My Explosions King {Katsuki BakugouXReader}

#45

Skipe time

T/n pov

In quel momento ero stata appena dimessa dall’ospedale e ora mi trovavo nella cucina dei dormitori.

Io, N/f e Katsuki eravamo seduti su un tavolo...

Katsuki e io eravamo seduti l’uno affianco a l’altra, mentre N/f era davanti a noi.

A quanto pare mio padre aveva riscritto me e N/f alla Yueei, visto che prima Arata ci aveva ritirati…

Ma c’era un'unica domanda che mi ronzava in testa da un po’…

E questa era...perché? Perché ora mio padre si era messo a fare tutte quelle cose per noi quando fino a poco tempo fa sembrava essersi scordato della nostra esitenza?

….

“Che cosa? Narcissa è la sorella di Arata?!” esclamai, dopo che N/f mi finì di raccontare quello che Hawks aveva scoperto.

“Esatto…e sembra anche avessero lo stesso quirk…ed è stato tramite esso, che quella donna controllava nostro padre e ha tolto di mezzo nostra madre.” Disse mio fratello.

Io ero sconvolta.

Katsuki percependo quanto fossi tesa, mi prese la mano da sotto il tavolo, stingendomela…

E facendo in modo che N/f non ci vedesse.

Era piuttosto riservato quanto voleva mostrare affetto in pubblico.

“E ora lei dov’è?” domandai.

“In prigione come tutti gli altri…e come loro è in attesa di processo…ma grazie alla mia, alla tua e alla testimonianza di papà probabilmente si beccherà l’ergastolo con l’accusa di omicidio organizzato, frode e un sacco di altri reati minori…” disse.

Io tirai un sospiro di sollievo.

Neanche lei sarebbe più venuta a darci fastidio.

“Ora lui dov’è?” chiesi, riferendomi a mio padre.

“A casa…a rimuginare su quanto è successo…quando tutto questo sarà finito, credo che potremmo provare ad andare da lui e parlarci un po’. Tu nutri ancora del rancore verso di lui?” mi chiese.

Io scossi la testa.

“No…tutto quello che è successo non è di certo colpa sua. Quindi non lo ritendo uno dei responsabili per quello che ci è successo. Del resto, lui e la mamma erano caduti entrambi sotto il controllo di quella donna orribile…” dissi.

“Già, se ce ne fossimo accorti prima, ora forse la mamma sarebbe qui con noi…” disse N/f, abbassando la testa.

Io a quel punto mi allungai, prendendogli le mani.

“Non è colpa nostra...eravamo troppo piccoli per poterlo capire…ci siamo semplicemente fidati di una persona, che si stava in verità prendendo gioco di noi…so che la mamma lo sapeva ed è per questo che quella notte ci ha sorriso…” dissi.

Il ragazzo annuì.

“Cavolo sorellina…sei maturata di nuovo…la vuoi smettere di crescere così tanto?” Mi chiese N/f, tornando quello di sempre.

A me scappò una risata.

“Non ci penso nemmeno…” dissi.

Il ragazzo mi sorrise.

Dopo di che entrambi ci alzammo dal tavolo, abbracciandoci forte.

“Mi sei mancata sorellina…non sai quanto.” mi disse lui.