34 - aprirsi

46 5 0
                                    

alla fine ci incontrammo in quello stesso salottino verso le dieci di sera. avevo messo i bimbi a letto, allattato e fatto addormentare Alida, mollato la sua cura e sorveglianza nelle mani di Derwin che aveva accettato senza bisogno di ricatto, o entrare nello specifico della questione, di fornire un alibi ad Orien se si fosse presentato e me ne ero andata. Dimitri era uscito prima di me asserendo che si sarebbe occupato lui stesso di parlare con Günter e che sapeva di un altro che doveva partecipare, Roa aveva portato i quattro che già si erano esposti e Dorian si sarebbe occupato degli altri assicurandomi che si, sapeva esattamente chi essi fossero e che si non avrebbe avuto problemi a trascinarli in quel salottino isolato.

quando aprii la porta della stanza Roa era già arrivato e sedeva su un divano con i quattro fratelli arrivati con lui, c'erano anche Dimitri con Günter e, con mio sconcerto, Marco che sembrava del tutto ignaro del perché si trovasse lì, così come gli altri. avevo appena finito di salutare tutti e mi ero appena seduta quando la porta si aprì e trascinati quasi di peso fecero il loro ingresso Elia, di umore nero, e Zeno "Li ho portati, resto di fuori e mi assicuro che nessuno disturbi" comunicò prima di lanciare un sorriso malizioso in direzione di Günter, che sembrava del tutto spaesato dalla situazione, e chiudersi la porta alle spalle dopo essere uscito. Calò il silenzio almeno fino a quando Roa non ordinò agli ultimi due arrivati, che erano rimasti impalati accanto alla porta, di sedersi su due sedie piazzate li per l'occasione, probabilmente prese dalla camera accanto. di nuovo rimanemmo in silenzio, a dire il vero non avevo pensato a nulla a quel punto mi era sembrata semplicemente una buona cosa farli parlare, mi sembrava il minimo che almeno loro che erano fratelli potessero contare l'uno sull'altro per lenire le loro insicurezze, sostenersi ed aiutarsi in quello oltre che in altro. alla fine mi feci coraggio ed aprii bocca "vorrei solo dirvi una cosa, poi se riterrete la mia presenza di troppo me ne andrò e vi lascerò parlare tra di voi. se mai avrete bisogno di staccare, allontanarvi o necessità di un posto dove stare dovete solo chiedere, da noi ci sarà sempre un posto per voi." non c'era altro da dire per quanto mi riguardava più di quello al momento non sapevo proprio che fare. i ragazzi si scambiarono occhiate incerte e curiose tra di loro, unici due consapevoli di cosa mi riferissi Roa e Dimitri. fu proprio il maggiore ad interrompere "nostra sorella, nel pomeriggio durante una conversazione ha suggerito che sarebbe stato di aiuto a tutti noi parlare, dato che abbiamo una cosa in comune di cui non abbiamo mai parlato" i ragazzi si guardarono incuriositi tra di loro prima di riportare l'attenzione al fratello che aveva ripreso la parola "Non lo ho mai detto a nessuno prima e non è facile farlo" Roa sembrava piuttosto fragile in quel momento ed era strano, era così simile a papà che per me era assurdo vederlo così diverso dal nostro genitore ma, allo stesso tempo era bello che dopo tutto quel tempo, finalmente si sarebbe potuto aprire e alleggerire quel peso che non riuscivo ad immaginare quanto gli pesasse. "stai bene?" si ritrovò a chiedere Marco dopo il prolungato silenzio del maggiore "è solo difficile, non avrei mai creduto che ne avrei parlato a qualcuno, se Diana non mi avesse scoperto oggi pomeriggio non avrei trovato il coraggio per farlo" ammise "è successo qualcosa di grave?" Günter sembrava preoccupato dopo le parole del fratello, io mi limitai a negare ma non aprii bocca. Roa fece un profondo respiro "Io ho una relazione" Dimitri gli sorrise e gli batté una pacca di incoraggiamento sulla schiena, dato che erano seduti accanto. non diede tempo a nessuno di commentare prima di aggiungere "con due uomini" silenzio. i presenti erano attoniti nessuno sembrò più neanche respirare, fissavano Roa con occhi sgranati e, in un paio di casi, bocche aperte, almeno fino a quando Günter non scoppiò a ridere in modo isterico, rise talmente forte e talmente a lungo che cominciò a sentirsi male, gli uscirono le lacrime gli venne mal di pancia, nonostante ciò di fermarsi non c'era verso. impiegò più di dieci minuti prima di riuscire a calmarsi abbastanza da prendere in giro il fratello per il fatto che si era fatto beccare a scopare con due maschi, fu allora, con un sorriso stampato sulla faccia di tutti i presenti che un Dimitri piuttosto in vena di punzecchiare se ne uscì con una frecciatina ben mirata "Disse lui, il signor ingoia tutto e dimmi quanto ti piace farti sfondare il culo dal mio grosso cazzo" lo provocò lasciando tutti i presenti a boccheggiare, me compresa. aveva detto di avergli sentito dire cose piuttosto spinte ma non immaginavo niente del genere, tanto più che i nostri discorsi da letto erano di tutt'altro genere. Günter si fermò dal suo attacco di risate il tempo necessario a rendersi conto che era stato scoperto pure lui cosa che gli causò uno scroscio di risate, stavolta più controllato del precedente. ci toccò di nuovo aspettare che si calmasse "va bene" cominciò così il discorso "sono stato beccato" ammise in tono divertito "mi piace scopare, non mi importa con chi finché mi diverto e se un ragazzo mi ronza intorno con evidente intenzione di infilarsi nelle mie mutande io ci sto" asserì lasciando i presenti a bocca aperta. evidentemente non ero l'unica a non essersi immaginata che fosse un tipo del genere, sembrava uno un po' come Boris, dolce e premuroso, non uno da mi scopo tutto quello che passa se ci sta. "se siamo qui per parlare di questo, è una buona cosa, alcuni di noi ne hanno davvero bisogno" dichiarò tornando poi in silenzio "Siamo qui per questo" ammise Dimitri con pacatezza "vado a letto con Gin, siamo innamorati" non avevo idea di chi fosse ma dal modo in cui i suoi fratelli lo fissavano era piuttosto chiaro che la relazione di Marco fosse roba grossa. sotto la pressione degli sguardi stravolti dei fratelli lui abbassò la testa, puntò gli occhi in grembo ma continuò a parlare "Aurora lo sa" li informò riferendosi alla propria compagna, nonché madre dei suoi due figli "lo sapeva già da prima. si è offerta lei di farlo, legarsi a me per avere la possibilità di entrare in un branco e far entrare lei significava far entrare lui e tenermelo vicino" spiegò io ero confusa "ma i vostri figli?" si ritrovò a chiedere Zeno "consideriamo i rapporti necessari alla gravidanza come donazioni di sperma, la prima volta è stato un incidente durante il legame la seconda volta lo voleva, grazie alla medicina moderna sapevamo quando era fertile e non ci è voluto molto" informò gli altri "sono un donatore di sperma che può far parte della vita dei suoi figli, mi va bene così, posso stare con Gin quando voglio e amo i miei figli" solo a quel punto ebbe il coraggio di alzare lo sguardo e lanciare una occhiata ai presenti, si soffermò su di me e mi sorrise, doveva essere evidente che fossi confusa "Gin è il primo figlio di Aurora" lo fissai a bocca aperta per una manciata di secondi, tanto mi fu concesso prima di sentire un urlo. Elia era esploso.

Branco È FamigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora