Capitolo 50

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Samantha se ne stava seduta in un angolino con il suo bicchiere colmo di quel disgustoso punch mentre chiacchierava appassionatamente con una ragazza che non avevo mai visto da queste parti prima di ora, i suoi capelli tinti di celeste mi fecero pensare a quando avrei voluto colorare i miei di qualche colore bizzarro, magari viola o fucsia ma quando mia madre mi convinse che si sarebbero rovinati data la sua precedente esperienza, abbandonai ogni pensiero, anche se non riuscivo a capire se fosse solo una scusa o la verità.

Margaret, circondata da Luke e altri ragazzi non faceva altro che confabulare e scambiare battute simpatiche come era suo solito fare.

Logan non faceva altro che pomiciare con la sua ragazza o almeno così credevo, nonché Julie ovviamente, non stavamo poi così tanto tempo insieme negli ultimi giorni e sicuramente aveva lasciato qualche dettaglio non così trascurabile, d'altro canto era anche colpa mia che me ne stavo sulle mie tra tutti gli impegni dell'ultimo secondo. Continuai a guardargli per circa un minuto, osservandoli con attenzione, Julie aveva un vestito color panna e delle scarpe del medesimo colore, mentre al contrario il suo ragazzo indossava un colore decisamente più scuro, tra il blu e il nero. La mia visuale venne occupata dal moro, mi presi qualche secondo per fissarlo, quei jeans neri e quella camicia bianca perfettamente stirata fasciavano alla perfezione ogni muscolo rivelando qualche suo tatuaggio.

"Persa a fissarmi?" Si beffò di me appoggiando un braccio sulle mie spalle stringendomi un po' di più a lui, lo allontanai bruscamente cercando di non fargli male, non erano quelle le mie intenzioni ovviamente. "Magari eri proprio tu a fissare me?" Ammiccai rivolgendo la sua stessa domanda, appositamente, alzò un sopracciglio e quando la sua espressione indicava qualcosa come 'me l'ha fatta sotto al naso' sospirai soddisfatta.

La mia espressione mutò quando più lontano notai di nuovo lui, non sapevo se lo facesse apposta o si trovava nello mio stesso posto come ogni adolescente che non aveva nient'altro da fare il venerdì sera, ma mi convinsi del fatto che fosse così dato che anche lui in qualche modo faceva parte della squadra, nonostante si trovasse nelle riserve perché nuovo forse.

Senza pensarci due volte stirai con le mani il mio vestito blu notte, e cercai di sollevare la scollatura dal momento in cui si vedeva un po' ciò che non avrei voluto si vedesse, ecco.
Passai il bicchiere a Tyler che perplesso da quel mio andamento mi osservò senza muovere il muscolo, mentre a passi lenti mi avvicinai sempre di più alla pista in cui si trovava Jack.

"Ti sei ricordata di me?" La sua domanda sembrava più un'affermazione che nonostante il suo tono simpatico non presi poi così bene, incrociai le braccia sotto al petto indignata mentre una decina di domande apparivano a raffica nella mia mente, a partire dal fatto in cui era sparito cambiando la sua vita come se avesse bevuto un sorso d'acqua, al momento in cui mi aveva dimenticata completamente senza degnarmi di un messaggio o una spiegazione.

"Possiamo andare di là?" Disse preoccupato, dalla mia espressione non percepiva niente di buono, e effettivamente era proprio così non avrei di certo recuperato l'amicizia come se nulla fosse, assolutamente no. E se questa era la sua intenzione aveva sbagliato ipotesi.
Decisi di tacere e seguirlo inquieta.

"Ascolta vorrei parlare" dopo aver raggiunto il terrazzo di quella casa iniziò ad argomentare ma lo bloccai prima che potesse proseguire, volevo mettere le cose in chiaro prima che potesse pensare a una riconciliazione. Lo incitai a prendere parola.

"So quanto tu sia arrabbiata nei miei confronti- si appoggiò con le braccia al balconcino di marmo, non si vedeva molto bene il panorama, se non i pali della luce che illuminavano la strada e la natura circostante, sarebbe stato molto meglio godersi quel paesaggio di giorno a meno che non si trattava di guardare le stelle, allora si che sarebbe stato il luogo ideale per farlo, soprattutto con un telescopio in una giornata estiva.- ma io ho sicuramente una spiegazione da darti."

