercai di guardarmi sulla superficie appannata, fin troppo per poter scorgere la mia figura, così come quando ero piccola feci un cuore e ci passai il dito sopra all'interno, poi due piccoli puntini riuscì a scorgere ovvero i miei occhi e poco più in basso un enorme sorriso apparse sulle mie labbra non appena posai lo sguardo sulla collanina avvolta intorno al mio collo, non era tanto particolare ma sicuramente era tanto bella e tanto importante che non l'avrei levata. Bella perché rispecchiava la mia semplicità, era di perline colorate, e un ciondolo al centro a forma di cuore con qualche scritta che non riuscì a leggere, non da così lontano. Importante perché era stato proprio Tyler a cedermela, me l'aveva donata con un sorriso sincero che avevo immediatamente memorizzato. Poi la voce strapazzante di mia madre mi distolse da quel sereno pensiero, troppo incantata a fissarmi il collo non avevo udito alcun rumore, così in tutta fretta raccolsi i vestiti da terra tra cui la maglietta del moro, e con un'arancione mi vestì in fretta, ritrovandomi al piano di sotto.
Mi rivolgeva le spalle, si muoveva in tutta velocità e con impazienza mentre sistemava tutte le cose che aveva racimolato sul tavolo da pranzo, non ero sicura mi avesse sentita finché non mi rivolse la parola nella medesima posizione. "Dove sei stata oggi?" Aveva detto con voce seria, mi strofinai le mani cercando di trovare una scusa abbastanza plausibile ma nessuna scappatoia le avrebbe impedito di urlarmi contro, soprattutto nessuna storia, giustificazione era così plausibile dal saltare la scuola, così racimolai tutto il coraggio che possedevo e risposi accomodandomi a un bracciolo del divano "Volevo un po' di serenità." Non l'avevo mai vista così preoccupata, autorevole e sostenuta, il suo viso era crucciato, aveva incrociato le braccia e aveva posto tutta la sua attenzione verso di me, poggiò la sua schiena sul bancone dietro di lei.
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REVOLUTION
Romantizm[STORIA IN CORSO] -POTRÀ SEMBRARE UN CLICHÉ, MA PRIMA DI GIUDICARE UNA STORIA, DOVRESTE SAPERNE TUTTO IL CONTENUTO- Un ragazzo dai capelli corvini, dagli occhi neri come la pece e la carnagione olivastra, nascondeva un segreto, un'opportunità che av...