papà era sconvolto, ne aveva motivo. a parte qualche figlio segreto e un paio di relazioni con umane, figli di morso tenuti ben nascosti, erano venute fuori situazioni parecchio pesanti. papà era esploso quando aveva scoperto che uno dei suoi figli era sotto ricatto da secoli da parte dell'uomo che lo aveva violentato che altri non era che uno dei mannari che papà credeva suo amico e a cui aveva dato un posto di rilievo nel branco. non mi sorpresi affatto di vederlo precipitarsi fuori dalla stanza, non appena il figlio aveva smesso di piangere, e di sicuro non mi sorpresi del caos che era venuto fuori quando lo aveva beccato davanti al salone da pranzo che insieme ad altri ospiti e residenti aspettava l'arrivo degli altri per iniziare il pranzo. mi ero affrettata a seguirlo con Der e Vincent dopo aver chiesto a Dimitri di restare a controllare la situazione e tenere tutti nella stanza perché un papà inferocito lo potevo gestire, soprattutto se Der lo avrebbe fisicamente bloccato, ma papà più i suoi figli no.
trovai la sala da pranzo nel caos, tutti erano piuttosto scossi da quello che stava succedendo ma nessuno aveva osato metter becco nella situazione. papà era in forma animale, sul corpo di un uomo urlante e con l'intestino che usciva fuori da uno squarcio che aveva sull'addome, non che al lupo ricoperti di sangue importasse, gli aveva azzannato un braccio e sembrava del tutto deciso a strapparglielo. Derwin dovette sollevarlo di peso e allontanarlo dall'uomo che nel mentre era svenuto, non che a papà la cosa andasse bene, ringhiava mordeva l'aria nel tentativo di arrivare al mio compagno, graffiava e scalciava con le zampe come un pazzo e sembrava del tutto incapace di ascoltarmi e ritrovare la calma. fu solo quando gli gridai contro "se lo uccidi ora non potrai farlo soffrire" che il lupo si immobilizzò. Derwin lo trascinò fuori ancora tra le braccia appena smise di agitarsi, lasciandomi lì da sola. non sapevo bene che fare a quel punto, il tizio a terra doveva pagare per quanto fatto e di sicuro di rimorsi di coscienza per quello che gli sarebbe aspettato non li avevo e non li avrei avuto, persone così, che fossero umane, mannare o qualsiasi altra cosa era meglio eliminarle. "Boris, tieni in vita quella merda" lo zio era piuttosto restio a mollare Gabrielle ma obbedì "Vin tu sai dove rinchiuderlo, giusto?" il mannaro annuì "allora dà una mano a zio e poi portatelo lì" obbedì senza dire una parola "Gab va ad avvisare la servitù di preparare un altra camera per il pranzo e accompagnare lì gli ospiti, poi potranno ripulire qui" la ragazza in silenzio obbedì uscendo dalla stanza. rimasi con quella gente, lupi di una certa levatura con accanto le loro donne sconvolte che mi fissavano allucinati dalla situazione "Scusateci per il disagio ma è stato un lupo cattivo e verrà punito di conseguenza non appena mio padre si sarà calmato" fu a quel punto che arrivò il maggiordomo per portare gli ospiti altrove, liberandomi da quella situazione una volta per tutte.
nella settimana successiva alle notizie apprese papà aveva avviato una piccola epurazione nel suo stesso branco, per lo più aveva cacciato gente bandendola da qualsiasi branco e territorio sotto la sua giurisdizione e a lui affiliato, di morti ce ne erano state ben poche. partì appena finito asserendo di dover fare qualcosa e non dando a nessuno indicazioni su dove stesse andando o su cosa ci fosse di così urgente da mollare una casa piena di ospiti. i miei fratelli sembravano troppo scossi per prendere decisioni ragionevoli, alcuni di loro neanche ebbero il coraggio di farsi vedere in pubblico e rimasero rinchiusi nei loro quartieri privati quasi in isolamento. mi toccò assumermi il ruolo di padrona di casa con l'aiuto di una Rena ignara di quello che fosse accaduto, così come lo erano tutti gli altri. papà non aveva detto nulla della conversazione con i figli, non aveva dato spiegazioni per i vari allontanamenti o esecuzioni. per fortuna non ebbi molti compiti da svolgere, non ero affatto adatta a svolgere tale mansione. non conoscevo abbastanza il modo in cui papà si comportava in determinate situazioni o le dinamiche interne ed esterne del branco per poter prendere decisioni senza rischiare di far danni, l'unico sollievo fu il fatto che papà avesse lasciato un solo compito da svolgere in sua assenza, fare in modo che quei figli o donne che i loro figli gli avevano tenuto nascosto e che erano consapevoli della nostra natura venissero invitati a casa per conoscerli.
l'incontro si svolse tre giorni dopo il ritorno di papà, i nuovi arrivati sembravano molto in soggezione a causa dell'ambiente e di papà ma andò tutto piuttosto bene e a tutti venne offerto di restare a casa in modo più o meno permanente, alcuni accettarono altri no. credevo davvero che quella brutta paretesi si stesse chiudendo e che la situazione sarebbe tornata alla precedente calma ma ovviamente mi sbagliavo. Andrew annunciò la sua intenzione di tornarsene a casa.