Mi svegliai a causa del bussare insistente alla porta. Aprii gli occhi e mi ritrovai da sola nel grande letto matrimoniale di quella stanza sontuosa e sconosciuta. Presi dal comodino in cellulare nuovo che avevo lasciato a caricare la sera prima e potei vedere chiaramente che erano da poco passate le nove. Lo smartphon finì sotto il cuscino prima che la cameriera aprisse la porta della stanza con il carrello per la colazione stracolmo di pietanze e bevande. Finii tutto, nonostante con tutto ciò che mi era stato portato ci avrebbero mangiato almeno tre persone, cominciai con le uova accompagnate da due salsicce che mandai giù con il succo di arancia, poi feci fuori le fette di pane tostate, ancora calde, con burro e prosciutto cotto la prima e burro e marmellata di pesche la seconda, in una ciotola aggiunsi il latte e spazzolai una porzione di cereali a cui seguì un bel cornetto ripieno di cioccolato bianca e mirtilli freschi. Conclusi la colazione con una macedonia e sorseggiando una tazza di thè tiepido. Solo quando mi fui riempita la pancia mi alzai, togliendo il cellulare da sotto i cuscini e spostandolo nella mia tasca, andai a vedere come se la cavavano la mamma ed Eli. Le trovai entrambe sveglie e ancora nel bel mezzo della colazione, al mio contrario loro avevano scelto di mangiare una sola portata, come tutte le normali persone. Fu così che proposi loro di fare una escursione nei boschi di montagna che circondavano la casa di papà e fui immensamente felice che accettassero l'idea entusiaste di andare in esplorazione. Fui sollevata di non dover rimanere in casa, sapevo come sarebbe andata a finire con tutti gli ospiti che sarebbero arrivati in vista della festa.
Me ne tornai in camera dopo una chiacchierata con tutte le intenzioni di indossare qualcosa di comodo e andare nella cucine per preparare qualcosa per il pranzo da portare con noi ma, trovai la cameriera ferma nel ben mezzo della stanza che mi aspettava pazientemente, il carrello della colazione era sparito. La fissai per alcuni istanti sorpresa dalla soglia della porta "sono venuta ad aiutarla a prepararsi, tra poco inizieranno ad arrivare i primi ospiti" mi informò senza mai guardarmi in faccia. Entrai nella stanza e mi diressi verso l'armadio "non è necessario" negai "oggi ho un altro programma" la testa della lupa scattò nella mia direzione e quasi mi guardò negli occhi "Signorina?" Domandò sgomenta al solo pensiero che potessi contravventore a quello che era, senza ombra di dubbio, un ordine di papà. "Resterò con mia madre e mia sorella, faremo una escursione, prepareresti l'occorrente per un pranzo all'aperto?" Anche se lo sembrava non era una domanda "partiremo tra circa un ora" e con quelle parole la congedai. La guardai incamminarsi con passo svelto, quasi correndo, fuori dalla mia stanza prima di cominciare a prepararmi.
Davanti al portone trovammo un agglomerato di gente anche troppo ampio, di sicuro il fatto che, davanti a tutti ci fosse papà significava che era ora di un bel rimprovero, non mi incupii, perché poco dietro di lui c'era la cameriera con due zaini pieni. Sorrisi per i saluti, Eli fu l'unica a stringere papà in un abbraccio, lo stesso caloroso ed affettuoso abbraccio che anni prima gli avrei dato anche io. Gli volevo bene, non avrei mai smesso di volergliene ma ero anche arrabbiata e delusa da lui. Se il mio comportamento fosse sbagliato e, in preda ai sentimenti, avrei di nuovo rovinato tutto, come con Seth, non lo sapevo, stavo cercando con tutte le mie forze di moderarmi e non creare guai ma percepite la sua rabbia nei miei confronti non fu di aiuto.
"Diana..." cominciò prima che riuscissi a bloccarlo "ho un dubbio, mi aiuteresti a far chiarezza?" Lo lasciai spiazzato "certo dimmi?" Assicurò "mi chiedevo, se nella cultura dei mannari il divorzio non è contemplato, ciò significa che tra noi lupi tu hai una compagna, essendoti sposato, anche se lei è umana?" Calò un silenzio sconcertato. Tutti i presenti e quelli che stavano origliando e non si facevano vedere erano raggelati "pensaci mentre noi staremo fuori, buon proseguimento di giornata" con una gomitata veloce ma lieve feci riprendere le due donne sbalordite, afferrai gli zaini e prima che si rendessero conto di quello che avevo fatto eravamo già fuori."Ma perché hai chiesto una cosa simile?" Chiese mia madre circa venti minuti dopo che ci eravamo inoltrate nel bosco e che le avevo detto che no, non doveva considerarsi legata a lui neanche tra i lupi, si erano lasciati da molto tempo e questo era quanto. Evitai di informarla che secondo l'ottica dei mannari essendo lei umana e non potendo diventare la sua compagna non era mai stata vista come sua moglie, anche se agli occhi della legge umana lo era. "Perché voleva dirmi di non venire con voi, vuole che resti ad accogliere gli ospiti da brava femmina sottomessa, senza contare il fatto che vuole che mi trovi un nuovo compagno tra i tizi della cena di ieri sera" sospirai "così ho voluto metterlo in difficoltà, per ripicca" ammisi "Capisco che sei arrabbiata con lui, Didi, ma non sarebbe meglio spiegargli come stanno le cose?" Chiese Eli curiosa "gli dirò tutto, ma voglio sapere prima come si metteranno le cose, non ho idea del perché abbia voluto richiamarmi proprio ora, del perché ha deciso che è ora che mi trovi un nuovo compagno e perché sta tenendo Dimitri il più lontano possibile da me. Voglio solo capire cosa ha in mente, ho agito senza avere informazioni anche troppe volte e i risultati non li definirei affatto buoni, quindi ora voglio prima capire che sta succedendo" spiegai lasciando le due in silenzio per un pó "mi chiedevo" cominciò mia madre quando ormai eravamo a circa un ora di viaggio "cosa?" La incoraggiai "tuo padre ieri mi ha detto un paio di volte che aveva assoluto bisogno di parlarmi in privato entro la festa di stasera, chissà per cosa?" Si chiese "ha accennato qualcosa anche a me, sul informarmi di situazione lupesche" ammise Eli, sospirai "probabilmente voleva dirvi che ha un'amante con cui andrà alla festa" spiegai "papà ha una ragazza?" Chiese Eli già pronta al pettegolezzo "no, non proprio" di nuovo sospirai "vi ho già detto che hanno la fissa dei figli, papà è monogamo, come nel novanta percento dei lupi, quindi essendo al momento privo di compagna è single" spiegai "quindi?" Chiese curiosa mamma "accoglie nel suo letto delle lupe, nel tentativo di estendere la sua progenie" sentii i loro piedi smettere di muoversi alle mie spalle. Mi girai e le guardai mentre loro guardavano me a bocca aperta. Decisamente era impossibile riuscire a spiegare come lo vedevano i mannari quel'argomento, dubitavo anche di riuscire io stessa a capirlo, ma provai lo stesso a parlgliene "più si è importanti più figli si devono avere, se poi viene fuori una femmina è il massimo. I lupi non hanno il concetto di illegittimo, quindi una volta che si ha un figlio lo si ha e basta, le uniche eccezioni sono i mezzosangue, se gli viene lasciata vivere la loro vita da umani senza mai morderli, non vengono considerati come loro figli nel mondo politico mannaro." Spiegai "papà ha delle avventure con delle donne, sta con loro per pochi mesi, cercando di concepire, se le cose dovessero andare in porto lui si ritrova un altro figlio" conclusi "ma le donne?" Domandò mamma "a loro va meglio" ammisi "se restano gravide diventano le madri del figlio di un capostipite, hanno il futuro assicurato, inoltre c'è sempre la possibilità che si crei un legame e che diventino la sua compagna, salendo al vertice del branco, male che vada sono state le sue favoriti per un pó, godendosi tutti i privilegi annessi" conclusi.
Non tornammo più sull'argomento, riuscii a distrarle poco dopo grazie ad un cervo che passò poco lontano e che feci loro notare, emozionante per quell'incontro mi misi d'impegno e riuscii a trovare alcune lepri selvatiche in cerca di cibo, che ammirammo da lontano. Quando trovammo una radura ci fermammo per il pranzo, ci concedemmo un riposino, anche se io rimasi sveglia per controllare i dintorni, verso le quattro raccogliemmo le nostre cose e tornammo indietro, stavolta ridendo e scherzando, divertendoci ad ogni passo.