31 - qualcosa di stano o no?

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Papà era troppo impegnato tra il suo lavoro, accogliere ospiti inviati da vari branchi a fare le congratulazioni per la nascita di Alida e sorvegliare Thomas, per rendersi conto che le cose si stavano facendo strane tra alcuni dei suoi figli.  Avevo individuato una decina dei miei fratelli comportarsi in modo del tutto diverso da quando era arrivata la delegazione del mio branco, composta da Thomas e suo figlio Dorian, Orson che era un addetto alla sicurezza come i restanti presenti tranne che per Amalia, Benedetta e Nicolas rispettivamente figli l'una dell'altro con il maschio a chiudere la stirpe. Elia era diventato intrattabile era terribilmente nervoso e bastava poco per farlo arrabbiare, spesso scattava senza ragione apparente. I quattro fratelli che avevano avuto il coraggio di presentare a papà i loro amanti maschi quando ero arrivata, benché davanti a chiunque non si sfiorassero nemmeno per sbaglio e li portassero a casa solo in situazioni formali, non facevano altro che radunarsi e confabulare sottovoce per ore. Günter spariva, non dava spiegazioni o avvertiva, alcune volte ti giravi e di lui non c'era più traccia. Roa, al contrario, avvisava, diceva che andava a correre, usciva nei boschi sotto forma di lupo e spariva per ore, alle volte non rincasava neanche di notte e ciò peggiorò dall'arrivo di Andrew,  che si era portato dietro anche il suo figlio maggiore. Marco sembrava spaventato, si guardava sempre intorno, non mollava mai la compagna ma non la guardava e non la toccava mai. Zeno, il figlio più giovane di papà, l'ultimo avuto con Olga, era totalmente allo sbando, soprattutto da quando era arrivata la notizia che aveva messo incinta una delle cameriere, la donna si era guada un avanzamento nella gerarchia del branco ne sembrava soddisfatta, euforica, il ragazzo, non sembrava essere poi così entusiasta di diventare per la prima volta padre e sembrava quasi disgustato di dover avere a che fare con la ragazza che aveva messo incinta, usciva a notte fonda e tornava poco prima dell'alba in condizioni pietose, mi ero imbattuta in lui che rincasava mentre camminavo nel tentativo di far addormentare la bambina. Avevo parlato con D della situazione e si, anche lui aveva notato che qualcosa non andava ed era preoccupato ma non aveva idea di cosa stesse succedendo, Der aveva invece notato che era Glauco ad essere più strano del solito, sembrava avere dei problemi emotivo piuttosto pressanti e che lo destabilizzavano abbastanza, aveva notato che quando era un lui nelle occasioni conviviali sembrava finire sempre a flirtare con nessuno in particolare mentre quando era una lei teneva ad isolarsi e rattristarsi. Per quanto riguardava quelli del branco arrivati da poco non mi preoccupavo, Orson tendeva ad isolarsi, ma era normale, era stato concepito da una lupa strafatta di qualche intruglio druidico durante una qualche cerimonia o festività in cui era incappata per caso, il padre altrettanto drogato era stato un orso mannaro che la donna a malapena aveva ricordato il giorno dopo e di cui aveva capito la natura solo al risveglio annusando l'odore di lui che gli era rimasto addosso, perché il tizio se ne era già andato via. Dorian era a caccia di mutande in cui infilarsi ed ero sicura che qualcuno con cui divertirsi lo avesse trovato perché non andava in giro sbuffando. I tre imparentati erano gli ultimi di cui doversi preoccupare, se la cavavano in ogni situazione e insieme erano una forza nelle relazioni interpersonali, sarebbe stato strano il contrario visto che per secoli avevano vissuto e si erano mantenuti tra gli umani lavorando come prostitute, erano bravi a capire le persone e relazionarsi con loro, Thomas era stato un capobranco e sapeva comportarsi, gli altri anche se erano stati solitari erano piuttosto svegli e tendevano a non impelagarsi con gli sconosciuti. Di loro non mi preoccupavo e, troppo impegnata tra i vari ospiti, i bambini e il trasferirmi in camera con i miei uomini non provai ad indagare su cosa stesse succedendo tra le mura della casa di mio padre.
Accadde per caso, dopo due mesi dalla nascita di Ali, finalmente mi ero trovata un po' di tempo per me stessa e ne avevo approfittato per fare un giro tra i boschi che circondavano la casa di papà, volevo sgranchirmi le zampe e avevo corso in giro senza meta, fu solo il rumore che mi fece dirigere da quella parte e mi pietrificò davanti a ciò che vidi. I soggetti erano sottovento quindi non mi accorsi subito di tutto ciò che mi trovavo davanti, mi miei occhi erano finiti a guardare un ragazzo a gattoni a terra, la testa nascosta dietro un arbusto piuttosto alto dietro di lui un altro maschio lo stava possedendo con spinte vigorose e le mani che gli artigliavano i fianchi. Rimasi imbambolata a guardare, incapace di abbinare quel volto familiare alla scena che mi ritrovato davanti e la situazione peggiorò non poco quando una voce bassa e mascolina risuonò nel silenzio interrotto da pochi ansiti "basta non ti voglio venire in bocca stavolta" solo a quel punto mi resi conto che dietro il cespuglio era visibile un altro uomo che rivaleggiava in stazza con Boris e Orson, ci misi il tempo necessario a far cambiare posizione a quei tre per rendermi conto che si, li conoscevo, li conoscevo tutti e tre. Mi ritrovai a fissare, pietrificata Ambrois, il figlio ed erede del capostipite Andrew allungato di schiena a terra mentre veniva scopato da Roa che a sua volta veniva preso da un uomo con un lungo tatuaggio sulla schiena identico al mio che si estendeva nella scritta ricoprendo i lombi del naturale. Gli unici naturali ad avere i tatuaggi estesi erano i figli di sangue dei progenitori, ognuno aveva quelle modifiche diverse dagli altri rendendo i tatuaggi unici, era stato proprio con la visione di quel tatuaggio che me lo avevano spiegato tempo addietro. L'uomo che era appena venuto dentro mio fratello e che lo stava accarezzando mentre si scambiava baci con entrambi i suoi amanti altri non era che Orien, il figlio di Goran uno dei figli di morso della madre di Derwin e del nonno. Fu quando dai baci, carezze, e frasi amorevoli, che mi fecero intuire che quello che avevo appena visto non era di certo un rapporto occasionale, cominciarono a trasformarsi in qualcosa di più passionale che mi ripresi abbastanza da andarmene, peccato che una delle mie zampe finì su un cumulo di foglie secche che nascondevano un rametto, feci rumore, i tre si girarono, mi videro, fu solo un istante prima che me ne andassi ma lo vidi, il panico nello sguardo di Roa quando i nostri occhi si incontrarono per un istante.
Capii, mentre correvo verso casa ancora stravolta che no, Roa non era strano, Roa era innamorato e sfruttava il tempo che aveva con i suoi amanti.

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