Adirata, esasperata ridacchiai, cavolo dopo anni voleva darmi delle spiegazioni?
Cogliere il motto 'meglio tardi che mai' non credevo che intendesse esattamente questo, se non altro con me non funzionava.
"Quindi ti decidi solo adesso?" Sbracciai le braccia in aria irritata alzando la voce, un po' troppo, forse non era il momento di parlare, sarei andata su tutte le furie.

"Cavolo ascoltami- mi spinse contro il muro senza badare alle conseguenze, il mio braccio graffiato e la mia schiena aveva preso un colpo netto, cavolo che dolore- cazzo scusami, non avrei mai voluto farti del male." Cercò di rimediare avvicinandosi a me, mi divincolai senza dargli modo di poter toccarmi. Non era quel ragazzo che avevo conosciuto, ma cosa mi volevo aspettare?

"Cosa sta succedendo qui?" Si intromise una terza voce, e chi se non lui? Il suo sguardo esaminò prima Jason e poi si rivolse a me, la mia mano tamponava con un pezzo di carta che avevo recuperato dalla borsa precedentemente quei graffi, non era nulla di male certo ma tutto ciò era segno di violenza.

"Nulla." Asserii velocemente prendendolo per un polso, senza farmi male lasciò che il mio braccio ricadesse lungo al mio fianco. "Cosa diavolo ti ha fatto?" Esigeva una risposta alla sua domanda, la vena sulla tempia pulsava che pensai che potesse esplodere in un batter d'occhio, con risolutezza decisi di mentire per non creare ulteriori casini "Sono semplicemente inciampata e sono finita contro al muro, nulla di preoccupante." Lo tranquillizzai mentre i suoi pugni da principio serrati mostrando le nocche bianche avevano preso un colore naturale.

Tyler gli rivolse uno sguardo d'astio, in cuor mio sapevo che non mi aveva creduta come speravo, prima di scendere le scale per tornare alla festa mormorò nel mio orecchio "Ti aspetto di sotto, e spero che qui la situazione non vada oltre a quello che ho già visto, e l'avrei dovuto prendere a pugni già solo per quello che ti ha fatto- deglutii- ma arriverà il suo momento."
Come temevo.

"Perciò quello è il tuo ragazzo?" Si intromise Jason come se adesso avesse dimenticato tutto, ciò che voleva dirmi e ciò che aveva fatto poco prima. "E ne sei innamorata?" Mi scrutò con attenzione avvicinandosi solo di qualche passo ma mantenendo la distanza come se potessi urlare da un momento all'altro.

"Credi davvero che ne voglia parlare con te?"
Mugugnai senza riflettere, mi ripresi e dopo un sospiro profondo indicai ciò che Tyler ormai rappresentava per me "Lui è parte di me, quel qualcuno che riesce a farti imbestialire con la velocità della luce ma allo stesso modo riesce a tirare fuori il meglio di te, quel qualcuno che non vorrei mi lasciasse mai." Puntualizzai scandendo parola per parola, mi meravigliai con me stessa delle parole che avevo speso per lui, non che non fosse vero ma esternare qualcosa che non avevo voluto accennare nemmeno a me stessa, e adesso mi ero data a un discorso liberatorio davanti a lui.

"Un amico?" Replicò infine "Più di un amico."
Terminai il discorso portando sulle spalle quella chioma di capelli arricciati, avevo speso circa mezz'ora per cercare di fargli simili o che si potessero avvicinare minimamente alla foto trovata su internet.

"Allora mi farai parlare una buona volta?"
Come non detto, aveva cercato di trovare qualcosa che potesse calmarmi prima di ritornare al vecchio discorso, presi la pochette sistemandola meglio sulla mia spalla e negai l'opportunità. "Non credo sia il momento, forse quando entrambi saremo più calmi non credi?"
Ironizzai voltando i tacchi.

Sussultai quando sentii un tonfo ma non osai voltarmi e proseguii nel soggiorno, dove tutti erano riuniti ormai troppo ubriachi, ma Tyler non era lì.

•••
Eccomi qui con il capitolo 50!
Finalmente siamo a metà storiaaa!!

Purtroppo non sarò molto attiva in queste settimane, mi scuso in anticipo ma cercherò di ritornare il prima possibile, spero di non assentarmi a lungo, tra internet scarso in campagna e poco tempo per scrivere...

Grazie mille per la comprensione.

Che ne pensate??❤️

•A presto, benny

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