Per quella sera avevamo deciso di chiuderla lì. Avevamo anche deciso di rimandare il morso per i due mortali all'indomani. Fu proprio dopo colazione che rividi papà, nonostante avessi mangiato da neanche due ore mi era arrivata una improvvisa voglia di tramezzini con tonno e pomodoro e di bere del latte alla fragola. Di sicuro non ero abituata di bere roba del genere ma Derwin era stato abbastanza previdente da portare con noi una confezione di polvere apposita e darla alle cucine prima di colazione. Papà mi ritrovò al terzo bicchiere di latte seduta in terrazzo a guardare Der inseguire i nostri figli e Harry sul prato. Mi salutò con un bacio sulla testa e gli sorrisi in risposta. Si sedette con me in silenzio per un pó mentre assistevano a quello spettacolo insolito per lui ed abituale per me. "Dimitri?" Chiese infine, dato che di lui non c'era traccia "è andato con Michele a fare compere, sembra che la tua cucina non sia abbastanza fornita" lo inforamai con un sorriso, papà mi fissò basito "non hai idea delle cose strane che mangiamo, sopratutto Gab, lei è più avanti di me e le sue voglie sembrano peggiorare nel tempo" lo informai.
"Avresti dovuto dirmelo prima" fu la successiva cosa che disse, dopo una lunga pausa nella quale avevamo fissato i bambini giocare "è per zio Boris?" Sapevo che era così ed il fatto che distolse lo sguardo e non rispose lo confermò soltanto "dovresti davvero smetterla con questo atteggiamento nei suoi confronti" lo avvertii. Di nuovo nessuna risposta "papà, starà qui con noi per almeno il prossimo anno, fa parte del mio branco, se vuoi continuare ad evitarlo dovrai per forza di cose smettere di parlare anche con me e non avere contatti con i tuoi nipoti" gli feci presente "tu non..." cominciò ma lo bloccai prima che potesse continuare "nonno è stato piuttosto dettagliato, eri un ragazzino ed hai fatto un errore ma, quell'errore lo hai fatto pagare anche a lui. Boris è molto timido ed ha un gran cuore essere evitato così tanto da te, il fatto che tu sia letteralmente scappato da casa pur di non vederlo e abbia totalmente tagliato i ponti con loro lo ha devastato. Ti potrai anche sentire in colpa, hai sbagliato, ma ciò non significa che devi scaricare la responsabilità su di lui, sul nonno e su zio Glauco." Spiegai "Diana, tu non sai..." di nuovo lo zittii "papà anche io sono stata aggredita in mezzo la strada da un cavolo di lupo mannaro fuori controllo, ci ho vissuto per anni insieme, ieri sera ho imposto a Derwin di mordere due umani, direi che si, lo so" gli ricordai "gli ho rovinato la vita" affermò spazientito in risposta "non gli hai rovinato nulla" negai "all'inizio sarà stato spaventato, incerto, spaesato, ha dovuto dire addio a quello che conosceva e ciò lo avrà rattristato" gli concessi "ma ha trovato una nuova famiglia, un padre ed una madre che lo hanno amato come fosse stato davvero loro figlio, un fratello strano che lo ha riempito di affetto per secoli, ha avuto la possibilità di diventare un curatore e fare del bene, di vedere il mondo nei secoli evolversi e cambiare, ha avuto un intero villaggio di mannari che lo stima per le sue capacità e lo adora, erano pronti a tenerlo lì a forza quando ha annunciato che se ne sarebbe andato, fattelo raccontate dal nonno." Accettò quelle parole in silenzio "sul serio papà, basta, vai avanti e concedi a te stesso e a lui una possibilità di avere un minimo di rapporti" conclusi, di nuovo da lui non proveniente nessun commento ed io non aggiunsi altro "il ragazzo, l'umano..." non finì la frase per il semplice motivo che non serviva "lo faremo oggi, dopo tutti gli svenimenti di ieri sera abbiamo evitato" ricordarmi la scena mi aveva riportato sulle labbra un sorriso divertito e fu davvero difficile non scoppiare a ridere proprio davanti a lui "è stato pessimo da parte tua uscirtene con quelle informazioni, fin troppo sconvolgenti, e poi buttar lì che sei incinta a quel modo" mi rimproverò "siamo" lo corressi "sai credevano tutti che Gabrielle..." stavolta si interruppe per l'imbarazzo "lo so, Seth, Vali e Raffaele hanno fatto di tutto per far credere che fosse sterile, sono arrivati ad interrompere le gravidanze che ha avuto ma era l'unico modo per proteggerla da ciò che loro padre le avrebbe fatto se avesse avuto un bambino." Raccontai "quell'uomo era un mostro, non ho mai capito come potesse essere nato lupo" riflettè, forse più con sé stesso che con me "sai ce ne sono come lui, lupi che farebbero di tutto per ottenere potere, ma non ne ho mai incontrato uno così privo di istinti di branco come lo era lui, tutti, per quanto assetati di potere avevano sempre l'istinto del branco ma lui..." commentò "ormai è morto e di questo non c'è più di che preoccuparsi" affermai fin troppo lieta della cosa "ciò che al momento mi sta più ha cuore è sapere se il mio caro papino è ancora felice insieme alla sua ultima conquista" fece una faccia scandalizzata alla prospettiva di dover spettegolare su tali cose ma alla fine gli scappò di bocca un sorriso e scosse la testa, divertito dalla mia espressione "hai vinto" concesse "con lei va bene, è piacevole la sua compagnia, riesco ad averci una conversazione sensata, e non è poco, fidati, ed è una buona madre, piuttosto affettuosa, molte delle lupe che come lei sono semplicemente amanti e non compagne non lo sono e spesso creano problemi con il resto del branco, lei riesce ad andare d'accordo con tutti. Ho deciso che resterò con lei, almeno per un altro pó" mi informò. Fu l'arrivo di Roa ed il fatto che lo informai che stavamo spettegolando sulla vita sentimentale di papà che costrinse l'uomo sotto esame a dover scappare con una me attaccata alla schiena nel tentativo di fermarlo e condividere tali informazioni con l'altro suo figlio pettegolo.